Mappa Camerun

...per chiunque voglia inviarmi qualcosa (i pacchetti devono essere ben scocciati e l'indirizzo protetto per evitare che acqua e sole lo cancellino...):
Alessia Stradella
c/o CPSS Djamboutou
BP 1385 Garoua
Cameroun
Africa

...per chiunque voglia scrivermi: +237 74242219
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16 settembre 2008
"in partenza"

Domani si parte, ultimo saluto con pranzo tradizionale a base di plantaines bollite e salsa di crauti e carne. Io e Pulcherie siamo ai fornelli, Nicolas e Max si occupano delle bevande. Una bella giornata trascorsa in ottima compagnia! A prestissimo!

14 settembre 2008
"Kribi"

Nicolas ha approfittato delle sue ferie per accompagnarmi a Ydé, abbiamo così deciso di trascorrere qualche giorno a Kribi, sulle rive dell'Oceano Atlantico.
La particolarità di questa cittadina sono le cascate della Lobé, non altissime ma abbastanza ricche d'acqua, soprattutto in questa stagione, che si gettano direttamente nell'oceano. L'impatto è carino, ma non impressionante. Dopo una bella passeggiata sulla spiaggia con le tipiche piroghe in legno ben allineate sul bagnasciuga, veniamo allontanati dall'arrivo della pioggia e ci rifugiamo quindi al mercato del pesce dove gustiamo degli ottimi gamberi e un delicato bar alla brace. Davvero squisiti!
Il giorno dopo è tempo di nuotare. Nicolas entra per la prima volta nell'acqua salata e cerca di mettere in pratica le lezioni svolte in piscina a Mra! Il risultato non è straordinario, ma con il mare un pò increspato non si può ottenere gran ché: l'importante è che comunque non sia affogato!
Poi entro anche io ed è una sorpresa: a differenza degli altri miei bagni nell'oceano, l'acqua non è per nulla fredda, anzi!

7 settembre 2008
"ultimi saluti"

Tempo di saluti, di arrivederci. E nel frattempo ne approfitto per ripassare qualche ricetta tradizionale e per trecciare nuovamente i miei capelli, con un record: 9 ore di fila seduta!

2 settembre 2008
"non si finisce mai di imparare"

Ma lo sapevate che le arachidi crescono sottoterra? Io no evidentemente e ieri ho fatto questa scoperta illuminante!
E per la serie "se non ti abitui proprio non fa per te", ieri sono andata al mercato a comprare due anatre per la cena a casa di Nicolas: morale, mi sono fatta una serie di km in moto con questi simpatici volatili che volevano sfuggire dal cartone, cercando di parlare loro per convincerli a restare, minacciandoli che li avrei mangiati subito... ma niente da fare, l'unica soluzione è stata quella di rinchiuderli per evitare almeno che mi facessero cadere dalla moto. Il tutto tra le risate di Nicolas, che mi prendeva in giro alla grande!

22 agosto 2008
"a zonzo all'extreme-nord"

A poche settimane dal mio rientro, io e Nicolas ci siamo concessi una settimana di vacanza all'extreme-nord per esplorare luoghi sconosciuti, rilassarci e divertirci un pò.
Prima tappa Maroua, che scegliamo come base per i vari spostamenti. La domenica ci dirigiamo a Mora nel suo giorno di mercato, quando cioè la città si riempie in quanto viene invasa da ogni tipo di commerciante proveniente dai villaggi circosstanti. In esposizione ogni tipo di mercanzia: animali, frutta e verdura, sementi, cereali, accessori per la casa, rimedi tradizionali (zampe di gufi, teste di varano...), latte, utensili per i lavori nei campi. Nicolas mi informa che in città cucinano l'asino: niente di straordinario ma non avendolo mai assaggiato decidiamo di andare alla ricerca. Scopriamo che viene preparato solo ai margini della città in quanto i musulmani non possono mangiarlo e quindi ne hanno anche vietato la vendita in città. La gente è accalcata sotto un grande albero: c'è chi prepara la carne, chi prepara il bil-bil, chi prepara i beignets... decido di assaggiare l'asino, Nicolas rifiuta perchè non è usanza della sua etnia nutrirsi di questo animale. Niente di che, anzi, forse anche un pò troppo duro. Rientriamo a piedi passando accanto a varie capanne tipiche alcune delle quali espongono una bandiera colorata, segno che in quella casa si vende il bil-bil. La pioggia ci prende in strada, ma fortunatamente non è che un breve acquazzone.
Il lunedì si parte per Rhumsiki, un villaggio situato tra i monti Mandara, dove contraddistinguono il paesaggio una serie di colline nude al di sopra delle quali si elevano dei monoliti di origine vulcanica che a volte superano i 100 metri di altezza. Arriviamo fino a Mokolo in car, poi noleggiamo una moto per completare i 50 km che ci separano ancora da Rhumsiki. La strada è veramente dura, in tre su una moto si sta veramente stretti, le gambe piegate fanno soffrire le mie ginocchia, i sobbalzi mi spingono continuamente verso sinistra. Per di più l'autista ha un modo n pò rude di guidare e io e Nicolas veniamo spesso sbalzati a destra, sinistra, avanti e indietro. Come se non fosse deciamo di armarci di strumenti fotografici: macchina per me e video per Nicolas. I risultati sono incredibilmente sorprendenti! A un quarto di viaggio buchiamo: fortunatamente su questa strada ci si conosce tutti e quindi i vari passanti ci forniscono colla, pezzi di gomma e pompa. Dopo circa una mezzoretta ripartiamo e stavolta davanti a noi iniziano a prendere forma i famosi monoliti che si innalzano immersi in una bruma che contraddistingue ancor più il paesaggio. Davvero spettacolare! Il villaggio invece non è nulla di che, contraddistinto più che altro dalla gente che vuole venderti di tutto e dai bambini che reclamano un cadeau (regalo), mal abiutati dai numerosi turisti. La pioggia ci tocca per qualche minuto e solamente in maniera lieve e dopo quasi 2h in strada arriviamo a destinazione.
Cerchiamo il posto migliore per scattare qualche foto e aspettare il tramonto che purtroppo ci tradirà a causa di un forte acquazzone che arriva direttamente dalla Nigeria. Si perchè è giusto nella vallata sotto di noi che si valica il confine, siamo proprio a due passi. Piove tutta la notte e anche l'alba non si lascia osservare. Per rientrare troviamo un passaggio di fortuna in auto, Nicolas contratta il prezzo con il conducente e con un mezzo un pò più rilassante rientriamo verso Maroua.
Qui ci aspettano ancora alcuni giorni di relax, con inclusa capatina in piscina dove mi impegno ad insegnare a nuotare a Nicolas: un piccolo obiettivo è raggiunto, è riuscito a spostarsi nell'acqua e a non affogare, per quanto riguarda il galleggiamento se ne riparlerà!
In città c'è anche un medico tradizionale cinese, per curiosità decido di andare a trovarlo: sono tre anni che è in Cameroun e ancora non parla una parola di francese, fa un esame completo a Nicolas e ne deduce che il suo corpo ha dei grandi disequilibri (bella scelta ho fatto!!!)... Nicolas è un pò sorpreso dalla rapidità della sua diagnosi, io un pò meno ma sono convinta che possa essere un infiltrato del governo cinese mandato qui con altri scopi.
Rientriamo a Garoua, al volante del car un autista pazzo che fino all'ultimo rischia l'incidente! Ai lati della carreggiata alcuni camion e car che non sono riusciti a controllare la corssa a causa dell'asfalto bagnato. Si perchè qui è davvero piena stagione delle piogge!

3 agosto 2008
"al campo"

Nicolas e io abbiamo deciso di coltivare alcuni campi, per sfruttare al meglio la stagione delle piogge e provare a investire qualche soldino. Ieri siamo andati a vedere come procedono i due terreni che abbiamo coltivato a miglio e per far vedere che un pò il campicello mi appertiene, mi sono divertita a prendere il mano la zappa per eliminare alcune erbacce. Stamattina invece è stato il caso del campo di mais: qui abbiamo dovuto spargere il fertilizzante ai piedi di ogni piccola pianticella e riseminare laddove i chicchi non avevano preso. Non vi dico la mia lentezza nel fare il tutto, gli altri andavano ad una velocità almeno il doppio superiore alla mia! Nel complesso non me la sono cavata male, il male piuttosto è stato quello risentito dalla mia schiena.

26 luglio 2008
"piccolo problema di percorso"

Da 3 giorni sono KO fisicamente a causa di una fortissima diarrea che proprio non so spiegarmi a cosa sia dovuta. Oltre a qualche grammo di ciccia, ho perso anche molte forze e proprio quando le attività richiedevano il massimo sforzo. Finalmente stamattina pare che la falla sia stata arginata, giusto in tempo per lo spettacolo di chiusura di questo pomeriggio alla MJC e per la serata di gala in un locale in quartiere.

22 luglio 2008
"hand ball"

Da noi la pallamano non è uno sport molto praticato, mentre qui in Cameroun si colloca al secondo posto per numero di praticanti e importanza dopo il calcio, ovviamente!
Ed è così che nella settimana di chiusura delle attività abbiamo deciso di organizzare un piccolo torneo per amatori che mi ha visto nelle file dell'equipe MJC. Ieri durante le eliminatorie ho segnato un rigore e un altro goal, ma sono tornata a casa con un dito ferito e un mega livido sulla coscia. Oggi niente goal, solo corsa, avanti e indietro sul terreno, per un totale di 20 minuti (in realtà sarebbero 80!!!). La finale è stata vinta dalla nostra magica equipe che si è battuta per tenere alto il nome della MJC.

18 luglio 2008
"tempo di feste"

Attività di chiusura della stagione alla MJC, ogni giorno ce n'è una nuova, tra tornei, spettacoli, feste, concerti! Il tempo è poco, il lavoro tanto... e io tengo duro ma la fatica si sente.

12 luglio 2008
"un matrimonio particolare"

In questi giorni si sta sposando Souley, un ragazzo che lavora alla MJC. Dico si sta sposando perchè sono ormai 3 giorni che le varie cerimonie continuano, trattandosi di un matrimonio tradizionale musulmano. Il primo giorno la sposa viene vestita e le vengono dipinti i piedi con l'henné. Il secondo giorno ci si reca a casa della sposa e la si conduce al suo futuro domicilio: questo è avvenuto ieri, dopo che si "inscenano" una serie di contrattazioni sul prezzo da pagare che consiste in una specie di corredo (letto, armadio, pentole) che la sposa porta in dote; al di là di questo bisogna dire che dopo aver aspettato ore per trasferirla nella sua nuova casa con tutte le sue mercanzie, ho pure scoperto che è stata tutta una messa in scena e che la sposa è arrivata solo in tarda serata, quando tutti erano ormai già partiti, per celarne l'identità. Il terzo giorno la sposa viene presentata alla madre dello sposo che le fornisce dei consigli, poi lo sposo parte a casa della sua famiglia dove riceve i consigli di suo padre, in seguito si reca al suo futuro domicilio con il volto nascosto e anche qui dopo una serie di contrattazioni, le amiche della sposa pagano per svelare l'identità; è a questo punto che i due sposi potrebbero incontrarsi e invece no, le amiche rifiutano come programmato, quindi ci si sposta a casa degli amici dello sposo dove si mangia insieme (lo sposo viene imboccato dalle amiche della sposa) in attesa del quarto giorno quando finalmente potranno incontrarsi e godersi un pò di tranquillità!

11 luglio 2008
"al mulino"

Questo pomeriggio sono partita in brousse con Gabriella, una missionaria laica del PIME, e ho visitato un mulino che un gruppo di donne ha chiesto alla sua associazione di finanziare, per poi poterlo utilizzare ed avere delle entrate. Le donne si sono davvero organizzate molto bene: sempre con l'aiuto di Gabriella hanno creato un Gruppo di Iniziativa Comune ed è proprio per mezzo di questo che gestiscono il mulino.

6 luglio 2008
"Pitoa"

Dopo Messa sono in auto con Nicolas, direzione Pitoa, un villaggio a una decina di km a nord di Gra.
Oggi è giorno di mercato ed essendo uno dei più grandi della zona vale proprio la pena visitarlo: capre, mucche, pecore, cavalli, asini, pesce fresco e affumicato, cipolle, ogni sorta di cereale, legume e ortaggi tipici (miglio, mais, folleré, wula hada, gombo...), tessuti e vestiti nuovi e usati, vettovaglie per la casa, stuoie e altri oggetti in paglia, giare e oggetti in terracotta, zucche e ogni oggetto che si può fabbricare con esse... gli occhi sono stanchi dal tanto osservare! E ovviamente non possono mancare le auto e i piccoli pullmini stracarichi, vecchi da far paura, che solo a guardarli crollano al suolo, ma che continuano imperterriti a portare avanti e indietro le persone con le loro mercanzie.
Pranzo con Bouba Muller a base della specialità locale, il pollo al dalan (come il nostro salgemma) accompagnato da una birra fresca!

2 luglio 2008
"buon viaggio"

Monia, Justin e Linda partono per l'Italia. Buon viaggio e buon inizio per questa nuova esperienza!

27 giugno 2008
"fuoco alla MJC"

Stamattina verso le 9.30 ha preso fuoco il quadro elettrico della MJC. E' stato Esperance a sentire l'esplosione, a fuggire dalla biblioteca che si trova giusto a lato e ad avvertire gli altri. Sfortunatamente la MJC era strapiena di ragazzi essendo anche il giorno del Centro di Ascolto per i ragazzi di strada, ma fortunatamente gli animatori sono stati aiutati dagli educatori e con la sabbia siamo riusciti a controllare il fuoco, ad evitare che danneggiasse il soffitto e la biblioteca adiacente fino all'arrivo dei pompieri e della società elettrica.
Io ho fatto sport per una settimana intera, avanti e indietro a riempire secchi di sabbia per caricare i piatti dei lanciatori e avanti e indietro per far uscire tutti i libri dalla biblioteca per salvarli nella peggiore delle ipotesi.
Di estintori nemmeno l'ombra, ora si è deciso di dotare ogni struttura del COE. Nella sfortuna come al solito c'è sempre un piccolo lato comico: la sabbia è stata presa da uno spazio adibito a Moschea, all'interno del quale tutti sono entrati con le scarpe e io, in più, sbracciata e senza foulard!
E' stato comunque un ottimo lavoro di equipe che ha veramente permesso di salvare la struttura.

21 giugno 2008
"giornata internazionale della musica"

Ebene et Ivoire ha dato il suo piccolo contributo durante questa manifestazione che il nostro gruppo aveva vinto l'anno scorso. Quest'anno si tratta solo di una kermesse e a noi è lasciato il compito di inaugurarla.

16 giugno 2008
"giornata internazionale del bambino africano"

Si ricorda oggi il massacro di Soweto dove, nel 1976, decine se non centinaia di bambini e giovani neri furono uccisi dalla polizia sudafricana mentre protestavano contro l'apartheid.
Alla MJC abbiamo organizzato una serie di attività tra cui uno spettacolo teatrale che ha permesso di conoscere un pò meglio l'origine di questa giornata, un torneo di calcio, una giornata di attività e proiezione cinematografica iniziata con una marcia di solidarietà per le vie di Garoua, aperta dalla fanfara dell'esercito, alla quale hanno partecipato circa un migliaio di bambini e ragazzi, e, infine, la giornata di chiusura di oggi che ha visto salire sul palco alcuni piccoli artisti che si sono esibiti in danze, canti e recitazione.
La sola pecca è stato il non poter ripetere la rappresentazione di Kirikou, vista la partenza dei ragazzi.

5 giugno 2008
"saluti e occhi lucidi"

Stasera abbiamo salutato i ragazzi di Saare Jabbaama. Rientrano nelle loro famiglie, con la speranza che possano trovare molta felicità, molta tranquillità e tanta soddisfazione nel futuro. Avrei voluto parlare per dire qualcosa ad ognuno di loro, ma il cuore mi si è stretto e le lacrime erano pronte a scendere a fiotti. Grazie dell'esperienza vissuta insieme ragazzi, grazie delle risate, dei balli, dei canti, dei giochi... grazie per ogni istante trascorso con me, spero di avervi lasciato qualcosa, di sicuro voi avete lasciato tantissimo a me!

1 giugno 2008
"kirikou et la sorciere"

Ieri pomeriggio abbiamo concluso le ripetizioni dello spettacolo Kirikou e la strega Karaba con i ragazzi di Saare Jabbaama. Dirvi che ero commossa ed emozionatissima per la loro splendida prestazione è dire poco! Tutto il lavoro che abbiamo fatto in oltre 3 mesi è stato davvero grandioso: lungo, a volte difficile, ma i ragazzi hanno dimostrato in pieno di aver tutto appreso. Come inizio, non c'è che dire, è più che promettente.
Mi sono seduta davanti alla scena per ogni evenienza, per suggerire nel caso ci fosse stato bisogno, come i ragazzi mi avevano chiesto. E invece nulla, sono stati davero perfetti! E alla fine mi sono scese alcune lacrime dagli occhi... ero davvero molto orgogliosa del loro impegno!
Le foto vi racconteranno meglio il tutto, tenete presente che pur avendo la stragrande maggioranza di ruoli femminili, il tutto è stato recitato solamente da uomini e gli educatori hanno preso parte solo per i ruoli secondari, di supporto.
Al termine dello spettacolo, i ragazzi hanno anche ballato sulle note di Jambo Bwana-Hakuna Matata, davvero forti con i loro gonnellini!

20 maggio
"festa dell'indipendenza"

Tutto il Cameroun è in festa e come ogni buona festa che si rispetti, birra e bil-bil scorrono a fiotti!
La comunità COE decide di partire per Lagdo, un bel bagno non può farmi che bene!
Il viaggio di andata lo passo con Martina nel cassone della pick-up, davvero tutto un altro paesaggio. Vicino a Lagdo abbiamo anche la fortuna di incrociare delle simpatiche scimmie con le chiappe glabre che ci osservano curiose!
La giornata è calda, l'acqua quasi bolle, ma si sta bene a mollo ugualmente.
E verso sera si avvicina minacciosa la pioggia: abbiamo giusto il tempo per tornare all'auto e chiuderci dentro che il vento inizia a soffiare fortissimo, sollevando sabbia, sacchetti di plastica e quant'altro trovi sul cammino. Noi al riparo in auto, la gente fuori in strada: chi cerca di rientrare, chi continua le sue attività, chi cerca riparo... ma con la tranquillità e la pazienza tipica di chi sa che prima o poi dovrà comunque finire: basta aspettare.

19 maggio 2008
"gorges de kola"

Approfittando del ponte della festa dell'Indipendenza, io e Nicolas siamo partiti alla volta di Guider, a metà strada tra Gra e Mra. La giornata non inizia nel migliore dei modi: il mototaxi che ci porta al car buca la ruota anteriore all'ingresso di una curva e solo la prontezza del conducente e una buona stella che ci protegge evitano la caduta! Alla partenza il fatto di essere nassara ci ha permesso di sederci comodamente davanti e non di rimanere in una scatola come sardine per le 2 ore abbondanti del viaggio. Tra una foto e l'altra, la strada scorre sotto le nostre ruote: il nuovo asfalto ci permette di viaggiare tranquillamente senza essere sballottati qua e là dalle varie buche. Fermi in attesa ad un senso unico veniamo sorpassati da un'ambulanza: qualche km avanti scopriamo il cadavere di una persona ai bordi della strada investita da un camion. Soprattutto nei giorni di festa la gente ama trascorrere il tempo bevendo il bil-bil ai bordi della strada e le consequenze sono spesso fatali.
Arriviamo a Guider e ci installiamo appena prima che inizino a scendere delle gocce d'acqua: niente di straordinario però, quindi noleggiamo una moto e partiamo alla volta delle gole. L'aria fresca che mi accarezza il volto è davvero piacevole! All'arrivo chiediamo a un ragazzo di farci da guida. Le gole di rocce granitiche nascono improvvisamente dal letto sabbioso di un fiume per ora in secca, sprofondando per oltre 20 metri. Kari Modeste, la nostra guida, ci guida prima sul fondo di una gola, poi ci fa togliere le scarpe e ci fa rimontare per poi ridiscendere verso una grotta dove si dice abiti il maligno, il diavolo. Sarà pure la sua grotta, ma ha fatto davvero un gran bel lavoro: i massi di granito grigio venati di bianco e lavorati dall'acqua sono impressionanti!
Rientriamo a Guider e cerchiamo Taiki, uno "zio" dello stesso clan di Nicolas: essendo domenica, lo ritroviamo al cabaret ubriaco. Ci spostiamo con lui e sua moglie Marceline in un bar "un pò" più tranquillo dove tra una birra e l'altra facciamo quattro risate insieme. Siamo invitati a cena a casa loro dove assaggio anche intestini e budella, davvero teneri e ben cucinati! E per colazione indovinate un pò?! Ovviamente dobbiamo andare a salutare la famiglia e già che ci siamo ci viene offerta la colazione, a base di intestini e budella ovviamente! Beh, una volta per assaggiare va bene, ma due... Dopo i saluti d'obbligo, visita alla cattedrale e al centro città e poi di nuovo in strada verso Gra, sempre con la fortuna di essere davanti a finco del conducente e non fare la sardina.

13 maggio 2008
"cose dell'altro mondo"

Rientrando dalla MJC in mototaxi mi sono trovata nel mezzo di un vero e proprio ciclone: il vento soffiava fortissimo, le gocce di pioggia cominciavano a cadere. Dietro di me un'immagine spettacolare: i nuvoloni neri in alto, una nuvola di sabbia all'orizzonte, due arcobaleni nel cielo... La pioggia ci inseguiva, il vento ci spingeva a destra e a sinistra e ci impediva di avanzare, la sabbia ci entrava ovunque: poi finalmente la tranquillità in casa, giusto un attimo prima che iniziasse il diluvio e la pioggia scendesse a secchiate. Pericolo scampato!

11 maggio 2008
"la domenica del villaggio"

Io, Nicolas e Martina (una farmacista che è qui a Gra per qualche tempo) decidiamo di partecipare alla Messa a Gaschiga, un villaggio alle porte di Gra. Al di là del fatto che non ci fosse elettricità a causa del temporale della sera precedente e che in chiesa si soffrisse davvero il caldo, la Messa è stata ben animata. Sulla strada del ritorno abbiamo fatto numerose soste per osservare un pò il paesaggio e permettere a Martina di scattare numerose foto e, inoltre, Nicolas ci ha fatto da guida, spiegandoci gli utilizzi di alcune piante nella medicina tradizionale: Martina era ovviamente interessatissima e non ha perso tempo a cogliere un esemplare di ogni specie, mentre io ascoltavo e osservavo affascinata.

10 maggio 2008
"acqua è vita"

Le piogge iniziano a cadere consistenti. E con loro rinasce la vita. Le distese di erba secca cambiano colore e diventano verdissime, le chiome degli alberi sono rigogliose... sembra quasi di aver viaggiato per chilometri e chilometri ed essere arrivati in un altro luogo.
Inizia la stagione produttiva, i campi si riempiono di lavoratori che cercano di sfruttare al meglio le loro terre. La scuola sta terminando e anche i più piccoli abbandonano la città per aiutare i più grandi nei lavori campestri.

4 maggio 2008
"amore animale"

Avete mai visto due lucertolone fare l'amore? No? Bene, vi racconto brevemente: si danno le spalle e la cosa è fatta... e nemmeno la lunga coda le infastidisce! E poi se ne vanno in giro durante l'atto sessuale incollati l'uno al sedere dell'altro.
Io mi sono fatta delle grasse risate quando le ho viste, per la gente di qui è qualcosa di normale visto che quando ho posto loro la stessa domanda tutti mi hanno risposto si.

3 maggio 2008
"si canta"

Super concerto del gruppo Ebene & Ivoire con Alfa Ba, cantautore-cantastorie tradizionale che fabbrica gli strumenti tipici del luogo che poi utilizza durante i suoi concerti.
Spettacolare!

2 maggio 2008
"festa dei lavoratori"

Il 1° maggio qui in Cameroun assume, come ogni altra festa nazionale, il valore di un vero e proprio momento di svago, in cui stare tutti insieme, mangiare, bere e ballare.
La giornata inizia con la lunga attesa per la partenza della sfilata a cui i lavoratori del CPSS (il COE qui a Gra) hanno deciso di partecipare. Ritrovo alle 8, partenza finale alle 10.30 inoltrate: attesa al caldo, al riparo di alcuni alberi, con il corpo che non mi aiuta visto che sono 3 giorni che mi sento debole e affaticata. Si sfila per qualche centinaio di metri, 10 minuti al massimo e poi via verso la MJC dove più tardi ci sarà il pranzo offerto ai lavoratori. La giornata è splendida e, al di là del sole cocente, è proprio bello rimanere all'aria aperta e approfittarne.
Riposo post prandiale dovuto prima di ritrovarsi verso le 18 alla cena organizzata dai lavoratori stessi per festeggiare ancora.
Spiedini di carne, birra (e anche la stanchezza e la spossatezza se ne vanno) e poi... si balla! Davvero, un modo per ricaricarmi!

27 aprile 2008
"in marcia"

In occasione della festa del 1° maggio, è stata proposta una marcia di una decina di chilometri con partenza da casa nostra a Djamboutou e arrivo alla MJC. Stamattina alle 6.30 era prevista la partenza. Favoriti da un sole non troppo forte, in un'ora abbiamo raggiunto la destinazione. Io e Angelle, in quanto uniche donne (pensavano fossimo le più deboli, in realtà molti si sono lamentati della nostra andatura sostenuta), siamo state messe a capo gruppo. Mi sentivo come Forrest Gump: il gruppo ristretto che è partito è infatti aumentato, man mano che le persone ci raggiungevano lungo il percorso. Alla fine saremo stati una trentina. Alla MJC seduta di stretching, poi partita di pallavolo (che la mia squadra ha vinto 2-0) e infine di calcio (che sempre la mia squadra ha vinto 2-1). Alle 9.30, stanchi morti abbiamo deciso di terminare il tutto, non prima di una rinfrescante bevanda! Rientro in auto, ovviamente!
Esperienza da ripetersi. Troppo salutare.

24 aprile 2008
"piogge torrenziali"

La stagione delle piogge è iniziata. Si fanno annunciare da un vento fortissimo che solleva tutto quello che trova, sradica alberi, scoperchia tetti, fa crollare i pali. E poi arriva la pioggia: la notte scorsa ha iniziato verso le 22.30 e ha terminato solo verso le 3 del mattino. Veniva giù a secchiate e mai nemmeno per un secondo ha pensato di diminuire minimamente! Ragazzi, che impressione!

21 aprile 2008
"maroua"

Ho deciso di prendermi qualche giorno libero, destinazione Maroua, una città in cui sono già più volte transitata ma che non ho mai scoperto. Un weekend lungo può bastare, è così che parto il venerdì di buon ora e in meno di 4h, nonostante le pessime condizioni della strada, sono a destinazione. Maroua mi era sempre sembrata molto meglio di Gra, ma a furia di camminare per le sue strade e di scoprirne i vicoli segreti, mi dico che sto benissimo nella seppur polverosa Gra. Visito il mercato, l'artigianato (dove faccio anche qualche acquisto), il quartiere dei conciatori (che hanno una maniera completamente diversa di lavorare rispetto a Fes, ma la mia presenza sembra creare qualche impiccio quindi decido di andaremene senza avere il tempo di scoprire meglio), la Belle Etoile (un centro di accoglienza per ragazzi di strada che a dire la verità non mi è dispiaciuto ma non mi ha nemmeno fatto una grande impressione), il mattatoio (con il suo fiume di sangue e le corna ammonticchiate all'esterno). Tutto tranquillo, niente di straordinario. Così come la vita notturna, a mezzanotte c'è l'obbligo di chiudere i locali pena sanzioni, così la villa si spegne pian piano.
Di sicuro non dimenticherò la buonissima carne alla brace, l'acqua venduta in piccoli sacchetti di plastica di cui prende il sapore e i tanti chilometri macinati a piedi.

16 aprile 2008
"costituzione"

Paul Biya, il presidente del Cameroun, come aveva annunciato l’ultimo giorno dell’anno, dicendosi sostenuto da tutto il Paese, nonostante i disordini che si erano creati anche per questo motivo qualche mese fa e che qualcuno sostiene riprenderanno presto, ha fatto modificare la Costituzione, permettendosi così di poter essere rieletto anche nel 2011. Ha così ottenuto quello che voleva, la Presidenza a vita. Povero Cameroun!

15 aprile 2008
"rotolando verso sud"

In occasione dell'incontro di valutazione delle attività delle MJC in Cameroun, mi sono ritrovata a Ydé. Al di là del fatto che sono ancor più convinta che non sia la città in cui potrei vivere a lungo (troppa confusione, troppo disordine, troppa sporcizia, troppi contrasti), il soggiorno è stato ben apprezzato soprattutto per il fatto che laggiù di notte il clima è davvero clemente (dormivo con 1 coperta!) e per il fatto che ho avuto la possibilità di chiaccherare con Tina, la mia responsabile.
Il viaggio comincia tranquillamente con il car che mi porta verso N'Gaounderé, dove non appena arrivata sono stata circondata da alcuni dei ragazzi di strada che normalmente sono a Gra. Questo infatti è il periodo in cui si spostano verso sud, dove fa più fresco e secondo alcune convinzioni c'è più possibilità di trovare piccoli lavoretti. Uno di loro era seriamente ammalato, così in attesa del treno ho cercato di trovargli alcune medicine per combattere la malaria, dandogli appuntamento al mio rientro. Anche il viaggio in treno è stato tranquillo e sorprendentemente rapido: e anche qui, non ho fatto in tempo a mettere il piede per terra che sono stata subito circondata da altri ragazzi! Mi sentivo un pò come una chioccia, con la casa che mi segue passo dopo passo.
Durante i 4 giorni passati laggiù sono andata a trovarli alcune volte, nei pressi della stazione, dove c'è un centro di prima accoglienza che offre loro una minima assistenza e al quale molti di loro fanno riferimento. Il senso di protezione e di sicurezza che mi offrono e mi trasmettono questi ragazzi è difficile da spiegare, quel minimo che io do loro è talmente importante che ne sono riconoscenti a tal punto da proteggerti anche fino a essere loro a subirne le conseguenze.
Il giorno del mio rientro mi hanno calorosamente accompagnato all'ingresso con la promessa di rivedersi a Gra. Il treno è stato meno rapido che all'andata, ma il ritardo di 3 ore è da calcolarsi come normale. All'arrivo a N'Gaounderé, i ragazzi sono ancora li, il malato è nel frattempo peggiorato, ma essendo ormai adulto sa anche che in situazioni del genere è chiamato a sapersela cavare da solo. Devo aspettare un bagaglio di uno degli educatori che invece di partire verso Maroua è in arrivo a N'deré, quindi mi siedo e aspetto. Mi alzo, faccio quattro passi e aspetto. Dopo 4 ore arriva il bagaglio, lo carico sul car giusto e sono pronta per rientrare, peccato che il car per Gra non parta che alle 18! Ho il vantaggio di fare il viaggio con il fresco, ma tra una sosta per la preghiera, una per caricare passeggeri, una per farli scendere, arriviamo a Gra verso le 22.30! Doccia e a letto, stanca morta!

7 aprile 2008
"la prima pioggia"

Finalmente è arrivata, ieri un vero e proprio diluvio annunciato da un fortissimo vento si è scatenato su Gra. Una mezzora di gocciolone d'acqua che al tramonto ha rinfrescato l'aria e ha fatto che si che la notte si dormisse veramente bene.

1 aprile 2008
"di nuovo in brousse"

Stamattina sono uscita con don Alberto durante uno dei suoi giri in brousse in uno dei villaggi più sperduti. Si parte verso Nakong, a ovest, poi ci si dirige verso sud, le immagini raccontano, siamo davvero fuori dal mondo! La gente non scappa al nostro passaggio solo perchè i preti arrivano qui di tanto in tanto. Qui attorno gli scontri più o meno pacifici tra etnie sono numerosi, ma nessuno terribilmente grave. Uno dei lavori più sfruttati è il taglio degli alberi per ricavarne il legno, si brucia e si spezzano i rami per farli seccare prima di venderli (trasportare legno verde è illegale): attorno a me la desolazione.
E tra poco tutto questo paesaggio verrà sommerso d'acqua, la stagione delle piogge è alle porte e il terreno poco permeabile rimasto secco troppo a lungo non faciliterà lo scorrere delle acque. Breve sosta al mercato del pesce che si trova lungo le sponde di un lago perenne e ritorno a Gra per un'altra strada.
E sulla strada del rientro buchiamo... sarà la mia presenza a bordo di una qualsiasi vettura o le zucche che ho sottratto in un villaggio (anche se da tempo abbandonato)???

31 marzo 2008
"barka da salah"

Oggi aggiungo un anno alla lista di quelli passati sulla terra. Un altro compleanno, un altro paese: una birra e una fetta di torta in compagnia di quelli che mi sono più vicini, animatori ed educatori su tutti. Accompagnati ovviamente da quattro passi di danza!

30 marzo 2008
"all'extreme nord"

Sabato mattina è prevista la partenza verso l'extreme nord per riportare a casa per le vacanze pasquali alcuni ragazzi di Saare Jabbaama. Io, Balou, Hamadou con Awe e Jean che ci accompagnano fino a un certo punto, più 5 ragazzi. Prima fermata a pochi chilometri da Garoua, poi ci aspettano due villaggi, uno lungo la strada, l'altro un pò più isolato. Ogni realtà è a sé, particolare al punto tale che ogni cosa cattura la mia attenzione: quando si entra a casa di qualcuno ci si abbassa a un livello inferiore rispetto al padrone di casa, lo si saluta chiedendo come va la salute, la famiglia, il lavoro e ringraziando Dio alla fine. Se la famiglia non è estremamente povera si può gustare una buona bouillie (una specie di semolino liquido) che "purtroppo non essendoci molti soldi non è molto zuccherata, ma comunque un pò di fortuna ce l'hai perchè un pò di zucchero c'è". Lasciamo due educatori ad un villaggio dove potranno rientrare in car e proseguiamo: uno dei due non ci ha lasciato delle lettere da consegnare, facciamo inversione e ripartiamo, finalmente troviamo la rete e via telefono ci informano che le lettere non ci sono. Ancora inversione e via di nuovo verso nord. La strada sembra un emmenthal, si salta e si rimbalza. Ad un certo punto un crac sinistro ci obbliga a fermarci: nessuna foratura, ma aprendo il cofano scopriamo che le cinghie del condizionatore e dello sterzo sono saltate e quelle della trasmissione sono lacerate. Fortunatamente c'è la rete, avvisiamo Garoua e avanziamo lentamente fino al primo villaggio: pranziamo e decidiamo di lasciare Hamadou ad aspettare con l'auto mentre io e Balou riportiamo i ragazzi a casa in car. Peccato che di car nemmeno l'ombra: Balou e Hamadou si improvvisano meccanici e riescono a rappezzare le due cinghie rimaste e lentamente arriviamo fino a Mouda, dove p.Danilo, gentilissimo, ci offre una sua auto per terminare il lavoro. Più che un'auto è un trattore e per di più la ruota di scorta ha il battistrada completamente terminato. Incrociamo le dita. Arriviamo verso Maroua, dove lasciamo un'altro ragazzo ricevendo in regalo due bei polli! Proseguiamo verso Mokolo, dove bisogna andare a trovare un ragazzo che è stato da tempo reinserito ma che ha dei problemi con il nonno. A Mokolo Balou noleggia una moto e io e lui partiamo alla volta del villaggio, 40 minuti di su e giù, di salti sui sassi, di polvere respirata. Una o due volte rischio anche di essere sbalzata via! Il paesaggio è fantastico, vorrei immortalae qualche frammento ma le mani mi servono per rimanere sulla moto. Arriviamo a destinazione e troviamo la maggior parte del villaggio ubriaco: bil bil. Cerchiamo di parlare tranquillamente con il ragazzo e il nonno, ma la gente ubriaca non ci lascia tranquilli. "Sappiamo che non sono cose che ci riguardano, ma facciamo parte del villaggio quindi ascoltiamo!": la gente ha gli occhi spiritati per il troppo alcol e degli sguardi persi nel vuoto che fanno finta di essere interessati, io a Balou non possiamo far altro che ridere! Rientriamo in moto, altri 40 minuti, le mie chiappe stanno abbandonandomi, un camion ci riempie di polvere e gas di scarico, tra una chiacchera e l'altra arriviamo a destinazione. E ci attacchiamo a una bottiglia bella fresca di pompelmo. Ripartiamo in "trattore" alla volta di Maroua, dove lasciamo l'ultimo ragazzo, il cui padre non vergognandosi minimamente, pur essendo benestante, mi chiede di comprargli una stuoia perchè la sua è ormai usurata. Lasciamo i polli da un macellaio che ce li pulirà e li cuocerà per cena e partiamo a farci una doccia. Poi di nuovo fuori per cena: due polli davvero squisiti! E visto che anche Bouba Muller è a Maroua, ne approfittiamo per bere qualcosa in compagnia.
La domenica la sveglia suona odiosa, colazione e via alla ricerca di un meccanico e dei pezzi di ricambio. Fortunatamente Maroua è una città prevalentemente musulmana e tutti lavorano alacremente: troviamo il meccanico di fiducia di p.Danilo e dopo avergli commissionato il tutto, partiamo per un giro della città in attesa dei pezzi di ricambio. Carichiamo un giovane apprendista che verrà con noi fino a Mouda a sostituire i pezzi: un'oretta di lavoro e il tutto è sistemato. Ma ormai è troppo tardi per partire alla volta di Yagoua, quindi reintriamo tranquillamente verso casa, con sosta per il pranzo e per una bibita a metà percorso, la giornata è davvero calda! All'arrivo a Garoua io e Balou ci fiondiamo direttamente in piscina, una bella nuotata serve proprio a rilassarsi! Viaggio vuol dire proprio esperienza.

23 marzo 2008
"allo stadio"

Oggi si gioca la partita di andata dei sedicesimi della Champions League africana: in programma Coton Sport di Garoua contro Gombe, Nigeria. La giornata è torrida, il sole scotta. Arriviamo allo stadio dopo una corsa in moto taxi con l'aria che brucia il viso. Decidiamo di spendere qualche soldino in più per poter sederci dalla parte meno esposta al sole. Acquistiamo dei cartoni per poter sederci sulle gradinate in cemento senza abrustolirci le chiappe. Si entra. Il campo mi sembra molto più piccolo di San Siro, chissà perchè! Ci sediamo, accidenti, anche con i cartoni si fa fatica a rimanere seduti. Di fronte a noi lo Chaba, la curva: tutti ne parlano come se fosse una vera bolgia, è vero che il sole è caldo, ma praticamente nessuno si muove o canta!!!
La partita inizia a favore di Coton, che guida bene il gioco. Peccato che l'arbitro e i suoi assistenti ciadiani parteggino nettamente per i camerunesi (evidentemente la corruzione è d'obbligo anche qui) e prendano alcune decisioni che innervosiscono i nigeriani: un rigore poco chiaro, un gol in fuorigioco chilometrico, dei gol annullati. In campo è il delirio, i nigeriani sembra vogliano abbandonare il terreno verso la fine del primo tempo, ad inizio ripresa sembra non vogliano più rientrare, a fine partita si rifiutano di giocare gli ultimi minuti di recupero. Davvero il delirio, mai vista una partita simile!

15 marzo 2008
"sorcellerie"

Un ragazzo è stato vittima di un caso di stregoneria qui in quartiere. Qualche giorno fa un parente e dei suoi amici sono entrati in casa sua per derubarlo. Lui li ha sorpresi e si è recato dalla famiglia dei colpevoli per far conoscere loro quello che era successo e annunciare che avrebbe anche potuto denunciarli. Qui in Cameroun gli affari di famiglia si risolvono in famiglia, assolutamente non in tribunale, sarebbe un'offesa troppo grande, vorrebbe dire non rivolgersi più la parola. E' così che la madre del parente colpevole ha chiesto ad un marabout (stregone) di praticare un rito contro il povero malcapitato che è finito in coma all'ospedale in punto di morte. Qualche giorno dopo, apparentemente in migliori condizioni, è stato dimesso, salvo poi ritrovarsi a girare nudo per il quartiere, scavando ai piedi di un albero per cercare il suo cuore che era stato li nascosto secondo lui. E' stato chiamato un guaritore che ha fatto odorare delle foglie al ragazzo, che ha immediatamente fatto il nome del probabile stregone. La gente inferocita si è recata a casa di quest'ultimo armata di bastoni; è intervenuta anche la polizia e, quando lo stregone ha riconosciuto di aver effettutato il rito su richiesta della donna, gli è stato chiesto di liberarlo dalla stregoneria: il giovane ha bevuto dell'acqua e ha immediatamente vomitato, sentendosi meglio. Ora si sta rimettendo lentamente, lo stregone è in libera circolazione e così anche i ladruncoli.

10 marzo 2008
"R.I.P."

Oggi è morto Cami, il corpicino del piccolo è stato ritrovato esanime fuori dall'ufficio di don Alberto. Probabilmente la morte è da attribuire al fatto che in questo periodo, dopo aver deposto le ouva, i camaleonti terminano il loro ciclo vitale.
Fine del comunicato.

8 marzo 2008
"festa della donna"

Qui come mai visto altrove questa festa si è trasformata in un vero fenomeno commerciale: le donne acquistano (o si fanno regalare) il pagne (tessuto) celebrativo per cucirsi il vestito per la sfilata, in tarda mattinata sono già ubriache fradicie e a notte fonda si stappano ancora bottiglie e bottiglie di birra, le donne escono a ballare e ti accorgi che all'interno della società camerunese ci sono anche loro, e sono tantissime!
No comment.

7 marzo 2008
"si fa festa!"

Oggi Awé, uno degli educatori dei ragazzi di strada, si è sposato. O per meglio dire, si è sposato in Chiesa. Qui si usa, infatti celebrare il matrimonio religioso tempo dopo quello civile: una delle ragioni è legata al fatto che molti non sono credenti oppure professano altre religioni e quindi c'è bisogno di completare un certo percorso prima di sposarsi; un'altra ragione è legata al fatto che si pensa che il matrimonio in Chiesa sia talmente importante che è meglio essere prima sicuri della scelta fatta, quindi ci si sposa civilmente, si fanno figli e poi quando tutto resta tranquillo ci si sposa anche in Chiesa.
Al di là di tutto, la cerimonia è inziata con 45 minuti di ritardo, la festa 2 ore dopo: tipico camerunese! Abbiamo mangiato, bevuto (un ottimo bil-bil, una bevanda tipica ottenuta dal miglio fermentato) e ballato fino a quando un'urgenza ha costretto me ed Angelle a soccorrere una ragazza in preda ad una violenta crisi di panico che le bloccava il respiro. Dopo averla tranquillizzata, l'abbiamo trasportata in una clinica privata dove l'infermiere di guardia ci ha guardato stupefatto chiedendoci di cosa si trattassse! E secondo lui noi come potevamo saperlo??? Mentre Angelle lo aiutava a infilare la flebo (dopo che lui mi aveva fatto cadere una fiala praticamente sul piede e aveva legato malamente il laccio emostatico), io cercavo di tranquillizzare la ragazza, facendo grandi respiri! Nemmeno se mai avrò un figlio dovrò espirare ed inspirare tanto!!!
All'arrivo della madre abbiamo scoperto che era stata recentemente ricoverata per gli stessi sintomi e quella sera non aveva assunto la medicina il che, aggiunto al fatto che aveva bevuto e si era scatenata, ha probabilmente aggravato la situazione.

6 marzo 2008
"ma che caldo fa???"

Il caldo torrido che ogni anno arriva puntuale tra marzo e aprile è giunto a noi. Fortunatamente è abbastanza secco, ma i 35 gradi fanno si che di giorno sotto il sole ci si scioglie, all'ombra si sta leggermente meglio. Si bevono litri e litri di H2O, la notte le finestre sono già aperte. Quando si viaggia in moto, l'aria calda brucia il viso. Sorprendentemente reagisco meglio rispetto ad alcuni camerunesi: non ho ancora completamente aperto le finestre, il ventilatore ancora non lo accendo, sudo ma non eccessivamente. Per ora mi sembra più sopportabile del caldo umido di luglio e agosto a Milano.
La preoccupazione è vedere cosa succederà alla lunga, se non mi sciolgo prima vi racconterò!

3 marzo 2008
"cami"

Da qualche giorno un camaleonte staziona davanti alle porte dei preti. E stamattina ho provato a toccarlo: il corpo è duro e secco, poco squamoso. E lui ci ha preso gusto e ha cominciato a camminare sulle mie mani attaccandosi con le sue zampe a due dita senza il minimo timore di cadere, osservando tutt'attorno con quei suoi stranissimi occhi che ruotano a 360°, cambiando lentamente colore (la foto è dedicata a te Titti, come mio regalo di laurea!).

2 marzo 2008
"una lunga Messa"

Record di durata di una Messa dal mio arrivo in Cameroun ad oggi: si celebra il 25° anniversario della nostra parrocchia, 1 ora di attesa per prendere i posti a sedere, 3 ore di celebrazione, 1 ora per gli inni e le postille finali. La Messa è passata rapidissimamente, ben animata com'era dai canti nelle lingue delle varie etnie nel nord Cameroun.

1 marzo 2008
"com'è piccolo il mondo!"

Vi avevo parlato di alcuni italiani bloccati a Douala dagli scioperi. Bene, dopo mille periperzie sono arrivati. Tra loro due ragazze, di una parrocchia in zona San Siro, il cui nome mi era familiare. Stamattina le ho incontrate e ho scoperto che una di loro è Marisa, una degli adolescenti del gruppo di Trenno! Ma che coincidenza ritrovarsi in quel di Gra! La giornata scorre via veloce e stasera il gruppo era a cena da noi: tra una chiacchera e l'altra scopro che l'altra ragazza ha frequentato la mia stessa scuola media. Come vi dicevo anche il suo nome mi sembrava familiare: due rapide domande relative a dove abita e in che anno è nata e risalgo al fatto che era una compagna di classe di mio fratello, tale Elena Rudelli. Davvero il mondo è piccolo piccolo!

28 febbraio 2008
"crisi sociale"

La situazione in Cameroun si è un pò complicata: da qualche giorno una serie di scioperi paralizzano e creano il caos in città come Ydé e Douala. I primi a scioperare sono stati i taxisti che protestavano contro l'aumento del prezzo della benzina. A questi si sono aggiunte delle persone che hanno infiammato le proteste contro il governo, probabilmente perchè esausti delle continue prese di potere di Sua Eccellenza Paul che ha intenzione di modificare la costituzione che impone il limite di due settennati al potere. Ma l’opposizione appunto non ci sta: da metà gennaio ha organizzato manifestazioni di piazza, che sono state però impedite, ufficialmente per evitare il pericolo di scontri, o disperse dalla polizia, con gas lacrimogeni. Sabato 16 a Douala la polizia è intervenuta duramente per reprimere un corteo ed è stata accusata anche di aver aperto il fuoco contro i manifestanti. Il problema è il seguente: Biya, al potere da 26 anni, si è sottoposto alle elezioni solo in due occasioni, nel 1997 e nel 2004, e per legge ora non potrebbe più candidarsi. Le modifiche all’articolo costituzionale che impone il suo ritiro, annullano questo limite e gli permetterebbero, se vincente, di esercitare il potere di presidente a vita.
Al di là di tutto le manifestazioni si sono estese anche alla capitale, ad oggi si contano 17 morti (durante gli scontri), degli italiani che dovevano arrivare qui a Gra sono rinchiusi alla Procura delle Missioni di Douala da due giorni perchè è rischioso trasportarli fino in aereoporto. L'ambasciatore ha contattato Tina a Ydé dicendole di stare tranquilla ma chiedendole di rimanere all'interno del CASS e di fare provviste di H2O e cibo. Si, perchè la protesta è diventata uno sciopero generale, con i negozi chiusi, la gente per le strade, la polizia schierata, gli scontri di piazza.
Qui a Gra per ora tutto tranquillo, ma laggiù la situazione è davvero incandescente.
Son Excellence Paul ieri ha fatto un breve discorso alla nazione: a suo dire ci sono degli aspiranti stregoni che stanno infiammando gli animi dei giovani contro il governo, ma il Cameroun in quanto stato di diritto, in quanto stato democratico (posso ridere???), utilizzerà tutti i mezzi legali a sua disposizione per mantenere l'ordine, perchè un paese nel caos porta solo miseria. E bravo Paul, nasconditi così, dietro porte di carta velina. Modificherai la costituzione, sarai rieletto, ma quanti sensi di colpa dovrai sopportare... o forse no, nemmeno te lo immagini, pieno di te come sei, egoista e interessato solo al tuo bene e al tuo potere. Mentre la sofferenza dei più poveri e dei miseri li porta ad autodistruggersi, a crearsi ancor più problemi del previsto. Un vero uomo politico, complimenti!
Al di là di tutto la situazione si sta tranquillizzando, il prezzo della benzina è sceso leggermente, i taxisti hanno ricomniciato a lavorare, apparentemente i negozi riapriranno domani.

26 febbraio 2008
"finalmente apro le ali!"

...e spicco il volo! Per la prima volta da sola sulla moto verso Saare Jabbaama e ritorno, con inclusi applausi e complimenti (che non ho sentito da tanto ero concentrata!) al mio arrivo.
Nessuna caduta e nessun osso rotto!

20 febbario 2008
"harmattan"

Ieri è arrivato, senza avvisare, senza farsi troppi problemi, violento, fastidioso.
E' il vento aliseo chiamato harmattan, che soffia dai tropici verso l'equatore, portando con sè la sabbia del deserto, offuscando l'aria, affaticando il respiro, impedendo di vedere oltre qualche decina di metri.
La gola brucia, gli occhi si riempiono di polvere, i capelli, le ciglia e le sopracciglia degli africani diventano bianchi.
L'aria è davvero pesante, il sole è completamente nascosto. E' meglio evitare di aprire le finestre, ancor più evitare di uscire e di prendere i moto taxi.
Inoltre il vento soffia e abbassa la temperatura notevolmente.

18 febbraio 2008
"un fine settimana problematico"

La mattina inzia con la Toyota bianca che proprio non ne vuole sapere di partire. Dopo una mezz'ora buona di spingi avanti e indietro, gioca con la frizione, metti in terza e così via, si parte. Devo recuperare i bambini a Saare Jabbaama per partire all'attività del sabato alla MJC. Mi accorgo che sono praticamente a secco e incrocio le dita per poter arrivare almeno al distributore. C'è da dire che viaggio anche con l'aria condizionata "inclusa nel prezzo" visto che la sera prima qualcuno di non ben definito ha colpito con un sasso il parabrezza posteriore mandandolo in frantumi. Recupero i ragazzi di strada a Yelwa e mi dirigo verso il distributore: rifornisco, riparto e mi fermo per aspettare la fattura. E magicamente la Toyota non ne vuole più sapere di ripartire: sono ferma quasi nel mezzo, ma qui non è tanto quello il problema, il fatto è che un tir deve fare manovra e con me in mezo proprio non riesce. Batto sulle teste della batteria con un sasso e la vettura riparte! Scampata bella. Arrivo alla MJC e per non essere da meno, i bambini di Saare Jabbaama iniziano a fare i capricci perchè non vogliono partecipare all'attività prevista.
Ore 11.30 rientro a casa stanca morta. E la giornata è solo all'inizio.

Io, Angelle e Tecla partiamo alla volta di Maroua per un matrimonio. Nel primo pomeriggio siamo alla stazione dei car (i minibus): apparentemente è la giornata sbagliata per partire, ci sono pochi car e i pochi sono già pieni. Dopo un pò siamo a bordo: prima fermata un posto di blocco, il mio vicino non ha i documenti (in realtà le compagnie non potrebbero nemmeno vendere il biglietto), il militare lo invita a scendere e trovano l'accordo per qualche centinaio di franchi che finiscono direttamente nelle tasche del gendarme. Secondo posto di blocco e non siamo ancora usciti da Garoua: stavolta oltre al mio vicino il militare invita a scandere anche me, secondo lui la mia fotocopia autenticata non è valida, dopo avergli fatto capire che non è la scusa buona cerca di trovare qualche cavillo nella validità del visto, ma anche qui non ha speranza, si mette allora a scherzare e mi fa risalire. Dopo aver affermato che il suo lavoro è quello di sorvegliare per il bene pubblico, intasca anche lui qualche centinaia di franchi dal mio vicino. Si parte finalmente, ma non si arriverà a Maroua che a sera inoltrata, date le condizioni pessime della strada e le due soste preghiera nei pressi della moschea.

A Maroua siamo ospiti della sorella di Angelle, Martine, di suo marito, Noel, e del piccolo Hector. Davvero accoglienti e simpatici!
Anche la prima impressione di Mra è assai positiva, aria frizzantina, niente polvere, strade senza buchi, un sogno!
Cena a base di ottimo pollo al sugo di pomodoro e plantaines e nanna.

Sveglia con il gallo che fino dalle 4 del mattino si fa sentire, colazione tipica camerunese: thé, bignés (non zuccherati) e avanzi della sera, quindi pollo. Partiamo a Messa al seminario perchè dovrebbe durare meno che alla cattedrale, sfortuna vuole che ci tocchi un'omelia di oltre 45 minuti che varia tra talemnete tanti temi che quasi nessuno alla fine mi rimarrà in mente. Gli altri dovrebbero arrivare verso le 10 direttamente da Gra, il cellulare non prende e sono già le 10 passate quando, uscite dalla chiesa, ci accorgiamo che ci stanno aspettando da mezz'ora. Via di corsa in clandeau, si monta su un car a noleggio alla volta del matrimonio.
Proseguiamo oltre Mra verso nord e ad un certo punto abbandoniamo il car per salire sul cassone della Toyota blu che può raggiungere il villaggio dove si terrà la cerimonia. Noi siamo in ritardo, ma di sposi e sindaco nemmeno l'ombra. Compaiono dopo un'altra mezz'ora. Siamo tutti pronti, ma nasce una discussione tra le due famiglie (lui italiano, lei camerunese) riguardo alla separazione dei beni. Dopo quasi 1h di trattaive iniziamo finalmente il rito: un pò moscio devo dire, ma ormai sono sposati. O meglio, lo saranno, perchè per una questione di giorni dalla data di pubblicazione, il matrimonio viene celebrato ma con data 23 febbraio. Ripartiamo alla volta del villaggio natale della sposa, dal cassone il paesaggio che scorre davanti ai miei occhi è davvero spettacolare, peccato che sole e polvere e una guida un pò troppo azzardata, randano il viaggio un pò movimentato.
Arriviamo al villaggio e tutti acclamano l'arrivo dei nasaara (i bianchi). Per di più il matrimonio qui è una vera festa, quindi tutto il villaggio è in fermento. Pranziamo (sono già le 15) e una volta terminato ripartiamo ala volta di Gra, perdendo la parte più bella e caratteristica, quella delle danze.

Il viaggio di rientro è una vera e propria odissea, il car che è stato noleggiato è pessimo, io capito nell'ultima fila, dove sento tutte le buche e prendo tutti i contraccolpi (vi ho già detto quanto la strada sia brutta) e per di più i sedili sono talmente consumati che sono praticamente seduta sul ferro.
Ad un certo punto il car comincia a fare strani rumori: abbiamo finito la benzina azzardo. Altro che azzardo, abbiamo veramente problemi con la pompa interna e anche la benzina scarseggia. Fortunatamente arriviamo a un villaggio e riforniamo.
Come se non bastasse, sulla strada veniamo fermati ad ogni posto di blocco della polizia per un controllo dei doumenti del veicolo. Ed ogni volta il militare che viaggia con noi, si mette la divisa, scende e saluta i colleghi che ci lasciano ripartire: davvero scandaloso!
Il mio Mp3 mi ha abbanonato è quindi inizio a cantare con Angelle e Anita, la sorella della sposa, per passare un pò il tempo.
Ore 22 rientriamo a casa, doccia e a letto.

Ma chi me l'ha fatto fare???
Al di là di tutto è stata un'esperienza interessante e arricchente!

11 febbraio 2008
"semaine de la jeunesse"

Si è conclusa oggi con la festa vera e propria, la settimana dedicata alla gioventù. Una settimana ricca di proposte culturali interessanti che hanno visto un grande coinvolgimento della MJC che ha organizzato un concorso di poesia, uno di pittura, un'esposizione di prodotti tipici, un festival di danze tradizionali e il pomeriggio conclusivo. All'interno della MJC invece, ho organizzato una lezione di cucina con la Promotion Jeunes Filles a base di una delle sauce tipica, gombo (una verdura) con carne e boule (una specie di polenta) di manioca.
Stamattina ho assistito alla sfilata delle scuole (dalle materne ai licei, passando per i centri di formazione e le scuole professionali) e delle associazioni di quartiere e giovanili. Grazie ad Angelle che conosce bene gli orari camerunesi siamo arrivati proprio all'inizio e quindi abbiamo evitato ore ed ore di attesa in piedi. I giovani hanno sfliato lungo una delle arterie principali della città e sono stati valutati da una giuria, divisi in sezioni. La MJC ha vinto quella dedicata alle associazioni giovanili! Io mi sono limitata ad osservare e a percorrere qualche metro con i ragazzi di strada alla fine del percorso.
Nel pomeriggio alla MJC c'è stato un concorso di danza, teatro e musica. Per la cronaca, Ebene et Ivoire ha vinto nella sua categoria: piccolo particolare, eravamo l'unico gruppo musicale! Della serie, è sempre meglio esserci che non esserci!
Al di là di tutto, la settimana mi è proprio piaciuta, mi ha permesso di partecipare a tante attività e di poter osservare molte danze tradizionali del nord altrimenti ben difficili da scoprire. (PS: tra gli altri, la ragazza a seno nudo interpreta la danza tradizionale dei Gouma, il gruppo misto che danza con dei bastoni interpeta la danza Guidar).

10 febbraio 2008
"giornata nera"

I leoni camerunesi escono sconfitti dai faraoni egiziani durante la partita finale della Coppa d'Africa 2008.
La prestazione complessiva è stata al di là delle aspettative, ma la squadra ha comunque fallito un importante obiettivo. Stendiamo un velo e pensiamo ad altro.

6 febbraio 2008
"notizie dal confine"

Nel vicino Chad, una colonna di ribelli, partita dal Sudan, è arrivata nella capitale N'Djamena sabato nella mattinata, dopo aver percorso più di 800 km.
Domenica, i combattimenti sono ripresi, violentissimi, soprattutto attorno al palazzo presidenziale e davanti alla radio nazionale. Dopo un po’ di calma attorno a mezzogiorno (per mangiare e fare la preghiera…), i combattimenti si sono protratti anche al pomeriggio. I luoghi degli scontri erano un po’ ovunque. Verso sera sono arrivati dei rinforzi governativi e i ribelli sono partiti, dopo aver detto alla gente di lasciare la città perché sarebbero ritornati in forza.
La gente ha cominciato a scappare in massa. C’è solo il fiume che separa dal Cameroun: alcuni hanno attraversato con la piroga (si parla di gente che è annegata), altri sono partiti chi a piedi, chi con la moto, chi con l’auto. Un vero esodo di massa. Al di là del fiume c’è una cittadina, Kousseri, che non ha grandi strutture di accoglienza. Facile immaginare come si sono trovate 50.000 persone che scappano dalla guerra...
Un aereo cargo è arrivato questa mattina qui a Garoua con diverse tonnellate di materiale medico e logistico che è stato destinato alla volta dei campi profughi allestiti nei pressi della frontiera. Noi siamo lontani e al sicuro, ma gli echi di questa guerra arrivano forti anche qui.

5 febbraio 2008
"sorcellerie"

La sorcellerie o stregoneria è un fenomeno molto diffuso in Cameroun al quale un numero elevato di persone credono e dal quale si fanno influenzare. Quando ero ancora al sud si erano verificati degli strani casi di influssi negativi su studenti di un liceo di Douala. Oggi, mentre facevo il giro dei licei di Gra per consegnare il volantino del cineforum, sono capitata in una scuola dove ho assistito allo stesso fenomeno. Almeno 5 ragazze trattenute con la forza dai compagni per evitare che facessero del male a se stesse e ai compagni, per evitare che mordessero, scalciassero e quant'altro. Prese da quelle che a me sono sembrate delle convulsioni, mentre nel delirio gridavano di poter essere lasciate libere di scappar via dalla persona che le chiamava a sè. Con i professori che cercavano di tranquillizzarle senza sapere bene come fare, portando dell'acqua da fare bere loro, dell'acqua che io probabilmente avrei versato sulle loro teste per farle calmare. Ma probabilmente non sarebbe stata la soluzione giusta. La sorcellerie ha un forte potere, indipendentemente dal fatto che tu ci creda o no.

3 febbraio 2008
"i guai non vengono mai da soli!"

Inizio a preparare gli ingredienti per cucinare il risotto ai funghi e quando decido di accendere il gas, sorpresa! La bombola è finita! Cerchiamo in garage quella di scorta, sorpresa, qualcuno l'ha lasciata vuota! Sono già le 13, nè io nè Angelle abbiamo voglia di andare in città: si mangia freddo. Ore 16, usciamo per andare a caricare le bombole, accendo l'auto e sento il volante che tira stranamente verso sinistra, sto per dire ad Angelle che qualcosa non va quando alcuni passanti ci fanno segno per avvisarci che abbiamo la ruota a terra. Bene! Qui la gente è molto disponibile, soprattutto con due fanciulle, si fermano a darci una mano e in meno di 5 minuti siamo di nuovo in pista! Pit-stop, pit-stop! Altro che box Ferrari! Arriviamo al distributore che vende le bombole, chiuso! Accidenti, proprio non ce ne va bene una! Veniamo dirottate verso il nuovo "punto vendita" dove ci informano che è rimasta una sola bombola, ma che stanno tenendola da parte per un bianco che si è presentato varie volte e che, a meno che non sia mio marito, non possono venderla. Indaghiamo un pò e scopriamo che il bianco altro non è che don Alberto, uno dei preti della nostra parrocchia. Lo convinciamo a vendercela e finalmente rientriamo a casa.
Domenica di totale relax!

27 gennaio 2008
"una giornata felice"

La giornata di ieri è iniziata davvero bene con uno splendido sole e un cielo azzurro, con l'aria sorprendentemente limpida.

In mattinata le attività per i più piccoli sono andate incredibilmente bene, con una partecipazione di circa 60 bambini e ragazzi. Finalmente, era ora che riuscissimo ad ingranare, ma che fatica! Speriamo di continuare così.

In serata, i Leoni hanno battuto lo Zambia 5-1. Bella la prestazione. Ma quello che mi è piaciuto di più è stata la lunga ed assai interessante chiaccherata che ho fatto con Nicolas e Bouba Muller, seduti davanti a una birra (o meglio a qualche birra!) a proposito di speranze, progetti e idee per il futuro.

25 gennaio 2008
"qualche novità"

Lunedì notte è piovuto. Per ben 5 minuti. Un caso qui a Gra in questo periodo, tutti sono rimasti sorpresi, non è proprio stagione delle piogge.

Da qualche notte dormo con la coperta di lana. Anche se devo dire che indosso il pigiama estivo. La mattina fa davvero frescolino e faccio sempre fatica ad alzarmi la mattina, vorrei rimanere al calduccio sotto le coperte.

L'aria oltre che secca è anche piena di sabbia che il vento che proviene dal nord, l'harmattan, deposita sulle nostre teste, velando il cielo di una coltre non molto spessa ma assai densa.

E' iniziata la Coppa d'Africa in Ghana e la prima uscita dei Leoni camerunesi contro l'Egitto è stata davvero un disastro! In campo c'era solo formalmente una squadra, l'allenatore ha apparentemente mal piazzato i giocatori, l'illustrissimo Samuel Eto'o non ha brillato, il punteggio di 4-2 poteva essere ben peggiore. La delusione della gente è stata tanta, soprattutto tenendo presente il fatto che quei furbetti dei giocatori hanno voluto farsi pagare in anticipo per poter essere presenti! In ogni caso qui si aspettano con ansia le prossime due partite del girone, ben sapendo che, in caso di mancata qualificazione, Sua Eccellenza Paul potrebbe anche far saltare le teste di qualche Ministro.

Dimenticavo, prima uscita in auto fuori dalla città e primo stop al posto di blocco della polizia. Il poliziotto mi chiede i documenti mentre mangia qualcosa di non ben precisato e io, dopo aver chiesto di ripetere almeno 3 volte, capisco le richieste e cerco assicurazione, carta grigia e revisione. Tutto in regola, purtroppo per lui non ha scuse per chiedermi dei soldi. La corruzione, almeno qui al nord, è forte, ma se tu dimostri di essere in regola nessuno ti disturba.

17 gennaio 2008
"scorranzando in motocicletta"

La vita è ripresa con i suoi ritmi di sempre, frenetici, e con gli impegni di sempre, innumerevoli. E' difficile persino ritagliarmi dei piccoli spazi per me e il mio diario ne risente.

Ieri sera abbiamo avuto la seconda esibizione degli Ebène Ivoire, all'assemblea genarale della Croce Rossa, in presenza di non so quale ministro che dopo essersi fatto attendere per oltre 1h, ha pure preteso che i vari artisti tagliassero a metà le loro esibizioni perchè voleva rientrare a casa: al di là di questo sono pivuti numerosi complimenti e l'esibizione è stata davvero carina!

Il lavoro alla MJC continua, sono sempre più inserita nelle attività e, tra le altre, mi occupo anche del laboratorio di cucina nel programma di formazione delle giovani ragazze. Settimana prossima inizierà il Cineforum bisettimanale, da me proprosto, spero veramente che possa attirare molti giovani.
Continuano anche i laboratori creativi a Saare Jabbaama con i ragazzini di strada, che mi vedono quasi come una mamma: ormai è abitudine che alla mia partenza mi chiedano bacio e abbraccio, mettendosi bene in fila per poterlo ricevere tutti!
Sia alla MJC che a Saare Jabbaama settimana prossima inizieremo le prove dei due spettacoli di fine anno: rispettivamente "Il treno speciale di Sua Eccellenza" di Guillaume Oyono-Mbia, scrittore camerunese, alla MJC, e "Kirikù e la strega Karaba".

E finalmente è arrivata la patente della moto! Domenica ne ho approfittato per fare la prima uscita sempre con Justin come istruttore: 20 km, andata e ritorno fino alla MJC, con tutti i problemi e le difficoltà che comporta la guida sullo sterrato e la sabbia e qualche problema di troppo ad un incrocio in pendenza, dove il freno poco reattivo certo non mi ha aiutato a fermarmi, ma dove i riflessi di Baloo sono stati fondamentali per evitare il ciocco e la caduta! Purtroppo i mille impegni rallentano l'apprendimento, ma presto sarò in sella da sola.

4 gennaio 2008
"ricomincio da capo... anzi no, da dov'ero rimasta!"

Il 2007 si è chiuso nel migliore dei modi e il 2008 è iniziato altrettanto bene.
In pochi giorni sono cambiate un sacco di cose, mi sembra quasi di essere diventata grande, almeno per quanto riguarda la mia vita qui in Cameroun.
Le feste si sono concluse e abbiamo ricominciato a lavorare, iniziando con una settimana di formazione sulla comunicazione, la relazione d'aiuto, la psicologia dello sviluppo e la diagnostica psichiatrica tenuta da 3 psicologi e 1 psichiatra di Milano, Luisella, Ferruccio, Giulio e Marco.
Dopo i primi giorni di conoscenza delle differenti realtà, ieri e oggi hanno tenuto delle lezioni interattive sul contatto e la fiducia, con gli animatori della MJC e gli educatori degli EDR. Davvero molto interessanti, mi hanno permesso di conoscere meglio me stessa e alcune delle persone con cui lavoro nonchè di approfondire alcune relazioni.

26 dicembre 2007
"E' Natale!"

Lunedì 24 si fa la festa ai polli! Sveglia di buon ora, colazione, puntantina in città e al cyber café e poi iniziamo a preparare il pranzo: il menu prevede pasta con panna, piselli e prosciutto, pollo al forno con patate e plantaines fritte accompagnati da un'ottima sangria e da birra locale e per dolce torta al cocco con caffè e amaro per digerire ben bene il tutto. La preparazione non richiede molto tempo e il pasto è delizioso oltre che abbondante.
Il che comporta un doveroso pisolino post-prandiale prima di fare un salto in città nel pomeriggio.
Rapida cena e alle 20 si va in chiesa per la veglia di Natale: 2 ore che passano velocissime, con una Messa bellissima animata dai canti della corale, dalle danze delle etnie Tupuri e Mundang all'offertorio (con inclusa la capra che cerca di scappare dalle spalle del suo porteur). Al termine sono di rito i saluti e gli auguri prima di uscire a festeggiare l'arrivo del Natale. Organizziamo di uscire con Justin, Nicolas e Awe e ci dirigiamo prima a Yelwa dove le strade sono tutte in fermento con gente che canta, balla e beve ovunque. Stesso discorso per Rumde Adjia. Dopo aver scorrazzato in auto e aver osservato la movida notturna di Garoua, ci fermiamo per bere qualcosa prima di rientrare a Djamboutou, il nostro quartiere, dove, come cantava il mio predecessore Paolo, decidiamo di mettere "l'ambience au quartier". Destinazione Ministore, un localino all'aperto dove si balla fino a notte fonda. E ce ne vuole all'alba delle 3 per convincere me, Justin e Nicolas a rientrare!

Martedì 25, Natale. Che strana atmosfera, per la prima volta lontana da casa, al caldo, si cresce, si percorrono nuove strade. Le musiche di Natale che suonano dal mio pc mi riportano con la mente a quando ero più piccola, con i fiocchi di neve che cadevano leggeri fuori dalla finestra, con le luci che illuminavano la stanza, il rumore della carta dei regali che veniva rotta dalle mie manine. Ma come dicevo, si cresce. E a dire la verità, la maniera di vivere qui il Natale mi piace assai!
Per pranzo preparo la pasta al forno che accompagnamo con degli affettati e del buon vino rosso. Cavolo, quante bevute in questi giorni!
E come previsto dopo pranzo mi addormento come un sasso sul mio letto, interrotta solo dalla telefonata dei miei tre moschettieri che festeggiano al freddo di Milano.
Nel pomeriggio esco con Monia, Justin e Linda per fare un giro a casa di amici vari: prima è il turno di Bouba Muller dove ovviamente che si fa? Ma si mangia e si beve, naturalmente! Poi a casa della mamma di Jacques, il responsabile del progetto dei ragazzi di strada, per poi concludere con la cena a casa della mamma di Justin a base di una squisita capra.

Mercoledì 26, ancora festa. Ma prima di tutto ho il dovere morale nei confronti di me stessa di pulire un pò la mia stanza... Verso mezzogiorno Jacques ci invita a casa sua per bere qualcosa con altri animatori, analcolico useni (per favore)! A stomaco vuoto non potrei sopportare nessuna birra. Rientro a casa e crollo letteralmente come un sasso sulla sdraio davanti a Shrek. Mi sveglia un sms e mi accorgo che è appena iniziato "I pirati dei Caraibi": e le scene iniziali mi fanno davvero morire dal ridere, al punto che sveglio Angelle che riposa sul divano. Verso l'1 e mezza mangiamo qualcosa prima di partire alla volta della ferme dove ci aspetta una delle ultime feste di Natale. Prima veniamo invitati a casa di Pierre, uno dei responsabili del Centro Agro-Pastorale, dove gusto un pezzo di anatra accompagnata dal bil-bil, una specie di birra locale ottenuta dal miglio. Il gusto ricorda vagamente un succo di oliva molto forte, diciamo che per assaggiarla va bene, ma certo non mi ci ubriacherei. Poi Pierre fa il discorso di inizio festa, prima che i ragazzi di strada che apprendono il mestiere alla ferme ci chiamino per il pranzo, dell'ottimo pollo con riso che gustiamo all'ombra di un albero sedute sulle stuoie mentre il vento soffia leggero. Un rapido sguardo alle danze, qualche foto e si ritorna a casa. Prima però passiamo a salutare la cognata di Angelle per ringraziarla della visita che ci aveva fatto ieri, per poi rientrare a casa e sederci davanti a un bicchiere di birra e sprite a scambiare qualche impressione.
Per cena ancora un invito: visto che Angelle è di guardia in maternità parto sola a casa dei preti qui accanto. Cena leggera. I ritrovi sono finiti, o almeno credo.

23 dicembre 2007
"feste, polli, trecce, etc..."

Chi ne ha più ne metta, in questi giorni le nuove esperienze non sono di certo mancate!

Giovedì 20 è Tabaski, la festa del montone, una delle più importanti per i musulmani. Barka da Salah allora! E il COE Gra decide di distribuire proprio in questo giorno i regali di Natale. Galli, polli e galline per tutti! Mi ritrovo quindi con Angelle a coordinare la distribuzione di questi volatili non proprio profumati.
Più tardi andiamo al Grand Marché a recuperare altri polli per casa nostra e alcune vivande per la festa ai polli che non sono stati consegnati dell'indomani.
La sera Bouba Muller ci invita a una festa di Natale a cui non capiamo bene perchè siamo state invitate. ma tant'è, c'è da mangiare e quindi non rifiutiamo! Il buon Bouba ci tira però il pacco per la festa dell'indomani che avevo organizzato io con lui e che decidiamo quindi di rimandare al 24.
Rientriamo a casa alle 22 e rimango sveglia fino alle 00.30 con Angelle che mi sta cucendo il vestito per il concerto dell'indomani.

Venerdì 21 è il gran giorno del concerto degli Ebène et Ivoire, il gruppo della MJC di cui faccio parte. Ritrovo previsto alle ore 8 per le ultime prove. Alle 7.50 sono già là. Alle 10.30 arrivano gli altri. Accidenti, le mie abitudini italiane mi perseguitano! Qui la puntualità non esiste e io ancora non mi ci sono abituata.
Il concerto (alla fine solo 3 canzoni) non è poi così malvagio, la gente ci accompagna con il battito delle mani mentre cantiamo e balliamo sulle note di due canzoni scritte dai componenti del gruppo e di Awimbawe (avete presente la pubblicità dei pannolini per bambini con l'ippopotamo che danza??? Ecco siamo proprio noi!). E me la cavo anche abbastanza bene con le mie parti da solista in inglese. Al di là di tutto c'è ancora molto da lavorare, ma sentirete presto parlare di noi in quanto abbiamo in programma un tour camerunese, anzi no che dico, africano, anzi no, MONDIALE!
Rientro a casa e con Angelle decidiamo di metterci a fare il formaggio: latte, caglio, sale, fornello... la nostra caciottina è bella e pronta! E riusciamo ad ottenere anche un pò di ricotta. Se avrà un buon sapore, apriremo un'attività!

Sabato 22 alla MJC c'è la festa di Natale per i bambini. Abbiamo preparato canti, poesie, danze tradizionali e moderne, uno spettacolo teatrale sulla nascità di Gesù: sono i bambini che animano la festa e che sono a loro volta animati sia da loro stessi sia da un gruppo di giovani della MJC.
Il pomeriggio sono ospite alla festa di Natale in prigione. All'arrivo faccio quattro chiacchere con le detenute, vengo accalappiata dal capo settore marpione che mi chiede di creare un progetto per la creazione di attività di svago per i detenuti e dopo la mia risposta negativa passa alla domanda cruciale: "sei sposata?". Era da Ydé che nessuno me lo chiedeva più, mi mancava un pò! La festa è animata dai carcerati che si esibiscono nelle loro danze tradizionali e io mi diverto con Awe, Nicolas e Jacques (3 degli educatori dei ragazzi di strada che lavorano anche in prigione) a partecipare alle danze. L'atmosfera è calorosissima, è davvero un piacere essere in mezzo a queste persone, divertirsi e scherzare con loro. Dopo la prigione esco con gli educatori a festeggiare e nel giro di nemmeno un'ora entra nel mio stomaco più di un litro e mezzo di birra. Direi che sia meglio rientrare!
Nel frattempo Angelle si sta facendo fare le trecce, alle 21.30 finalmente ceniamo.

Domenica 23 sveglia presto per andare alla Messa delle 8. Oggi è il mio turno per le trecce: Odette arriva alle 10, tempo previsto per la conclusione 6h circa. Nel mezzo ci fermiamo per lo spuntino di mezza mattina che Angelle ci porta direttamente dalla panetteria e per il pranzo. Il mio sedere ne risente terribilmente, le mie fesses (vd. natiche) diventano quadre, i muscoli della mia schiena gridano vendetta. Alle 17 l'agognata conclusione! E il risultato mi soddisfa assai. Fortunatamente!
Cena e poi spenniamo il gallo e le 2 galline che il nostro guardiano Bernard ci ha appena sgozzato: immergiamo i 3 pennuti nell'acqua bollente, stacchiamo le penne e poi li passiamo sul fuoco per eliminare i peli superflui prima di eliminare le interiora. Ci voleva proprio l'Africa per farmi provare anche questo!
E ora eccoci qui, sedute al tavolo in sala, Angelle cuce un abito che le è stato commissionato, io scrivo i miei racconti, accompagnate da un bellissimo cd di musiche religiose in francese e fulfuldé. Tra poco si va a nanna, domani si fa la festa ai polli, un anticipo del pranzo di Natale.

18 dicembre 2007
"feste di Natale"

E' da venerdì che non mi fermo un attimo, la giornata di oggi mi serve per ripensare agli intensi e bei momenti trascorsi in questi ultimi giorni.
Venerdì sera sono uscita con Angelle e altri ragazzi che lavorano con me per l'inaugurazione di una boite (discoteca). Dopo aver atteso i ragazzi per più di 45', si parte destinazione Yelwa, il quartiere di Gra che non dorme mai, dove a qualsiasi ora della notte si può trovare qualcosa da mangiare o qualcuno che cammina per le strade. Arriviamo alla boite e scopriamo che il biglietto d'ingresso è sorprendentemente alto, si risale in macchina e via alla ricerca di un posto un pò più alla nostra portata. Entriamo in un locale che non ha certo un bellissimo aspetto, ma qui ci si può sedere e si può ballare consumando una semplice bibita: la serata inizia al ritmo di coupé decalé, bitkutsi, latinoamericano... quando la mia pelle bianca comincia a suscitare reazioni non troppo gradite decidiamo di ripartire. E la serata continua alla ricerca di una vera boite: ne troviamo una in cui dopo vari minuti di contrattazione riusciamo ad ottenere che paghino solo gli uomini. Peccato che del gruppo siano particamente solo le donne ad avere dei soldi. Decidiamo di cotizer (fare una colletta) per permettere a tutti di entrare. La serata danzante prosegue alla grande fino alle 3 passate quando mi butto sul letto stanca morta!

Sabato mattina la sveglia suona alle 7, c'è l'attività di bricolage alla MJC con i ragazzi per preparare la loro festa di Natale. Con gli occhietti semi chiusi cerco di far lavorare i ragazzi e dopo aver ottenuto un più che soddisfacente risultato riparto verso casa. Pranzo rapido, doccia e via di nuovo verso la MJC dove si tiene la festa di Natale del personale del COE a Gra. Dopo la Messa è l'ora dell'animazione per i più piccoli: con Baloo e Godje ci lanciamo sulle note della canzone del capitano e di gioca jouer e i bambini e i genitori sono così contenti che chiedono varie volte il bis. Morta e disidratata passo al momento del cibo in compagnia di una ottima Castel (una delle birre locali) prima di lanciarmi nuovamente nelle danze con i più piccoli!
La serata passa tranquilla a casa in compagnia di Angelle ritagliando angioletti per le nostre decorazioni natalizie e piegando origami.

Domenica è tempo di pulizie casalinghe, lezioni di moto e nuovamente festa di Natale. Questa volta siamo a Saare Jabbaama dove si balla, si mangia e ci si diverte ancora come pazzi!
Serata ancora a piegare e ritagliare decorazioni fino quasi a mezzanotte!

Lunedì la sveglia suona un pò più tardi, ho bisogno di ricaricarmi un pò: mi attende infatti un'altra festa di Natale, sempre da animare, per i ragazzi di strada, questa volta alla MJC. La giornata è lunga: inizio alle 10.30 con i giochi prima per i più piccoli mentre i più grandi si lavano e lavano i loro vestiti, poi viceversa. Tutto sui terreni di gioco della MJC sotto un sole cocente che in questi giorni risplende e scalda più che mai! Verso le 14 tocca ai ragazzi presentare i piccoli sketch e le danze che hanno preparato, prima di iniziare a servire riso e capra (sgozzata in mattinata secondo il rito musulmano) bruciandomi ben bene tutte le dita! Più di centro ragazzi che vivono abitualmente in strada hanno partecipato alla giornata, come al solito ci siamo divertiti come pazzi, loro a prendermi in giro per le mie mosse di danza ben poco africane, io a scherzare e a ridere assieme a loro tutta la giornata!
Alle 17 è l'ora di rientrare in strada, io ho ancora le prove con il gruppo Ebène Ivoire: sono talmente stanca che non riesco nemmeno a cantare!
A casa mi aspettano le ultime decorazioni da ritagliare prima di buttarmi come un sacco di patate sul mio lettino. Jam wala! (Buona notte)

16 dicembre 2007
"on roule!"

Ho ripreso le lezioni di moto con Justin... si parte bene, non riesco nemmeno ad avviarla! E giusto per dire, mi trovo semplicemente a lato di un campo di calcio con centinaia di occhi puntati su di me che mi guardano ridendo e distogliendo l'attenzione dal pallone tanto che Nicolas in veste di arbitro deve richiamare i giocatori! Non avevo acceso la moto, era ovvio che non si avviasse! Si parte, Justin decide che è ora di avventurarsi sulle piste di sabbia che qui sono uno dei pericoli maggiori per spiegarmi come rouler (guidare), poi è l'ora dell'asfalto. Siamo in quartiere, molte persone mi hanno già visto, praticamente tutti conoscono Baloo (soprannome di Justin): le donne che mi incontrano mi incitano con un "courage madame!", gli uomini prendono in giro Baloo dicendogli che pesa troppo ed è per quello che faccio fatica! Insomma, uno spasso!
La sensazione che suscita l'aria che arriva sul viso è incredibile, sembra quasi di volare.
Ovviamente qui a usare il casco non ci pensa proprio nessuno e io per di più scorazzo senza nemmeno avere la patente!
Dopo un pò Baloo rientra a casa e mi lascia sola con la moto: che fare? Tentare sola? Ma si, del resto prima o poi dovrò farlo. E via si parte! Qualche giro nelle vicinanze prima di riprendere la via di casa: prima, seconda, terza, quarta, rallento, scalo, entro in curva, riprendo... la teoria non è poi così complessa se si sa già guidare l'auto, per la pratica si vedrà!

12 dicembre 2007
"due giornate intense"

Ieri mattina sveglia all'alba, dopo una notte quasi insonne. Tanti pensieri mi frullano nella testa in questi giorni, tante idee, tanti progetti... chissà cosa concluderò!
Comunque dicevo, sveglia all'alba, quando fuori l'aria è ancora fresca, direzione il Lycée Technique di Gra dove devo recitare in uno sketch che ha come obiettivo sensibilizzare riguardo il tema dell'HIV-AIDS. Mentre guido verso il liceo la palla rosso fuoco del sole si alza giusto davanti ai miei occhi, mentre la città si risveglia lentamente.
All'arrivo indosso gli abiti di scena e via, siamo pronti! I 1500 studenti sono incredibilmente coinvolti da quello che stiamo recitando e sento davvero il loro interesse... e anche i loro occhi puntati su di me, una nasaara (bianca) che recita in francese nel cortile della loro scuola! non capita certo tutti i giorni! Lo sketch riesce alla grande e dopo aver condiviso la felicità con gli altri attori rientro verso casa.
Rientro a casa proprio quando Angelle arriva dal lavoro: mi concedo una seconda colazione prima di partire per Saare Jabbaama dove con i ragazzi ho in programma il bricolage per preparare le decorazioni per Natale. Manca l'acqua, gli educatori fanno avanti e indietro per recuperarla a qualche pozzo, e non seguono molto il loro lavoro, ma i ragazzi sono come sempre fenomenali: rimangono ad ascoltarmi e a lavorare in tutta tranquillità per più di un'ora e mezza! Più facile senza dubbio lavorare con una dozzina di loro che con due italiani.
I ragazzi sono di turno a scuola il pomeriggio e quindi li carico quasi tutti sulla piccola suzuki e sulle note di Michael Jackson e Vasco li accompagno a scuola.
Riposo meritato dopo pranzo prima della riunione dell'equipe formazione per stabilire temi e date degli incontri.
E dopo cena mi metto a impacchettare i regali per i bimbi per la festa di Natale di sabato fino a mezzanotte.

Stamattina mi crogiolo un pò nel letto prima di partire alla volta della MJC dove mi attende la riunione settimanale, in cui verranno definiti i miei compiti.
Rientro a casa per un pasto veloce prima di ripartire sempre verso la MJC dove si riunisce il gruppo Little Light, un gruppo di giovani studenti che si ritrova settimanalmente per discutere di temi come i diritti del bambino, l'AIDS... E' anche il momento per cercare di coinvolgerli in altre attività della MJC e di renderli un pò più partecipi per quanto riguarda le possibilità che possono sfruttare per migliorare i loro incontri. Un'altra ora e mezza scorre via rapida, prima di incontrare alcuni degli animatori per decidere alcune cose riguardanti la festa di Natale dei bambini e il programma del cineforum.
Poi musica maestro! Si riunisce il gruppo della MJC, gli Ebène et Ivoire di cui sono entrata a far parte (ebbene si, canto!!!). Settimana prossima abbiamo la prima esibizione e dobbiamo assolutamente sistemare gli ultimi dettagli. E per me che non sono affatto una cantante, non è per nulla facile.
Si termina con altri incontri con gli animatori prima di rientrare verso casa.
La stanchezza si fa sentire, ma la soddisfazione di aver compiuto alcuni piccoli passi insieme a tutti coloro con cui lavoro è molto più forte.

9 dicembre 2007
"serata in boite... si balla!"

Dopo aver finito di addobbare la casa in vista dell'arrivo del Natale (un'idea che proprio non mi vuole entrare in testa, visto il caldo e l'ambiente così differente, nemmeno con i canti di Natale che fanno da colonna sonora alle nostre giornate!), trovo il tempo per raccontarvi la serata appena trascorsa.
Ieri sera ho fatto la mia prima uscita per locali in quel di Garoua in occasione di una festa oraganizzata dalla MJC. A parte l'immenso ritardo con cui è cominciato il tutto (ma qui non è poi una novità!), la serata è stata davvero divertente.
Prima quattro chiacchere con Bouba Muller, che lavora nel programma di formazione agro-pastorale del COE, poi quattro salti sfrenati in pista con Godje e Hamidou, animatori della MJC, sulle note dei ritmi locali, inventandomi i passi e lanciandomi in fantasiose e comicissime mosse con Hamidou! Nel mezzo sono state svelate delle coppie di amici di penna che si scrivevano in incognito da circa un anno: le reazioni sono state le più svariate, c'era addirittura chi non voleva riconoscere il suo compagno perchè sperava ardentemente che fosse un'altra persona!
Il tutto in compagnia della mia "amie surprise" Angelle, il regalo che ho trovato qui a Garoua! Il tutto fino a quando un corto generale ha fatto saltare la corrente in tutto il quartiere e abbiamo deciso di rientrare a casa, sotto la luce di migliaia di stelle che decoravano il cielo.
Ci voleva proprio, un bel modo di eliminare le tossine e di ricaricare le batterie!

8 dicembre 2007
"emploi du temps"

Dopo un mesetto di osservazione e di inserimento graduale, le mie attività qui a Garoua si sono finalmente delineate.
Seguirò prevalentemente le attività della Maison des Jeunes et de la Culture, dove cercherò di ricoprire il ruolo di mediatrice tra le varie attività creando occasioni in cui i vari ateliers di danza, teatro, musica e pittura possano lavorare insieme, dando vita a cineforum e dibattiti mensili, occupandomi del giornale mensile scritto dai giovani che frequentano la MJC, seguendo le attività di sensibilizzazione con le associazioni di quartiere e rivitalizzando un pò la quasi defunta animazione per i più piccoli.
Oltre a questo, inizierò un laboratorio creativo tutti i martedì a Saare Jabbaama (casa dell'accoglienza), il centro dove vengono ospitati una quindicina di ragazzi di strada sotto i 14 anni. Ogni due settimane poi l'idea è quella di trascorrere una mattina in prigione seguendo il lavoro di alfabetizzazione e di sostegno ai detenuti, ma di quest'ultima attività se ne riparlerà dopo Natale.
In più faccio parte dell'equipe formazione che durante tutto il prossimo anno dovrà organizzare degli incontri su svariati temi sia per gli educatori dei ragazzi di strada, sia per gli animatori della MJC.
Che dire... il programma mi alletta moltissimo, a maggior ragione per il fatto che sono una persona che si annoia facilmente quando sta ferma in uno stesso posto. Avrò quindi la possibilità di non essere mai mattina e pomeriggio nello stesso luogo.
Vi terrò informati su come procedono le varie attività!

5 dicembre 2007
"arriva un motorino carico, carico di..."

In questi giorni mi capita spesso di spostarmi con la moto-taxi e mi diverto a osservare gli altri motorini che mi sfrecciano accanto. Uno, due, tre, quattro, cinque persone... sacchi da 10kg di cemento, di mais, di arachidi... biciclette... capre... fascine di legna... ceste piene di frutta, di verdura, di oggetti più svariati.
C'è di tutto su quei motorini, spesso e volentieri non si riesce nemmeno a capire chi e quanti siano seduti su quelle moto. A volte mi chiedo anche come possano rimanere in equilibrio con tutto quel carico!

2 dicembre 2007
"tutti al lago, tutti al lago, a mostrar le chiappe chiare e scure!"

Ho adattato la canzone al contesto evidentemente! Dopo la Messa si parte: Angelle purtroppo da forfait perchè era di guardia di notte in maternità e non ha chiuso occhio. Peccato. Partiamo io, Monia, Justin, Linda e Cathal. La giornata come al solito è stupenda, da quando sono qui al nord non ho mai visto una goccia d'acqua e anche le nuvole sono rare durante il giorno, salvo poi addensarsi all'ora del tramonto.
Dopo un'ora abbondante eccoci al lago di Lagdo, una ottantina di km a sud ovest di Gra. Alla fine degli anni '70 i cinesi hanno costruito una diga con annessa centrale idroelettrica che fornisce energia a tutto il nord del Camerun, fino ai confini con il Chad.
Una volta arrivati mi infilo il costume e mi butto in mare... mare???... ma l'acqua non è salata!... ops, forza dell'abitudine, dimenticavo che è un lago!
L'acqua è calda al punto giusto e rimanere a mollo è proprio una goduria: il sole è torrido, il termometro segna i 36°C all'ombra! Fortunatamente il clima è secco.
Di tanto in tanto lancio un'occhiata al largo, gli ippopotami sono di casa qui e finire tra le loro fauci è una prospettiva che non mi alletta proprio.
Dopo pranzo, riposino meritato all'ombra del boukarou di paglia e legno giusto sulla riva, prima di immergermi nuovamente mentre alle nostre spalle le scimmie fanno capolino, ci scrutano e si avvicinano al bagnasciuga per abbeverarsi.
Il sole si abbassa, riprendiamo la via di casa attraversando gli splendidi paesaggi della savana, con le capanne di fango e paglia avvolte dalle nuvole di fumo dei fuochi accesi per preparare la cena e illuminate dai colori del tramonto.

30 novembre 2007
"le piccole occasioni che rendono ogni giornata indimenticabile"

Sapeste quanto è bello...
...sentire il vento fresco sul viso mentre mi sposto in città con il clandeau (moto-taxi), mentre il tramonto colora incredibilmente il cielo davanti a me...
...girare in macchina con Monia e tenere Linda sulle ginocchia, coccolarla, farla giocare, canticchiare con lei, fare i versi degli animali che incontriamo per strada mentre i camerunesi ci guardano come se fossimo tre pazze...
...intendersi con Angelle al primo sguardo e ridere come pazze ad ogni piccola occasione...
...svegliarsi al mattino con l'aria frizzantina che ti dà il buongiorno, mentre fuori dalla finestra canta un uccellino...

28 novembre 2007
"il mare in una stanza"

Stasera di ritorno da un giro in città troviamo la casa mezza allagata! Si è rotto un tubo esterno e la camera di Cathal, il medico irlandese che è qui con noi in questi giorni, si è completamente allagata, con l'acqua che è arrivata nel corridoio inzuppando i cartoni pieni zeppi di vestiti e altro materiale inviato negli anni dall'Italia.
Ci siamo rimboccati le maniche e con l'aiuto di stracci, vassoi, secchi e tanto olio di gomito abbiamo asciugato il tutto! Raccogliendo anche numerosi animali morti chissà quanto tempo fa, nonchè polvere e terra a volontà!

27 novembre 2007
"con gli occhi di un bambino"

Leggo i racconti degli altri civilisti e mi viene da pensare che non mi sono ancora fermata ad osservare il Cameroun con gli occhi di un bambino... non mi sono ancora stupita della povertà dei villaggi in brousse, nè della miseria delle grandi città... non sono ancora rimasta con gli occhi spalancati di fronte agli sciami di mosche che si posano sulla carne che sto per comperare, esposta al caldo su bancali di legno sudici... non mi sono ancora fermata in fissa sugli arti mangiati dalla lebbra di alcuni malati che chiedono l'elemosina o su altre malformazioni che sfigurano volti e corpi delle persone... non ho ancora arricciato il naso quando si attraversano le nuvole del fumo dei rifiuti che bruciano per la strada... non mi sono ancora fatta trasportare dalle emozioni che mi suscitano tutte queste situazioni.
O forse si. Le ho vissute e le ho accantonate, messe in un angolino del mio cuore, per concentrarmi su tutti gli altri aspetti positivi della vita qui in Africa, per osservare le bellezze dell'ambiente, i sorrisi della gente, i colori degli abiti delle donne e la regalità della loro camminata...
Non tanto per proteggermi dal dolore, dalla sofferenza, quanto più per non considerare con pietà un popolo che ha delle qualità per cancellare le caratteristiche negative della vita quaggiù e camminare a testa alta, fiero di sè. Come le sue donne del resto.

22 novembre 2007
"S.E. Le President"

Paul Biya, il presidente padrone del Cameroun ha recentemente festeggiato i 25 anni di potere. Nel 1982 ha preso il posto di Ahmadou Ahidjo, un uomo del nord, primo presidente del Cameroun indipendente nel 1960. Voci mai completamente verificate, ma assai ascoltate raccontano che lo stesso Ahidjo dopo aver designato Biya come suo successore, sia stato fatto uccidere da quest'ultimo. Così come altre voci sostengono che Biya abbia fatto uccidere la prima moglie. Non è proprio uno stinco di santo questo presidente.
Per di più la vita in Cameroun ruota completamente attorno a lui e alla sua seconda moglie Chantal. Strade, aereoporti e quant'altro vengono chiusi al loro passaggio per garantirne la sicurezza, rendendo impossibili gli spostamenti di tutti gli altri comuni mortali.

Gli appelli a favore del pluralismo partitico sono continuati per molti anni fino a quando, nel 1991, Biya ha dovuto legittimare i partiti dell'opposizione e concedere le prime elezioni pluripartitiche l'anno successivo, dopo 25 anni. Il suo partito è rimasto comunque al potere nonostante i sospetti di brogli e intimidazioni. La situazione politica era estremamente difficile ed è per questa ragione che negli anni '90 Biya ha trascorso lunghi periodi in Francia, abbandonando il Paese alla stagnazione politica ed economica. Nel 2004 Biya è stato riconfermato per quello che dovrebbe essere il suo secondo (!!!) mandato settennale (2004-1991=13 !!!), che secondo i limiti posti nella costituzione dovrebbe essere l'ultimo, anche se gli osservatori internazionali hanno comunque denunciato brogli.

Qualche settimana fa la connessione ad internet è saltata: inizialmente si vociferava si fosse danneggiato un cavo nell'Oceano Indiano, ma i sospetti erano molti visto che la connessione ritornava a momenti. E ancora oggi, eccetto gli internet point collegati via satellite, la connessione è lenta e non è certa. Si è scoperto che tutto è stato causato da un tentato colpo di stato (di cui nessun mezzo di comunicazione ha parlato) in seguito al quale Sua Eccellenza ha deciso di limitare le connessioni per controllare, arrestare e fare fuori i cospiratori.
Garoua è l'unica delle grandi città ad essere governata da un sindaco dell'opposizione: non a caso quindi la città ha l'aria di essere abbandonata al suo destino, le infrastrutture sono vecchie decrepite, la strada principale piena di voragini come mai visto nemmeno in brousse...

20 novembre 2007
"... e quando cala la sera..."

Quando il sole tramonta succede uno strano fenomeno, l'aria si offusca improvvisamente... ho scoperto che ciò è causato dai fuochi accesi per bruciare i rifiuti a fine giornata, dai ragazzi che escono per giocare a calcio su campi polverosissimi visto che ormai non fa più caldo, dalla nebbia che in questo periodo (tra i più freschi dell'anno!) si alza dai campi...
... e si fa davvero fatica a respirare, soprattutto quando rientro a casa in moto.

18 novembre 2007
"primi metri "

Prima lezione di pratica con la moto nel cortile di casa con Justin come insegnante. Primo giro con lui dietro di me e poi via sotto il suo occhio attento! All'accensione c'è già da ridere... proprio non ne vuole sapere! Dopo vari tentativi e un dolce atterraggio su un fianco, parte! Gas gas! Prima, rilascia e accelera, frizione, seconda, rilascia e accelera... frizione, freno e stooop! Ci sono, nessun danno alla prima. Ci prendo gusto e continuo: mi diverto a disegnare le curve sempre facendo attenzione a rimanere in sella quando entro nella sabbia (il più grande problema qui, oltre alle buche). Le curve diventano sempre più piccole e diventa fondamentale l'appoggio del piede. Fino a quando riesco a fare una curva stretta completamente in sella: grandioso! E per oggi direi che basta, meglio non sfidare ulteriormente la fortuna del principiante!

17 novembre 2007
"all'estremo nord"

Ieri sono partita alla volta del villaggio di Mouda, 30 km prima di Maroua, con Carmela, una catanese che assiste gli invalidi per conto della diocesi. Carmela è un personaggio, soprattutto quando parla il francese con quel mix di dialetto africano-catanese che è tutto un programma: partiamo per "u village" ad esempio!
Siamo in viaggio con la sua Toyota Corolla, che avrà si 4 ruote motrici, ma che non essendo alta, risente incredibilmente delle voragini che bucherellano tutta la strada. Come dice lei, peggio "d'una gruviera"! 180 km in 4 ore! E non a caso lungo la strada si incontrano spesso autotreni ribaltati o incidentanti.
Il paesaggio è anche qui spettacolare, la strada sale e scende da dolci colline e si snoda nella savana che risente ancora della passata stagione delle piogge. Man mano che risaliamo verso nord la vegetazione si fa sempre più rada e bassa, ma qualche albero verde fa ancora capolino tra gli arbusti già secchi. Mille tonalità di verde e marrone, a cui si aggiungono quelle del blu e del rosso-arancione-rosa-viola all'ora del tramonto. Gli imponenti baobab caratterizzano il paesaggio con quei loro frutti che penzolano dai rami secchi come palline di Natale, le montagne che di tanto in tanto spuntano imponenti dal suolo messe li chissà come e chissà quanti milioni di anni fa... quante stagioni avranno visto alternarsi, quanti villaggi nascere, quante donne camminare con un portamento regale con i loro prodotti nelle ceste caricate sulle loro teste e un bimbo avvolto dietro la schiena, quanti uomini cercare un corso d'acqua per rinfrescarsi, quanti bimbi giocare con vecchi copertoni, quante mucche, capre e pecore andare alla ricerca di un pò d'acqua...

A Mouda, p.Danilo Fenaroli del PIME ha costruito un centro per disabili fisici e psichici, sordomuti e orfani, oltre ad alcuni atelier per lo studio e la produzione dell'artigianato: la "Fondation Bethleem". Il sabato non è giorno di attività, ma ho potuto comunque osservare la struttura con le varie case di accoglienza, la fattoria e le scuole, passare del tempo con alcuni dei piccoli ospiti disabili e orfani (chi ha famiglia rientra al villaggio durante il fine settimana), scambiare impressioni con la ragazza che sta facendo il suo anno di servizio civile li, fare con lei una bella e rilassante camminata nel villaggio alle spalle del centro osservando le attività quotidiane dei suoi abitanti.

15 novembre 2007
"in brousse"

Stamattina sono partita per Bamanga, un villaggio a 10 minuti dal confine nigeriano, 40km a ovest di Gra. Non a caso qui la gente non parla il foulfouldé, ma un altro dialetto nigeriano. La strada per arrivare è una pista. Per lunghi tratti è abbastanza praticabile, in altri punti sembra di passare in mezzo a tanti crateri! Il paesaggio è spettacolare: tante capanne con il tetto in paglia nel mezzo della savana, con attorno campi di cotone, miglio e mais, baobab, eucalipti, termitai altissimi e alcune rocce che si innalzano dal nulla come sommergibili che riemergono dalle acque... Pur essendo un paesaggio desolato, i colori lo rendono davvero incredibile: l'azzurro dell'immenso cielo è in netto contrasto con il verde brillante degli alberi, il verdino degli arbusti, il bianco e il rosso della terra.
La realtà di villaggio è come sempre meno dura di quella di città, la gente vive secondo i ritmi della natura, in povertà, ma non in miseria.
I bambini giocano incuriositi con l'auto. E si divertono con un semplice gioco come il battere le mani insieme mentre canticchio una musichetta.

14 novembre 2007
"una lunga giornata africana"

Parto con Yves, uno degli animatori alla volta della Maison des Jeunes per la riunione settimanale: 15 minuti di presenza e siamo già in strada un'altra volta. Direzione Lagdo, un paese 80km a sud di Garoua, dove dobbiamo proiettare un film agli studenti di un liceo. Appena fuori da Gra, al posto di polizia dopo il ponte sul fiume Benoué, un camion rifa completamente la fiancata ad un'auto ferma sul ciglio con gli occupanti dentro. La polizia ferma immediatamente il conducente. Fortunatamente nessun ferito.
Arriviamo a Lagdo. Al liceo nessuno è molto disponibile e non sembrano aver preparato nulla per la proiezione. Infatti dobbiamo andare dal sindaco per chiedere la sala comunale, ma lo troviamo in riunione e ci dirottano dal gestore della sala per avere l'autorizzazione. Dopo 1 ora di trattative ed attesa e il pagamento di 5000 CFA ci concedono l'utilizzo. A questo punto Yves si accorge che ha dimenticato il telo bianco... benissimo! Prendiamo una lavagna in legno e attacchiamo sul retro tanti fogli di carta con tante puntine colorate. Che poi durante la proiezione appariranno magicamente nelle parti più impensate dei protagonisti del film.
Alle 14 dovrebbe iniziare la proiezione, ma non si vede nessuno. Scopriamo che il direttore della scuola ha avvisato i ragazzi solo il giorno prima, non abbastanza in tempo per trovare i 500 CFA necessari per assistere alla proiezione. Alle 15.40 convinco Yves a cominciare anche se c'è solo una dozzina di ragazzi.
Ripartiamo che ormai è l'ora del tramonto, l'auto inizia a fare strani rumori, speriamo ci riporti a casa! Su una strada piena di buche, con i fari degli autotreni che provengono dalla direzione opposta che ci accecano, con la bruma che compare a banchi rischiamo prima di investire due maiali che attraversano la strada per tornare a casa, poi rischiamo di andare a sbattere contro la sbarra di legno del pedaggio.
Che avventura!

10 novembre 2007
"chi ha paura dell'uomo bianco?"

Oggi mi è capitata una cosa che sapevo poteva succedere ma non mi aspettavo accadesse.
Sono stata in periferia di Garoua, quasi in brousse, con don Alberto. Abbiamo riaccompagnato a casa un ragazzino della parrocchia che aveva un bel febbrone. Abita in una capanna circolare fatta di mattoni di fango con il tetto in paglia. Fuori ad attenderlo c'erano la mamma ed alcuni fratelli: uno di loro non appena ci ha visto è scoppiato a piangere ed era veramente impaurito. Come da noi capita che i bimbi abbiano paura dell'uomo nero, cattivo, qui accade la stessa cosa con i bianchi. Era davvero spaventato. Ci siamo avvicinati pian piano e con l'aiuto della mamma gli abbiamo fatto una carezza, ha cominciato a prendere confidenza e lentamente si è calmato.

Il quartiere dove mi trovo è periferico... a tal punto che basta fare poche centinaia di metri che si è in piena brousse (qui si tratta di savana) e si trovano solo capanne di fango, come nei villaggi. E all'ora del tramonto, quando il sole si fa rosso e si nasconde dietro gli alberi, si crea un quadro davvero spettacolare con in primo piano le capanne, le donne in abiti tipici intente a preparare la cena oppure a recuperare l'acqua al pozzo, i bambini che giocano, le caprette che corrono quà e là.

Ho iniziato a imparare alcune parole di foulfouldé, la lingua veicolare del nord del Cameroun che è parlata anche in Niger, Nigeria, Chad, ... la lingua portata dai fulbé, la popolazione di religione musulmana che ha colonizzato questa regione secoli fa. Anche qui si parla correntemente francese, ma in alcuni villaggi e con alcune persone (ragazzi di strada, anziani) è più facile comunicare in questa lingua.

Sapessi com'è strana la vita... quando una nassaara (bianca) si trova a parlare cinese in Cameroun e i cinesi la guardano come se fosse una marziana e divertiti e incuriositi scambiano quattro chiacchere con lei...

9 novembre 2007
"un Paese tante realtà"

Sono arrivata al nord dopo 24 ore di viaggio. Tutto inizia alle ore 17 di martedì, quando Tina mi accompagna alla stazione dei treni dove mi aspetta Christian, con il quale lavorerò a Garoua. Carichi come muli saliamo sul treno: i facchini sono li, disponibili ad aiutarci per caricare il tutto. La carrozza si anima, gente che sale, gente che scende, facchini che caricano le mercanzie, donne e uomini vestiti con abiti tradizionali coloratissimi... che turbinio di sensazioni! Abbiamo scelto i posti a sedere di prima classe, una via di mezzo tra le cuccette e la sovraffollata seconda classe. Tra i comodi sedili c'è moltissimo spazio. Ci tengono compagnia numerosissimi scarafaggi e altri insetti che entrano ed escono dai finestrini aperti. Iniziamo il viaggio e alla prima stazione ecco che sotto i finestrini si avvicinano donne e bambini che strillano il nome dei prodotti della loro terra che vogliono vendere: bastoni di manioca, banane dolci, papaie, mandarini, arance ben zuccherate, miele, acqua... E continuerà così per tutta la notte, ad ogni stazione... mentre io rimango stupita dalla vita che si anima attorno alle stazioni ad ore improbabili della notte che coinvolge persone di qualsiasi età e genere.
Dopo 2 ore di marcia ci fermiamo nel bel mezzo della brousse, che qui è piena foresta tropicale: pare che qualcuno abbia azionato il freno di emergenza, in realtà si scopre che c'è un guasto meccanico e gli operai lavorano alacremente per sistemarlo il più velocemente possibile. 2 ore di attesa. A tenerci compagnia interviene un giovanotto camerunese che vende alcuni prodotti cinesi (ebbene si, sono arrivati in massa anche qui!) come le caramelle allo zenzero, il balsamo di tigre, alcuni olii essenziali... e per convincere la gente comincia a fare un monologo durante il quale spiega i significati dei nomi cinesi dei prodotti (ne avesse azzeccato uno!) e il loro utilizzo (questa volta invece tutto nella norma)... i passeggeri ridono e lo prendono in giro per la sua mimica e i suoi commenti, resta il fatto che è riuscito a vendere i suoi prodotti con buon profitto!
Si riparte, la notte sembra non finire mai... riesco a riposare, ma mai ad addormentarmi seriamente.
All'alba si presenta un paesaggio incredibile, la nebbia matttina avvolge la foresta e i piccoli villaggi di case circolari di fango costruiti ai lati dei binari. Il sole si alza, scalda l'ambiente e scaccia la nebbia. Il viaggio continua, altre stazioni, altri venditori. E il paesaggio cambia lentamente: ci avviciniamo all'altopiano dell'Adamaoua e gli alberi si abbassano e si diradano man mano che il treno avanza verso N'Gaounderé. La foresta lascia il posto alla savana che in questo periodo è ancora abbastanza verdeggiante.
A mezz'ora da N'Gaounderé ci fermiamo ancora, un treno è deragliato e ostruisce i binari: qui infatti la ferrovia è a binario unico, quindi si sa sempre quando si parte ma mai quando si arriva. Passano quasi altre 2 ore prima di riprendere la marcia e arrivare finalmente alla prima tappa del viaggio. A mezzogiorno 600 km sono alle nostre spalle, ne mancano altri 300 da compiere in autobus. E' un autobus per i pigmei, visto che ho le ginocchia in bocca, sul sedile ci sta solo metà del mio sedere e sono schiacciata a sardina tra un militare e Christian... il paesaggio è spettacolare, dalla pianura si alzano montagne coniche messe li chissà come e perchè che caratterizzano l'ambiente e lo rendono affascinante. Tra un pisolino e l'altro, cotta ben bene dal caldo, dopo altre 4 ore abbondanti arriviamo a Garoua.

La città conta circa 500.000 abitanti, pochissime auto per le strade ma moltissime moto che ti portano ovunque, decisamente più tranquilla e vivibile di Ydè, ma assai più polverosa e torrida! Un prete italiano mi ha detto che qualche anno fa nella trasmissione di Fazio "Che tempo che fa?" la città di Garoua era stata citata come la più calda al mondo... cominciamo bene!!!
Ho conosciuto alcune delle persone con le quali condividerò le mie giornate di lavoro e divertimento durante questo anno: su tutti Angelle, la mia coinquilina, Monia, la mia responsabile qui, suo marito Justin e loro figlia Linda... mi hanno fatto tutti davvero un'ottima impressione.

Ieri sono andata alla sede del Ministero dei Trasporti per fare la conversione della patente: niente da fare bisogna inviare il tutto a Ydè (a saperlo prima...) e pagare 11.000 CFA. E visto che mi è venuta voglia di guidare la moto, ho chiesto come si fa per avere la patente. "Lei sa già guidarla?" "Ma certo!" (potevo dire di no???)... e allora con 50.000 CFA le diamo la patente senza fare alcun esame. Ottimo direi, ma il prezzo mi sembra un pò alto. Monia ha la bella idea di andare a chiedere ad un'autoscuola: anche qui mi chiedono se so già giudare la moto e anche qui la risposta è scontata! Risultato: con 27.000 CFA mi danno la patente per la moto senza esame e pure quella per l'auto, facendo risultare come se l'avessi presa direttamente qui! Ottimo. Ora vediamo se tutto va per il meglio. Simpatici quelli dei trasporti, la corruzione qui è notevole davvero! Nel frattempo Christian e Justin mi insegneranno ad andare in moto... staremo a vedere!

6 novembre 2007
"ultime curiosità dalla capitale"

Mi aspettavo di trovare un odore particolare, chissà poi perchè. Forse partivo dall'impressione che mi aveva suscitato lo sbarco in India e pensavo che anche qui gli odori della terra, della cucina, della pelle e i profumi delle piante e dei fiori si mischiassero e dessero un mix tutto caratteristico. Invece nulla di tutto ciò, l'aria non è impregnata in modo particolare di nessun odore.
A volte comunque si viene colpiti da odori particolari: capita di passare vicino a un mucchio di spazzatura e si arriccia il naso per il lezzo... gli africani si ungono il corpo con olio di palma sia per idratare la pelle, sia come difesa per tenere lontani gli insetti e questo fa si che quando l'olio irrancidisce l'odore della pelle sia molto forte... il sudore di una persona dipende da quello che si mangia e qui i cibi sono per lo più accompagnati da spezie e scorze d'albero che lo rendono molto pesante in quanto hanno essenze molto forti...

Nel centro di Ydé volevano costruire un palazzo di una ventina di piani di cui però è stato concluso solo lo scheletro in cemento... attualmente è residenza di numerosi ragazzi di strada e senzatetto e alcuni lo usano come "trampolino di lancio" per togliersi la vita: è stato soprannominato "palazzo della morte". E all'ultimo piano campeggia una grande scritta "Paul Biya (l'attuale presidente) pour la paix (pace)".

Le due frasi che si ascoltano più spesso qui in Camerun sono "on va voir", vedremo, e "on va faire avec", facciamo con quello che abbiamo. Rendono perfettamente l'idea di quella che è la cultura camerunese: il vivere la quotidianeità, senza pianificare nemmeno per il domani perchè potrebbe accadere una qualsiasi cosa che modifica i piani e quindi non ha senso spendere energie per programmare in anticipo; e la sottomissione alle leggi della natura e al caso che regolano la vita di tutti i giorni, sia come rassegnazione alla mancanza di mezzi, sia come capacità di andare avanti con quel poco che c'è.

Se fossi una camerunese sarei quasi arrivata alla metà della mia vita: l'età media qui è infatti di 60 anni.

1 novembre 2007
"piccole grandi storie"

Qui a Mbyo c'è una famiglia composta da 7 persone: una mamma originaria del Gabon con i suoi 5 figli maschi attende che il marito esca di prigione per tornare nel suo Paese. Qui li chiamano i machettati, da machete. Tutto perchè ad inizio anno il padre si trovava in un campo, non suo, a prendere della frutta e della verdura con i 3 figli più grandi, quando il proprietario del campo, o qualcuno per lui, li ha sorpresi e li ha attaccati con un machete. Il padre ha cercato di difendere se stesso e i figli con il machete che impugnava a sua volta, a lui è andata abbstanza bene, i figli sono stati colpiti sulla fronte. Si sono presentati prima all'ospedale cinese per le prime cure, poi, visto che erano già conosciuti dal COE, hanno chiesto aiuto e sostegno qui. Sono stati ricoverati in quanto ancora in condizioni pessime. Dopo qualche tempo il padre è stato incarcerato in quanto accusato di furto, o almeno così sembra. Del colpevole nessuna traccia. Restano i 5 figli di cui non si sa bene l'età (più o meno variano tra i 7 e 1 anno) che non hanno mai avuto la possibilità di andare a scuola o all'asilo stabilmente e sono quindi in grave ritardo di apprendimento e una madre che non lavora e che vive nell'attesa di suo marito.
Il centro di ascolto si sta ora occupando di questa famiglia, dando delle razioni di cibo alla madre, permettendo ai bimbi di lavarsi, assistendoli con attività di animazione e scolastiche per reinserirli, offrendo al marito un avvocato che sta seguendo il suo caso. Sono tutti camerunesi che fanno volontariato, una bella realtà.

Sono stata in visita alla prigione di Mbyo, un luogo di estrema desolazione e sofferenza totale, ma anche un luogo dove ho percepito una fortissima umanità. In una prigione che può contenere meno di 200 persone, attualmente ce ne sono più di 400. C'è la sezione femminile che "ospita" una ventina di detenute. Qui è stato facile creare una comunicazione, le prigioniere si sono dimostrate disponibili a scambiare qualche impressione. Poi sono entrata nella sezione maschile che si trova attorno al cortile centrale di quella che un tempo era una vecchia guarnigione tedesca. Mi sono sentita subito tutti gli occhi addosso. Nella stanza dei malati abbiamo incontrato un giovane con un enorme bozzo sul collo: Cathal, il medico irlandese che era con me, gli ha fatto alcune domande ed è giunto a pensare che si trattasse di keloidscar, un disturbo che colpisce soprattutto i neri e che fa si che le cicatrici si gonfino e si allarghino a dismisura. Poi siamo entrati nella stanza dei prigionieri in attesa di giudizio: il nuovo codice penale prevede che debbano aspettare al massimo 6 mesi per l'udienza, in realtà alcuni di loro sono li da molto più tempo. E come se non bastasse... in uno stanzone che contiene 25 letti sono stipati in 74, mentre nell'altro per 65 prigionieri ci sono 20 letti. Tutto ciò comporta che si dorma in 2 per letto e uno dorma per terra sotto il letto. Condizioni terribili, igiene zero. Poi siamo entrati nella stanza dei minori, una dozzina circa, il più piccolo dei quali ha solo 13 anni. Grazie alla disponibilità di altri detenuti ogni giorno dalle 7.30 alle 12 seguono delle lezioni di francese, inglese, matematica, scienze. Poi abbiamo visitato l'infermeria, una stanza come tutte le altre, in cui si dovrebbe fornire una prima assistenza: in realtà mancano persino i farmaci utili per l'automedicazione, quindi i detenuti sono un pò lasciati a se stessi, fino a quando le condizioni sono talmente gravi da richiedere un trasporto all'ospedale. E anche in questo caso se non sono in grado di pagare il costo del taxi per sè e per il secondino che li deve sorvegliare, non c'è possibilità di essere trasferiti.
Su tutto questo "veglia" il direttore della prigione, un militare, un omone alto che quasi non passa dalla porta del suo ufficio. Un omone corrotto come tanti altri quaggiù che ha cercato in tutti modi di obbligarci a ritornare la settimana successiva per prestare servizio, oltre che chiederci un supporto finanziario che, come si è già verificato in precedenza, finisce poi diritto nelle sue tasche e in quelle di alcuni secondini, senza essere di minima utilità per i prigionieri.

30 ottobre 2007
"accade in brousse..."

Sono arrivata a Mbalmayo, 50 km a sud di Yaoundé, nel cuore della brousse (quella che noi chiamiamo "campagna" che qui può essere foresta o savana)...
All'interno di questo centro c'è un ospedale, un centro di ascolto che si occupa di animazione-prevenzione-sostegno nelle scuole, nei quartieri e nella prigione, la scuola materna e elementare, una scuola professionale, l'unico istituto d'arte dell'Africa Occidentale e un centro d'arte applicata che produce ceramiche e arti grafiche.
In questi giorni li ho visitati un pò tutti, sono realtà autonome gestite dai locali... non so se è per questa ragione o se è per la differente collocazione ma rispetto a Yaoundé sono più trascurati, almeno esteriormente. Mi dà l'impressione che potrebbero essere maggiormente valorizzati, ma probabilmente per qualche strana ragione che mi sfugge, ciò non è possibile.

La vita qui scorre ancor meno freneticamente che in capitale, scandita dai ritmi della natura, regolata dalla luce del sole, ritmata dalle piogge che quotidianamente si scatenano impantanando tutto. E' piacevole camminare per le strade della città, lo si fa in tutta tranquillità e sicurezza, bisogna però ricordarsi sempre di guardare dove si mettono i piedi, le voragini sono nascoste ovunque!
Tutto attorno la foresta equatoriale, verde, rigogliosa, straripante, eccessiva, soprattutto in questa stagione delle piogge. Con dei locali mi sono avventurata un pò all'interno, sono stata colpita da un seme (una ragazza mi ha detto che è successo in quanto io ero estranea, lo spirito della foresta mi ha dovuto in qualche modo dare l'autorizzazione), ho poi ciucciato i semi del cacao che si trovano all'interno del frutto non ancora pronto per essere colto e che verranno poi fatti seccare (ottimi!), visto uno degli alberi più alti e massicci che abbia mai incontrato nei miei viaggi...

Per non parlare del cielo, ampio a tal punto da non riuscire a distinguere nemmeno l'orizzonte, un cielo cha trasmette un senso di libertà, di pace e di tranquillità...
... e dei tramonti, prima rosso fuoco, poi viola e infine rosa, intensi, coinvolgenti, proprio come la realtà che mi circonda, il cui colore si associa al verde della vegetazione e al blu del cielo e crea un contrasto spettacolare.

E in brousse accade anche questo: oggi un pò meno, ma un tempo solo chi riusciva a fare almeno 3 km a piedi poteva andare a scuola. Soprattutto in brousse infatti accadeva che non ci fosse una scuola in ogni villaggio, quindi finchè il fisico dei bambini non permetteva loro di camminare a lungo non potevano percorrere a piedi quotidianamente, avanti e indietro, la strada che li separava dalla scuola.

23 ottobre 2007
"tanti pensieri frullano in testa"

Due giorni fa ho assistito a un parto naturale, è stato davvero emozionante vedere nascere quel corpicino. Ieri qui al CASS è nato il 3000° bambino dall'inizio dell'anno...
La vita qui va avanti davvero ad un ritmo elevatissimo!

In Cameroun si vive giorno per giorno, si pensa all'oggi, esagerando un pò si può dire che si pensa all'attimo che si sta vivendo. E questo spesso va a scapito della sopravvivenza.

La sanità si paga e a caro prezzo anche. E proprio perchè si vive alla giornata a volte non si è in grado di farsi curare. Qualche sera fa una maman ha partorito un bimbo prematuro, poi ha avuto una complicazione ed è entrata in stato semi-comatoso: è stato chiesto al marito di andare a recuperare i soldi per poterla portare in ospedale (verso mezzanotte)... è tornato solo il mattino seguente! Non si sa perchè, forse è andato alla ricerca di quei benedetti soldi tutta la notte o forse sperava che nel frattempo migliorasse qualcosa. Resta il fatto che non aveva disponibilità di soldi e la donna nel frattempo è entrata in coma.
Negli ospedali pubblici infatti prima di ricevere un qualsiasi trattamento (anche se si rischia la vita) bisogna pagare: c'è quindi bisogno di qualcuno che venga con te se non si vuole rischiare di non essere considerati. Senza ricevuta infatti, si muore.

Ogni giorno è una lotta. E a volte sembra che la si prenda con troppa frivolezza.

Qui al CASS sto bene davvero, i fattori positivi sono molti: innanzitutto la ricchezza dell'ambiente circostante inevitabilmente influenza positivamente la vita di tutti i giorni (non solo mia ma anche e soprattutto della gente che mi circonda), la gioia e i sorrisi dei bambini, l'affetto che ti dimostrano molte persone che incontro quotidianamente, la disponibilità e la forza d'animo di tutto il personale che ogni giorno segue centinaia di malati.
E poi Tina, con lei è piacevolissimo parlare, scambiare impressioni, confrontare opinioni, raccontarsi come è andata la giornata, ascoltare i racconti delle sue esperienze passate...

La voglia di partire per il nord è tanta, ne ho tanto sentito parlare e ho davvero voglia di vedere con i miei occhi, di sentire con le mie orecchie, insomma di entrare a far parte di quella realtà. Ma sembra che ci sia sempre qualcosa che ritarda questa partenza, ancora non è stata fissata una data. Sono impaziente, ma devo restare calma e assorbire il più possibile da questa esperienza qui a Ydé per poi arrivare là carica!

Oggi sono andata a trovare le suore del PIME e per raggiungere la loro casa ho preso un taxi: ragazzi! Il traffico non sarà così sostenuto come quello di altre megalopoli che ho visitato, ma queste auto gialle, vecchie e per nulla curate contribuiscono a creare una confusione incredibile: sono lente, ultra-inquinanti, gli autisti non sono in grado di guidare (e molti di loro non hanno mai preso la patente!), visto che sono dei taxi collettivi appena vedono qualcuno sul bordo della strada frenano improvvisamente e tagliano la corsia per fermarsi oppure si fermano direttamente nel mezzo, la destra non sanno minimamente cosa sia... insomma, il delirio che contribuiscono a creare è notevole!

Nel mondo "occidentale" l'AIDS è la malattia che fa più paura, soprattutto perchè non si è ancora trovata una cura. Qui invece migliaia di persone convivono con il virus dell'HIV e alcune si ammalano, ma questa notizia non fa ancora molto scalpore. Al contrario la malattia che preoccupa di più è la malaria: i morti per questa infezione sono molti di più e spesso non ci si fa visitare fino a quando non si è ormai in condizioni pessime. E pensare che, al contrario dell'AIDS, qui una cura c'è.

16 ottobre 2007
"prime impressioni da Yaoundé, sotto un incredibile acquazzone"

L'arrivo non si è rivelato per nulla traumatico. E' vero il Camerun è una realtà particolare, senza alcun dubbio diversa da quelle che ho visitato precedentemente soprattutto per quanto riguarda l'atteggiamento delle persone. Ma alcune situazioni ricordano molto altre che ho già vissuto, quindi forse per questo l'ambientamento procede bene.
Sono qui da qualche giorno ormai e mi sembra giunto il momento di raccontarvi un pò alcune impressioni...
...dall'aereo ho notato la grande differenza tra i paesaggi: il nord arido e desolato e il verdissimo e rigogliosissimo sud, dall'alto la prima impressione è quella di arrivare in una zona tutt'altro che povera. Tornata con i piedi per terra constato invece che la realtà è leggermente differente: in capitale la gente vive per la maggior parte in case-baracca, stipati come sardine all'interno di piccole stanze che vengono inondate dal fango (la terra è rossa quaggiù) non appena si scatena un acquazzone (almeno una volta al giorno in questa stagione, d'altro canto siamo quasi sull'equatore); le strade sono per metà asfaltate, con incluse buche-voragini che si aprono qua e là, e per metà sterrate con tutte le conseguenze del caso.
Yaoundé è una città caotica, ma comunque non a livelli estremi.
E' una città dove il costo della vita è molto alto per gli standard locali: con un salario mensile per 45h alla settimana che parte da circa 20.000CFA (circa 30€) per le donne delle pulizie e 50-60.000CFA per un'infermiera e per un guardiano notturno, il prezzo di una stanza varia dagli 8.000 ai 15.000CFA al mese; il prezzo al kg di frutta e verdura è quasi lo stesso di quello più basso a cui si può acquistare la stessa merce al mercato a Milano; la benzina costa quasi 1€/lt; le telefonate dai cellulari costano circa 30cents di €/minuto.

La cosa che come sempre mi colpisce di più sono i colori, della terra, della vegetazione, dei frutti, ma soprattutto quelli degli abiti delle donne, di stili diversi a seconda della loro origine, ma tutti incredibilmente colorati e variopinti. Tutta questa sollecitazione visiva mi trasmette una grande energia!

E io sono finita al CASS (Centro di Animazione Socio-Sanitaria) al cui interno sono presenti la maternità, alcuni medici specialisti, un dispensario, un centro analisi, un centro di animazione. E' un centro trafficatissimo: ogni giorno nascono una decina di bambini, centinaia di donne gravide attendono il loro turno di visita a volte accompagnate da altri figli, altre attendono che vengano visitati i loro figli, altre attendono di essere seguite in quanto in gravidanza e sieropositive. Al pomeriggio, al termine della scuola, decine di ragazzi prendono parte alle attività culturali, sportive e di intrattenimento che gli animatori hanno preparato per loro.
Sono nelle mani di maman Tina che mi aiuta, mi ascolta, si confronta con me, insomma mi sta accogliendo alla perfezione! Oggi pomeriggio sono uscita con Anne Marie (AnMa per gli amici) a fare visita ad alcune famiglie che hanno avuto dei bambini con problemi fisici: AnMa pratica lo shiatsu e con questa tecnica praticata sui neonati cerca di capire se hanno dei difetti fisici per correggerli prima possibile. Segue poi queste e altre famiglie per fare sentire la sua presenza: le situazione infatti sono le più diverse (malformazioni a un braccio, piedini torti, paralisi, microcefalo...) e senza dubbio alcune dellle condizioni in cui queste famiglie vivono non facilitano la risoluzione di questi problemi.
Per ora la mia attività quotidiana consiste nell'osservare il lavoro degli altri, nel porre domande per capire come funziona il tutto e carpire alcuni segreti da portare con me al nord.
I ritmi quaggiù sono senza alcun dubbio più lenti di quelli a cui ero abituata, a volte mi sembra proprio di non concludere nulla... so che è così che deve andare all'inizio e va a finire che anche una piccola causerie (discussione) con i bambini sul problema della cecità può dare un senso alla giornata!

12 ottobre 2007

Ultim'ora: la cara vecchia Europa proprio non ne vuole sapere di lasciarmi andare. La mattina è inziata abbastanza bene, fatti salvi i 15 minuti che abbiamo trascorso a girare in circolo sopra il cielo di Bruxelles per problemi di traffico. Una volta atterrata, sopresa: il mio volo è cancellato! Chiedo delucidazioni e scopro che siamo tutti stati dirottati su un aereo che arriverà si a Yaoundé, ma passando prima per Kinshasa (R.D.Congo, andatevi a vedere dov'è se non avete presente!)... come girare il mondo per arrivare finalmente a destinazione. Altra sorpresa, il volo è già in ritardo, si prevede parta alle 12.30, arrivando a Kinshasa alle 20.30 e a Yaoundé alle 23... accipicchia! Le 12.30 arrivano e iniziamo a capire che proprio non si partirà e infatti, puntuale come un orologio svizzero, arriva la comunicazione: volo cancellato, si parte domani. C'è da dire che quelli della Brussels Airlines ci hanno assistito ottimamente, dandoci ben 2 pasti in aereoporto e "regalandoci" una notte allo Sheraton (ragazzi che stanza!) con cena e colazione inclusa.
Ne ho approfittato per fare un giro a Bruxelles dato che non c'ero mai stata, molto molto carino il centro storico, con tutti i locali gestiti da immigrati di varie nazionalità che riempiono di colore e allegria le stradine.
Domani si parte, forse, intanto mi godo la mia notte in quella che per i miei standard abituali è una vera e propria reggia!

11 ottobre 2007

Domattina all'alba si parte... inizia il mio anno di servizio civile in Cameroun, in quel di Garoua, nel nord. Su questo sito potete trovare qualche informazione in più sui progetti che la mia ONG, il COE, ha nel Paese www.coecameroun.org.
Spero di riuscire a tenervi aggiornati il più possibile su questa mia nuova ed entusiasmante esperienza!

 


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