Mappa Cina

20 agosto 2006
"a zonzo per le lande tibetane"

A bordo di una vecchia Toyota Landcruiser anno 85 guidata da un autista che (si dimostrerà fin dal primo giorno) non è all'altezza dei tre che ci avevano portato fino a Lhasa, riprendiamo a vagabondare in lungo e in largo per l'altopiano tibetano...

Primo giorno, visita allo Yamdrok-Tso (Tso in tibetano significa lago), discesa verso la valle del Brahmaputra (dove abbiamo per la prima volta durante la settimana corso il rischio di rimetterci le penne :-|), e avvenuturoso attraversamento di una parte desertica-sabbiosa (si, proprio così, a 4000mt e con vere dune come nel Sahara!) per arrivare alla città di Gyantse. Splendida la città vecchia, si respirava veramente l'aria del vero Tibet...spettacolare il Kumbum, un chorten (in origine usato per contenere le spoglie degli uomini più illustri) tra i più grandi del Tibet.

Secondo giorno dedicato alla visita di Shigatse, città in cui si trova l'enorme Monastero di Tashilhunpo, sede del Panchen Lama, figura spirituale contrapposta al Dalai Lama, anche perchè l'attuale Panchen Lama è stato scelto dal governo di Beijing, senza tenere conto dei consueti rituali che prevedono la ricerca di un ragazzo nato al momento della morte del precedente nel quale si sarebbe reincarnata l'anima del predecessore. Qui incontriamo altri tre ragazzi di Piacenza con i quali condivideremo la strada i giorni seguenti.

Terzo giorno...dopo aver attraversato alti passi, spettacolari paesaggi, si arriva ai piedi del Chomolangma, Sagarmatha in nepalese, la Mucca Principessa, la Dea Madre dell'Universo...siamo a 5000 mt, al Monastero di Rongphu...si cena e si va a nanna, il Tetto del Mondo è coperto, domani sveglia all'alba nella speranza che si sia pulito.

Quarto giorno, la lunga attesa non viene assolutamente delusa...WOW!...papà non sta tanto bene, ma io non posso lasciarmi sfuggire questa occasione: in due orette circa percorro a piedi i circa 8 km che ci separano dal Campo Base, a 5200 mt, con il Chomolangma sempre davanti a me, lentamente illuminato dai raggi del sole che si alza da sinistra, riscaldando l'aria...e arrivare fino lassù con le proprie gambe, anche se solo per un pezzettino, è una piccola soddisfazione...e per tutto il giorno lo spettacolo è veramentte stupefacente!(...anche se essendo il Campo Base già relativamente alto e non trovandoci proprio alle pendici del monte, non appare così imponente come si potrebbe pensare)

Quinto giorno, si ritorna verso Shigatse e lungo la strada ci fermiamo nella piccola cittadina di Sakya, sede di un altro importantissimo Monastero, dove risiedono i monaci che appartengono alla corrente Sakyapa, una delle più importanti nella lunga storia del Buddhismo tibetano. E all'interno del Monastero assistiamo per la prima volta ad una riunione di preghiera dei monaci: si prega, si distribuiscono pane e zuppa, si prega nuovamente, si distribuiscono le elemosine lasciate dai fedeli.

Sesto giorno, altro spettacolare spostamento verso il Nam-tso, con il nostro autista sempre più addormentato (...ovvio se la notte si fanno le ore piccole...grrrr...)...pare essere il lago più alto del mondo, a oltre 4700 mt, per di più è salato ed è di un azzurro intensissimo!Davvero da rimanere senza parole...(della serie quanto è piccolo il mondo...ritrovo qui due ragazzi israeliani che avevo conosciuto a Lijiang, nello Yunnan!)

Settimo giorno, si ritorna verso Lhasa, attraversando le terre dei nomadi, i drokpa, con le loro tende, i loro vestiti tradizionali (assistiamo anche ai preparativi di un matrimonio)...fino a giungere al monastero di Reting, sperduto in una valle a nord di Lhasa, danneggiato seriamente negli anni della Rivoluzione Culturale e mai ristrutturato.

A Lhasa poi ci attendono altri tre giorni, giusto il tempo per visitare l'immenso Potala, l'antica residenza dei Dalai Lama (peccato che si sia obbligati a seguire un percorso che permette di visiare solo poche cappelle), e il tempio Gelugpa (altra importantissima corrente) di Sera, dove assistiamo ai dibattiti che si tengono quotidianamente tra monaci riguardanti questioni legate ai principi della filosofia buddhista.

Giorno 18, ore 8: il treno parte, 48 ore in direzione di Beijing...il primo giorno si attraversa tutto l'altopiano tibetano, spettacolare anche questa parte, terra dei drokpa, costellata di numerose tende fatte di pelo di yak, piena di capre e yak al pascolo, in cui qua e là si vedono anche delle rare antilopi tibetane.

7 agosto 2006
"dal tetto del mondo"

La parte vecchia, tibetana, di Lhasa e' uno dei pochi luoghi che ho visitato in cui non mi stancherei mai di girovagare, di osservare la gente, i loro visi, i loro sguardi, i differenti vestiti...
Sono in citta' ormai da 5 giorni e ancora non mi sono stancata di percorrere le sue strette stradine, di passeggiare con i ragazzi tibetani che ho conosciuto durante il viaggio dallo Yunnan.

C'e' qualcosa in questa cittadina che cattura la mia attenzione, che mi intriga come non mi era quasi mai successo prima.

...la profonda fede che impregna le stradine attorno al Jokang, l'edificio piu' sacro di tutto il Tibet, con i pellegrini buddhisti che percorrono il Kora, circuito di pellegrinaggio, in senso orario attorno al tempio, con le ruote di preghiera che girano incessantemente anch'esse ovviamente in senso orario...le litanie di monaci e pellegrini che ripetono continuamente i mantra...i fedeli che si prostrano centinaia di volte davanti all'ingresso del tempio...i colori dei vestiti e delle acconciature dei vari gruppi di tibetani che "invadono" la capitale... tutto questo contribuisce a creare questa magica atmosfera che mi circonda...

Domani si parte per le citta' di Gyantse, Shigatse per poi arrivare al Campo Base dell"Everest...tempo permettendo...un'altra settimana tra paesaggi che si preannunciano da favola, tra citta' ricche di tradizioni millenarie...

3 agosto 2004
"arrivo a Lhasa"

Dopo 7 giorni a zonzo per il Tibet orientale siamo giunti a Lhasa. Il tempo e' stato praticamente sempre splendido e ci ha permesso di vedere tutto quello che ci eravamo riproposti.

Ho una parola per descrivere i paesaggi che ho visto durante questa settimana, spettacolari! Mai visti di simili prima. La regione orientale del Tibet, terra dei Khampa, in passato stirpe di guerrieri, ma anche uomini molto religiosi, e' una regione caratterizzata da gole profondissime (anche 3 km!) in fondo alle quali scorrono fiumi quali il Mekong, il Salween, il Brahamaputra...e da montagne altissime che raggiungono quasi gli 8000 metri...e tu ti senti veramente piccolo di fronte a loro!
Che ghiacciai, che laghi, che sterminate distese verdi, che montagne, quanti colori, quante persone incontrate lungo il cammino!

Sono qui seduta davanti a questo computer con il magone e la voglia di tornare subito in quelle terre, di poter approfondire di piu' la conoscenza di questo popolo, di poter passare ancora del tempo con i nostri autisti (khampa ovviamente!) e le nostre guide! Purtroppo gli stranieri che hanno viaggiato con noi si sono rivelati una pessima compagnia, quindi meno male che c'erano loro, veri tibetani che mi hanno insegnato qualche parola, che mi hanno raccontato particolari della cultura tibetana che di certo non si trovano sui libri, che hanno scerzato e riso come dei pazzi con me!

Un'altra delle cose che mi rimarra' piu' impressa e' il silenzio, la tranquillita'...per interi tratti di strada (molta della quale sterrata) eravamo soli, attorno a noi solo il vento che soffiava, gli avvoltoi sulle rocce, gli yak nei pratoni, qua e la' qualche tenda dei nomadi drokpa...

E poi sguardi, diversi colori dei vestiti, diverse varieta' di cibi tra i quali carne e formaggio di yak, the' al burro di yak...

E poi i record personali: prima volta oltre i 5000 mt, per ora sono arrivata a 5013 e qualche centimetro...

Non so perche' ma ho veramente le lacrime agli occhi mentre vi racconto questi giorni, mai successo prima...sono talmente emozionata che credo di aver tralasciato mille particolari importantissimi...

Ora c'e' in progetto di visitare la citta' e poi di arrivare al campo base dell'Everest, vedremo se si realizzera' anche quello...

27 luglio 2006
"verso il Tibet"

Eravamo rimasti a Jinghong, spettacolare crocevia di etnie e culture. Laggiu' abbiamo visitato alcuni villaggi circostanti, sperduti tra immense distese di campi di riso, frumento, banane, tabacco...un giorno abbiamo preso a noleggio un moto-rickshaw e guidati da un cinese alquanto chiaccherone ci siamo addentrati nelle campagne circostanti... il nostro conducente ci ha spiegato i nomi di ogni singolo albero, di ogni singolo frutto tropicale, ci ha raccontato le storie dei villaggi che stavamo visitando, ci ha portato nelle case della gente, davvero interessantissimo, anche perche' non c'erano altri stranieri in giro!

Da Jinghong con un volo di un'oretta circa ci siamo spostati verso nord, a Dali. L'arrivo e' stato piuttosto traumatico, passare dal sud dove eravamo praticamente pochissimi stranieri presenti a questa cittadina dove le strette stradine erano un flusso interminabile di turisti cinesi e stranieri non e' stato certo facile. Il giorno successivo ci siamo spostati in un villagio vicino dove abbiamo comunque potuto apprezzare le abitazioni, i costumi e le usanze di un'altra minoranza, i Bai, circondati praticamente solo dagli autoctoni.

Da Dali, gia' a 2000 mt di altezza, ci siamo spostati verso Lijiang, 2400mt, anche questa e' una citta' strapiena di turisti, sia perche' il governo cinese favorisce l'arrivo di gruppi turistici cinesi, sia perche' attrae comunque un buon numero di stranieri in quanto e' stata considerata Patrimonio Mondiale dell'Umanita'. Qui abbiamo alloggiato nella guesthouse di Mama, che si fa chiamare cosi' perche' per il poco tempo che ti fermi da lei, ti fa sentire proprio come fossi a casa tua, ti prepara colazione e cena abbondantissime, ti tratta come un pascia'! Qui ho incontrato un sacco di ragazzi in viaggio come noi ed e' stato interessante scambiare idee con loro!

Ieri abbiamo preso un altro bus e da Lijiang siamo arrivati qui a Zhongdian, 3300 mt, da dove domani partiamo in jeep alla volta di Lhasa. Qui e' veramente strano, pur essendo a quest'altitudine ci sono ancora un sacco di alberi, attorno e' tutto verde, si puo' passeggiare in magliettina e sandali... Si respira gia' l'atmosfera tibetana visto che attorno e' pieno di Chorten e Templi in stile tipicamente tibetano, ma la cittadina non e' granche'... Alla prossima da Lhasa, probabilmente!

20 luglio 2006
"notizie dal tropico del Cancro"

Mi trovo a Jinghong, all'estremo sud della provincia dello Yunnan, una delle piu' ricche di minoranze etniche, piu' della meta' delle 55 presenti in Cina.
Cio' vuol dire lingua, cibo, usi e costumi completamente diversi gli uni dagli altri...una ricchezza che rende l'ambiente e l'atmosfera veramente interessante: Dai, Yi, Hani (Akha), Bai, Bulang, Jinuo... questi sono alcuni dei nomi di queste popolazioni, che condividono tratti somatici, lingua e abitudini con le popolazioni dei Paesi confinanti, quali il Laos, il Vietnam, la Thailandia, il Myanmar.

Che spettacolo! Tutto il colore che manca negli abiti e nei villaggi del resto della Cina si trova qui... Io e mio papa' siamo partiti da Beijing ormai da una settimana, prima sosta a Kunming dove, nell'attesa del suo bagaglio (che alla fine e' arrivato ;-))), abbiamo visitato la Foresta di Pietra, un luogo in cui rocce carsiche si innalzano dal terreno fino a 30 metri di altezza, assumendo le forme piu' strane e caratteristiche! Da Kunming ci siamo spostati verso sud, raggiungendo Yuanyang lungo la vecchia strada piena di buche e sobbalzi a bordo di uno strapieno pulmino.

Qui, nonostante le piogge monsoniche che ci seguono, siamo riusciti a vedere gli incredibili terrazzamenti di campi di riso che ricoprono i fianchi delle montagne per chilometri e chilometri ad un'altezza che sfiora i 2000mt. Oltre al colore degli abiti e della frutta, colpisce il rosso mattone intensissimo della terra e il verde-verde della rigogliosissima vegetazione. Siamo sulla linea del Tropico, ma essendo per la maggior parte zona montagnosa il calore e l'umidita' sono soppportabili.

Tra due giorni risaliamo verso nord, per essere a Zhongdian il 28, quando partiremo in 4WD per una settimana di viaggio verso Lhasa, in compagnia di Susan e Ruby, madre e figlia australiane.

11 luglio 2006
"in partenza...ma senza i bagagli..."

Dopo un'ultima settimana tra cene, pranzi, saluti, festeggiamenti per le vittorie dell'Italia (CAMPIONI DEL MONDOOOO!!!GRANDIOSIIIIII!!!)...eccomi qui, di nuovo in partenza!

Mio papà è arrivato oggi...il volo atterra con un'ora di ritardo, il suo bagaglio non c'è, la videocamera smette di funzionare...diciamo che se queste sono le premesse...ma come mi suggerisce Sara, dove ho smarrito il mio ottimismo???e quindi torno a sperare che il bagaglio di mio papà arrivi con il volo da Vienna di domani, in modo da concederci una partenza un pò più rilassata e che i cinesi riescano a sistemarmi la videocamera in tempo per la partenza!

Il piano di viaggio prevede prima il passaggio nella regione dello Yunnan e poi in Tibet (sulla cartina sono indicati molti dei posti che visiterò)...vi terrò informati sui miei spostamenti anche con l'aiuto del mio buon webmaster Luca che mi aiuterà ad aggiornare il sito dall'Italia.

Ora vado a sistemare le ultime cose e poi a nanna...sperando che domani sia un giorno migliore!(anche perchè è il compleanno di mio papà!!!AUGURIIIIII!!!!)

Ecco dove mi trovate fino all'inizio di luglio, prima che prenda nuovamente il largo verso nuove mete:
Alessia Stradella
Room 326, n° 6 Building of Foreign Students' Dormitory
Beijing Language and Culture University
Popular Republic of China, 100083
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2 luglio 2006
"il treno del cielo"

L'ultima settimana è stata una delle più belle degli oltre quattro mesi trascorsi a Beijing...credo più che altro perchè avere con me Doris è stata un'opportunità per parlare e trascorrere del tempo con una persona che condivide buona parte dei miei interessi, con la quale basta uno sguardo per intendersi e mettersi a ridere!Sicuramente poi il fatto di poter parlare con qualcuno che, di viaggi come li intendo io, ne capisce qualcosa, ha reso il tutto veramente meno complicato rispetto alle relazioni che ho creato con tutte le altre persone che ho conosciuto fino ad ora (buon rientro a casa!).

L'ultima settimana è stata anche la più piovosa di questi mesi e pare proprio che le piogge non fossero create artificialmente, ma fossero dei veri e propri temporaloni estivi. E visto che se non sono comica non mi piaccio, ogni volta che scendevo in strada senza ombrello nè poncho, cominciava a diluviare. Fatto sta che mi sono inzuppata una decina di volte nel giro di questi ultimi giorni...e credetemi, le piogge a Beijing sono veramente acide, l'acqua che mi cadeva sul viso "bruciava" abbastanza a contatto con la pelle!

L'ultima settimana è stata una delle più importanti degli ultimi decenni anche per il Tibet: ieri è stata inaugurata la ferrovia più alta del mondo (e si sa, per i cinesi entrare nel guinness dei primati è una delle più grandi soddisfazioni)...vedremo un pò cosa comporterà per quell'affascinante regione della Cina l'arrivo della strada ferrata. Di sicuro sarà più facile l'accesso ai turisti (nessuno sforzo, minori problemi di acclimatamento e più economico dell'aereo), ma soprattutto sarà più facile la "colonizzazione" da parte della maggioranza Han della popolazione anche di questa parte del paese, così come sta accadendo in Xinjiang. Per di più in Tibet le questioni legate al rapporto con il Dalai Lama rendono la situazione ancor più urgente da risolvere per i grandi capi cinesi. Di sicuro nel giro di poco tempo almeno Lhasa perderà molto del suo aspetto attuale e la minoranza tibetana si troverà ancor più in minoranza, probabilmente a discapito dei loro stessi diritti di esseri umani, come accade in Xinjiang. Potrebbe però rivelarsi utile in vista dello sviluppo della regione, ma non so quanto questo possa interessare ai veri autoctoni, quelli che ancora vivono nelle lande desolate, con il loro yak e qualche pecora, quelli che probabilmente non utilizzeranno mai questo nuovo gigante ferroso...

L'ultima settimana è anche quella che apre le porte alla mia ultima settimana a Beijing, che si preannuncia ricca di cene pre-partenze con annesse ricche abbuffate...poi si parte, finalmente!!!

25 aprile 2006
"spiedini velenosi"

In settimana abbiamo festeggiato il compleanno di Ekber (auguri choumei! ;-p), gioito e sofferto per la vittoria dell'Italia...poi venerdì è arrivata Doris!!!

Mi chiederete...Doris???e chi è???
E' una ragazza svizzera che ho conosciuto un giorno di novembre alla frontiera tra Argentina e Chile tra Perito Moreno e Chile Chico (con lei e con Valeria avevo sfruttato un passaggio da parte di un'allegra combriccola di ex-liceali cileni dalla cittadina di Chile Chico attraverso il lago General Carrera su fino alla cittadina di Coyahique).
Mentre io nel frattempo ho terminato il mio viaggio in Patagonia, sono rientrata qualche mese a Milano, sono ripartita per la Cina...lei ha fatto un bellissimo viaggio attraverso luoghi quali Rapa Nui, l'isola di Moorea, Nuova Zelanda, Sydney, Papua Nuova Guinea, Thailandia, Cambogia, Laos, Cina!!!
Non avete idea di quanto ero eccitata dall'opportunità di rivederla dopo tanto tempo! Anche perchè la nostra "amicizia" si è sviluppata nel frattempo attraverso i racconti che ci spedivamo a vicenda via mail...
Beh che dire! Ben arrivata nella capitale del celeste impero!

Ieri sera poi ci siamo riviste e una chiacchera tira l'altra, le ho chiesto se avesse mangiato qualcosa di strano durante questi mesi...risposta, uova di formiche nella giungla...allora io ho colto la palla al balzo e le ho proposto di assaggiare gli scorpioni, da pazza e curiosa che sono quando viaggio...diciamo che anche lei un pò temeriara lo è, e ha accettato dicendo, vediamo quando ce li troviamo davanti! Bene, ce li siamo trovati davanti agli occhi, ancora vivi...e la reazione è stata quella di dire: NO, proprio non s'ha da fare! Ci siamo poi avvicinate ad una bancarella dove c'erano alre persone che li stavano mangiando, ci siamo guardate e abbiamo detto, ok li proviamo!Il primo scorpioncino è toccato a me...dire che ero tesa è dire poco...per di più gli toccavo il pungiglione e sentivo che era appuntito assai, mi domandavo chi me lo facesse fare...la gente attorno mi guardava e mi diceva, dai mangialo, è buono...ho chiuso gli occhi e...ahm!molto croccante, molto salato, poca polpa all'interno, ma niente male davvero!!!poi è stato il turno di Doris, anche lei non l'ha trovato male!
E siccome ormai eravamo in ballo, abbiamo deciso di continuare a danzare!E via con il serpente!Un misto tra pollo e un qualche essere tentacolato come polpo o calamaro...niente male nemmeno questo animaletto!

Avremmo potuto assaggiare altri spiedini, da quelli più semplici fatti di carne di manzo, maiale e pollo, a quelli più sofisticati di gamberoni rossi, gamberi, calamari, stelle marine, cavallucci, a quelli di cuore, cervello, testicoli (occhio uomini!!!), a quelli più stravaganti di pelle di serpente, scorpioni di dimensioni giga, lucertole, cavallette, lumache, scarafaggi, millepiedi, larve (e chi ne ha più ne metta!)... ma ci siamo accontentate e ci siamo fermate lì...
Nelle foto che inserirò a breve comunque potete dare un occhio a questa incredibile rassegna di esserini!!!

15 giugno 2006
"dieci giorni vissuti intensamente"

Gli ultimi giorni sono stati veramente ricchi di avventure e di avvenimenti da raccontare, le mie occhiaie lo possono testimoniare. Vi accenno i più importanti...

Prima di tutto sono tornata sulla Grande Muraglia, ma in un posto diverso dalle precedenti occasioni. E per di più in un tratto che non è ancora stato ricostruito, quindi per certi versi decisamente più affascinante! Certo, se una persona non ha mai visitato uno dei tratti restaurati rischia di non cogliere perfettamente l'aspetto che doveva avere un tempo, ma in qualsiasi caso trasmette l'idea di non essere un semplice muro, ma un insieme di mattoni che ha assistito a centinaia e centinaia di anni di storia...e camminare su e giù per questi muri che crollano sotto i miei passi, ascoltando la voce del silenzio, mi permette di ritornare veramente indietro nel tempo.
Ma anche qui il progresso avanza e quindi capita che gli unici umani che si incontrano siano gli operai cinesi incaricati di togliere tutte le vecchie pietre, sdradicare le erbacce e livellare la superficie per far posto alle nuove mattonelle che daranno alla Grande Muraglia un aspetto completamente differente.
L'altra differenza rispetto alle altre visite è che sono andata con un gruppo di ragazzi francesi, abbiamo portato con noi cibo e sacco a pelo e abbiamo dormito in una torretta, dopo aver camminato tutto il pomeriggio e dopo aver assistito ad un bel tramonto. Poi la sveglia alle 4 del mattino, la salita sul colle est per assistere al levar del sole, il tutto circondati da un rigogliosissimo paesaggio, ad un'ora solamente dal caos e dal rumore della capitale.

Rientrata a Beijing la domenica, neppure il tempo di una doccia e ho incontrato Giorgio Bettinelli. Magari il nome non dice nulla a molti di voi, ma è un italiano che da circa 12 anni gira il mondo in vespa e scrive libri raccontando le sue esperienze. Beh, che dire, è stato un interessantissimo incontro con incluso scambio di opinioni relative ai viaggi, alle nostre rispettive esperienze, ma soprattutto alla Cina. Si perchè lunedì è partito per un nuovo viaggio che lo porterà in giro per tutte le 33 province cinesi fino all'ottobre 2007, giorno più giorno meno, in sella ad una vespa e, per la prima volta, con un passeggero a bordo fin dall'inizio, la sua compagna Michelle.

Il lunedi, poi, con Giulia e Ekber, sono andata in Ambasciata dove teneva una conferenza stampa con alcuni giornalisti cinesi, al termine della quale ha cominciato questo nuovo viaggio! Grande incontro! Buona strada Giorgio!
Dopo averlo salutato, sono stata a cena con Giulia e Ekber, poi dopo aver salutato il "piccolo" Ekber (si fa per dire visto che è alto almeno 1.90), io e Giulia siamo rientrate in zona università dove abbiamo aspettato le 3 di notte, ora d'inizio della prima partita dell'Italia al Mondiale.
Manco a farlo apposta, ogni volta che scendevamo da un mezzo o uscivamo da un qualche luogo chiuso iniziava a piovere e così è stato anche mentre andavamo verso il maxischermo dove ci siamo ritrovate con altri italiani.
La partita non è stata un gran chè, ma mi ha permesso di vedere un'altra faccia di Beijing. Si, perchè all'inizio del secondo tempo a iniziato ad albeggiare...la debole luce del sole ha pian piano riscaldato una Beijing ancora completamente addormentata e al termine della partita le uniche persone in strada eravamo noi...un'atmosfera surreale, non sembrava nemmeno di essere qui. E alle 5 mi sono addormentata...

Tanto per chiudere la settimana, ieri sono riuscita a fare la mia prima intervista per la mia tesi ad un medico di medicina tradizionale cinese...evvai!Non sapete che sollievo, credevo di non riuscire più a concludere un bel niente.
Oggi invece sono tornata alla "solita" routine...studio! Anche perchè domenica mi attende il temibile esame di proficiency cinese...si salvi chi può dal massacro!!!;-)

...manca un mese e parto per il mio nuovo viaggio...non vedo l'ora!

4 giugno 2006
"同志"

La parola cinese tongzhi 同志, compagno, veniva utilizzata all'epoca di Mao Zedong per riferirsi a qualsiasi persona, nell'ottica dell'idea comunista di uguaglianza incondizionata di tutti i cittadini. Ora che la Cina è tutto fuorchè un Paese comunista, ora che si è aperta alle influenze occidentali, ora che per le strade non è più così strano vedere dei mendicanti (già rispetto a due anni fa il loro numero è incrementato notevolmente), la parola tongzhi con l'accezione che le veniva assegnata un tempo è caduta in disuso. E se per alcuni anni, circa nella decade degli anni '90, questo termine è stato in qualche modo abbandonato, ora è ritornato in voga ma con un significato completamente differente. Viene ora infatti utilizzato per riferirsi agli omosessuali. Chissà cosa pensa di questo cambiamento radicale il povero Mao, sdraiato su una specie di letto all'interno del suo Mao-soleo, con una faccia che più gialla non si può, nel centro di piazza Tian'anmen, proprio di fronte alla porta della Città Proibita, il vecchio palazzo imperiale, su cui campeggia per dii più un suo enorme ritratto...

Riflettevo ieri su quanto sia rimasto della vera cultura asiatica in una grande città come Beijing...e sono giunta alla conclusione che soprattutto la grande tranquillità che mi aveva così tanto colpito in India e nelle zone rurali della Cina che avevo visitato due anni fa, qui ormai non esiste più...
Soprattutto quando si parla dei giovani che hanno appena terminato gli studi o che stanno frequentando l'università, si nota come siano tutti impauriti dal terrore di non farcela, di non avere un'opportunità. Si perchè in un Paese così numeroso in termini di popolazione, bisogna veramente fare a cazzotti per riuscire ad ottenere i posti migliori. Ed è così che molti giovani cinesi si rinchiudono a studiare a scapito della loro vita sociale oppure cadono vittime dello stress o peggio ancora se non raggiungono i risultati sperati cadono in depressione...
E così mi capita di sentirmi meglio quando per strada incontro un anziano e posso fare quattro chiacchere con lui in tranquillità oppure quando vado a comprare la frutta dal "contadino" che vive in periferia dove coltiva ancora il suo campicello per poi venire in città a vendere i suoi prodotti...questi sono i volti più veri e genuini di una Beijing che sta perdendo sempre più il suo fascino e il suo carattere...

Devo aver già scritto da qualche parte che vivo giusto di fronte ai campi da basket dell'università...ebbene, ora che è arrivato il caldo e che ho sempre le finestre aperte ascolto molto chiaramente le voci dei giocatori e riesco a disitinguere perfettamente se si tratta di una partita in cui una delle due squadre è composta da occidentali...perchè???semplice, quando i cinesi giocano tra loro rispettano il giudizio dell'arbitro e accettano la sconfitta...gli occidentali invece urlano sempre contro l'arbitro, si infuriano, lanciano bottiglie, si azzuffano...cavolo, ma dove è finito lo spirito sportivo???perchè bisogna prendersela sempre quando si subisce una sconfitta pensando sempre che la colpa è dell'arbitro e mai di se stessi???perchè non si è capaci di affrontare una sconfitta???
Tutte domande retoriche ovviamente, ma che possono servire a capire un pò meglio una delle tante differenze tra noi e loro.

30 maggio 2006
"il progresso economico"

Nella Beijing che cambia, che si sviluppa, che progredisce, capita anche questo. Capita che ti svegli una mattina, scendi in strada per fare una passeggiata e improvvisamente ti accorgi che il prezzo dei taxi è cambiato. Beh, direte voi, capirai, non si tratta in fin dei conti di una questione di sopravvivenza. Beh, rispondo io, di sopravvivenza certamente no, ma qualcosa è cambiato, e notevolmente anche.
Al mio arrivo a febbraio capitava ancora abbastanza spesso di trovare dei taxi il cui prezzo era di 1.20 yuan al chilometro (circa 11 centesimi di euro), cosa che invece era all'ordine del giorno nell'estate di due anni fa. Man mano che i giorni passavano se ne vedavano sempre meno, rimanevano, invece quelli da 1.60 yuan. Tutto ciò fino a quando, una settimana fa, ho fatto questa scoperta. Niente più taxi da 1.20, sopravvivevano invece quelli da 1.60, incalzati dall'avvento dei taxi a 2.00 yuan...e nel giro di quest'ultima settimana stanno pian piano sparendo anche quelli da 1.60, che scompariranno del tutto il mese prossimo.
Tutto questo perchè? Perchè la città di Beijing ha deciso di ridurre drasticamente il numero dei taxi in previsione delle Olimpiadi del 2008 per diminuire il traffico e il quotidiano congestionamento delle strade della capitale.
In effetti bisogna riconoscere che il loro numero è veramente impressionante...pensate che ad ogni angolo della città è possibile trovarne uno...i loro conducenti fanno a gara per accaparrarsi i clienti, anche a costo di trasformare il taxi nella loro casa...(il taxi non è loro, pagano un noleggio alla società e devono però provvedere alla riparazione di ogni inconveniente di tasca propria).
Peccato che la riduzione del numero dei taxi, e il conseguente aumento dei prezzi, dovesse avvenire in concomitanza all'apertura di altre linee della metropolitana, fondamentale mezzo di trasporto in questa megalopoli di 15 milioni di abitanti, in cui muoversi con i mezzi di superficie diventa impresa titanica dovuto agli ingorghi, alle distanze chilometriche, alla lentezza dei mezzi.

Che dire d'altro...beh, la primavera è durata solo un mese...è già arrivata l'estate...quella torrida ed umida, accompagnata dalle sue amiche zanzare che sembrano sempre più golose del mio dolce sangue...

Per ultimo un pensiero per i terremotati dell'isola di Giava. In qualche modo sono stata coinvolta...quando si viaggia si rischia sempre di dover fronteggiare situazioni impreviste e difficili. Sono rimasta coinvolta, dicevo, perchè la maggior parte dei miei compagni di classe proviene proprio da quell'isola, perchè dei loro amici hanno perso tutta la loro famiglia, perchè una mia compagna proviene proprio dalla città di Yogyakarta, epicentro del terremoto. E fa venire i brividi ascoltare i suoi racconti: la sua casa ha subito solo lievi danni, la sua famiglia sta bene e si sta dando da fare, con altri sopravvissuti, per aiutare chi ha perso tutto...e mi fa venire i brividi guardarla negli occhi e vedere il suo sguardo perso nel vuoto...e mi fa venire i brividi ascoltarla quando, riportando le parole di sua mamma, racconta che ormai l'aria è irrespirabile, che la puzza dei cadaveri impregna ogni luogo...mi ricorda un'altra esperienza, allora ero a Madrid e le persone avevano gli stessi sguardi, persi nel vuoto alla ricerca di un perchè...

21 maggio 2006
"Dashanzi (798)"

Il distretto artistico di Dashanzi ("798") si è fatto un nome negli ultimi anni come luogo di innovazione artistica. Si trova in una serie di vecchi capannoni abbandonati, all'interno dei quali accanto alle opere d'arte sopravvivono alcuni vecchi macchinari e sulle pareti dei quali rimangono visibili le vecchie frasi di propaganda politica che quotidianamente "sorvegliavano" il lavoro degli operai. Le opere d'arte presenti sono per la maggior parte opere di denuncia sociale e politica: è uno dei pochi luoghi in Cina in cui è possibile trovare lavori che si fanno beffe dei passati leader cinesi e delle loro strategie politiche così come dell'attale politica del governo che a Beijing sta giorno dopo giorno distruggendo il vecchio, il tradizionale, depositario di anni di storia e cultura che sparisce in una sola notte per far posto a un nuovo solo all'apparenza ultratecnologico e all'avanguardia.Succede però che la polizia si rechi a Dashanzi per far togliere da alcune gallerie delle opere d'arte "offensive": non immagini di nudi o di erotismo, che nell'arte di avanguardia sono frequenti, ma opere politicamente sgradite. In aprile sono stati fatti sparire un ritratto degli attuali leader del regime raffigurati tutti con la stessa pettinatura e tutti in colore grigio. Ne sopravvivono però molte altre, forse ancor più "insolenti", della cui presenza però il governo non è ancora a conoscenza (le mostre sono temporanee, cambiano ogni mese circa).
Ieri pomeriggio sono andata ad assitere con Giulia ad un concerto tenuto da alcuni ragazzi del Xinjiang (che sono anche amici di Giulia) di musica tradizionale...veramente bello. La musica del Xinjiang ricorda un pò il flamenco, ma i suoi ritmi sono decisamente più lenti, più simili a delle ballate...molto molto coinvolgente, molto intensa...

Per il resto solita routine quotidiana, ora lo studio si è notevolmente intensificato, oltre alle 4 ore alla mattina in università studio altre 2 ore il pomeriggio in una scuola per prepararmi ad un esame di cinese che sosterrò a metà giugno. Poi rientro a casa ed è ora di scrivere la tesi, poi studio e faccio i compiti del giorno, verso sera scendo a fare una corsetta per sgranchirmi un pò, cenetta, ultimi compiti doccino e a nanna...la vita sociale ne risente un pò ma sono quasi "costretta" a questi ritmi, altrimenti posso dimenticarmi di laurearmi a dicembre...

In Cina invece qualche novità c'è...è stata inaugurata la diga delle Tre Gole sul fiume Azzurro, la più grande al Mondo, alta 185 metri, larga 2309 metri, uno dei progetti più mastodontici e controversi dell'intera Cina, un progetto di cui si parla fin dagli anni 40 del secolo scorso...un'opera che però costringerà più di un milione di persone a spostarsi in quanto il bacino delle diga avrà una lunghezza di circa 600 km, circa quanto l'intera pianura padana, allagando intere valli, sommergendo interi villaggi e innalzando notevolmente il livello delle acque.

Altra scoperta: molte delle pioggie che cadono a Beijing sono provocate artificialmente da specialisti che lanciano in aria dei razzi che contengono determinate sostanze in grado di provocare delle reazioni chimiche che a contatto con le nuvole permettono la caduta delle piogge...

PS: per Sara...la mia coinquilina ha fatto morire il mio tulipano dandogli troppa acqua durante la mia assenza, quindi purtroppo non è fiorito...sarebbe stato uno stato uno splendido tulipano giallo...

12 maggio 2006
"sulle orme di Marco Polo, lungo l'antica Via della Seta"

Eccomi di ritorno dal Xinjiang, remota regione della Cina occidentale, grande 4 volte l'italia, con una popolazione di circa 20 milioni di abitanti. La prima impressione è che qui di Cina c'è ben poco: la regione è infatti prevalentemente abitata da uyguri, kazaki, tajiki, kirgizi...nell'insieme 15 minoranze che somaticamente, culturalmente, linguisticamente, per religione, culinariamente (qui l'agnello è il MUST)...condividono ben poco con i cinesi propriamente detti. La maggioranza degli abitanti del Xinjiang inoltre parla proprio poco cinese mandarino.

Il viaggio inizia a Urumqi, da dove in pullman mi sposto verso la cittadina di Turpan, dove diventa ancora più chiara la differenza di etnie, incontrare uomini con il tipico copricapo musulmano e donne con il velo non è più un'eccezione. Turpan si trova in una delle depressioni più profonde al mondo e il caldo torrido unito ad una tempesta di sabbia rendono l'aria pesante e contribuiscono a creare un'atmosfera surreale, circondati come siamo da sabbia dalla testa ai piedi! Il primo giorno visito alcune vecchie città e alcune grotte buddhiste che furono danneggiate dagli invasori arabi che portarono qui la religione islamica convertendo i numerosi buddhisti abitanti di queste regioni, per poi essere sconfitti, anni dopo, dagli invasori mongoli. I colori caratteristici di questa zona sono il giallo-ocra-marroncino della sabbia del deserto e del fango usato per costruire le abitazioni e il verde lussureggiante della vegetazione delle oasi. Durante il giro incontro Giulia e Yumiko e con loro passo la notte presso una famiglia uygura con puntantina nel deserto al tramonto (peccato che la tempesta di sabbia renda impossibile assistere a questo spettacolo).

Trovandoci a circa 2000 km a ovest di Beijing, ma essendo obbligati a mantenere lo stesso fuso orario della capitale (anche come forma di controllo e dimostrazione di superiorità), il sole sorge alle 9 e tramonta verso le 21.30.
Mentre le varie minoranze mantengono relativamente buone relazioni con i cinesi, lo stesso non si può dire dell'etnia di maggioranza, gli uyguri, i quali hanno spesse volte manifestato il loro dissenso verso Beijing, incorrendo più volte in sanzioni quali anche la pena di morte: io non conosco bene questa situazione (anche perchè lo stesso Partito Comunista impedisce la divulgazione di questo tipo di notizie), so solo che i cinesi che ho incontrato qui mi sono sembrati molto superficiali, menefreghisti, senza interesse per le minoranze che vivono attorno a loro, interessati solo ai soldi che il governo cinese da loro per trasferirsi a vivere in questa remota regione con lo scopo di colonizzarla (sia per mantenere il controllo delle frontiere in un zona stategicamente rilevante sia per possedere quegli innumerevoli giacimenti petroliferi che spuntano come funghi in ogni angolo della regione).

Il viaggio prosegue verso Kashgar, 25 ore di treno in mezzo al deserto del Taklamakan, verso l'ultimo avamposto prima delle frontiere con i Paesi dell'Asia centrale. E qui definitivamente capisco di non essere più in Cina: donne con il velo (coprirsi il viso è stato vietato dal governo cinese, quindi alcune indossano una mascherina come quelle che si usano per proteggersi dallo smog come diversivo, altre indossano una specie di burqa, ma sono pronte a sollevarlo nel caso incontrino dei poliziotti cinesi), gli uomini hanno i baffi o la barba, i lineamenti sono definitivamente indo-europei ed è facile incontrare qualcuno con gli occhi azzurri o verdi. E' più facile incontrare qualcuno che parli inglese o russo piuttosto che cinese. E la gente apprezza il fatto che mi sia fatta insegnare giusto due parole di uyguro per approcciarmi a loro.
A Kashgar alloggio proprio dietro la Moschea principale (una delle oltre 90 presenti in città), persa nel mezzo di una miriade di stradine di terra fiancheggiate da casette di fango. Nella pensione non c'è il bagno e quindi ecco che preparo il mio sacchetto della spesa e mi dirigo in strada alla ricerca delle docce pubbliche!
La cittadina è veramente carina, per lo meno la parte più antica, cartterizzata com'è dalle bancarelle dei venditori di pane (nan), verdura&frutta, carne, svariati oggetti, e dai tavolini sui quali gli uomini giocani a carte e attorno ai quali trascorrono parte della calda giornata (anche qui pur essendo a 1200mt slm ci sono 35°C!!!). Che bellezza vederli tutti vestiti con i loro abiti tradizionali!Peccato solo per l'enorme statua di Mao (una delle più grandi di tutta la Cina) che troneggia nella piazza principale della parte nuova della città.

Da kashgar in bus, attraversando paesaggi mozzafiato arrivo ai 3600 mt del Lago Kara, ai piedi di due giganti come il Konggpu e il Mutzagh-Ata, rispettivamente 7700 e 7500mt!!!WOW!!!Senza parole!Anche perchè l'altitudine si fa sentire e il fiato scarseggia. Qui alloggio presso una famiglia kirgiza che come benvenuto mi offre del the con latte. Pensando al buonissimo chai indiano accetto volentieri, peccato che trattandosi di latte di yak, il tutto risulti sgradevolmente salato!arggggg!!!Mi incammino per fare il giro del lago a piedi e incontro Heike, tedesca, con la quale contro il vento, il freddo e i gelidi fiumiciattoli compio l'impresa in 4 ore!Cavolo che fatica, e pensare che era tutto in piano!Cena tradizionale, quattro chiacchere con la famiglia e a nanna. Al mattino vengo svegliata dalla preghiera del padre, mi viene offerto dell'altro the con latte (accipicchia, come posso rifiutare???) e poi io e Heike andiamo a cavallo alla scoperta di un villaggio situato in una valle vicina...mozzafiato!uno dei posti più tranquilli e silenziosi che abbia mai visitato!Dal lago proseguiamo lungo la Karakorum Highway verso la frontiera con il Pakistan ed il villaggio di Tashkurgan: qui la popolazione è in maggioranza tajika, altre abitudini, altri modi di salutarsi, altri vestiti tradizionali, ma una stessa lingua...ma anche qui sono arrivati i terribili cinesi colonizzatori. La sera la testa inizia un pò a girare...potrebbe essere lo stress legato alla notevole altitudine...una volta rientrata a kashgar tutto si sistema.

Le donne musulmane dopo il matrimonio devono iniziare a portare il velo e la gonna: non potendo mostrare le gambe, se vogliono indossare delle gonne corte, al di sotto solitamente vestono anche dei fuseaux o delle calzamaglia molto spesse. Parlando con alcune di loro non sembra affatto che questa situazione sia vissuta problematicamente. Inoltre la donna di religione islamica non può fumare (meglio per la sua salute!).

Il rientro a Kashgar è sorprendente come la prima volta che vi ero arrivata: ancora colori, gente per le strade, carretti, asini, cammelli...e tutto ciò si fa ancor più notare nei pressi del tradizionale bazaar dove sono le stoffe, i tappeti, le spezie, gli svariati cibi, gli animali, le voci, a farla da padrone.
Lascio Kashgar a malincuore e rientro nella brutta Urumqi da dove con un bus notturno mi dirigo verso nord, nella terra dei kazaki, popolazione nomade per storia e tradizione.
Il paesaggio cambia notevolmente, sembra di essere in Italia, in una qualsiasi zona delle Alpi. Quello che rimane più impresso è quindi la possibilità di comunicare con la gente e...la nevicata eccezionale il 10 di maggio!!!
I kazaki sono la minoranza che mi ha fatto l'impressione meno positiva: mi sono sembrati meno ospitali, meno calorosi...forse dovuto alle diverse condizioni climatiche in cui vivono, forse alle diverse tradizioni. Incredibilmente scopro che mentre è permesso risucchiare il cibo facendo rumore, è assolutamente scortese soffiarsi il naso a tavola e per questo vengo severamente ripresa!!!(bastava dirmelo con più cortesia...io evidentemente non potevo saperlo...).

Ormai è giunta l'ora di rientrare a Urumqi, l'indomani ho il volo per Beijing...peccato che nessuno degli autobus che dovrebbe passare per il lago arrivi...e quindi sono costretta a fare l'autostop (e a pagare il passaggio). Finisco nell'auto di una famiglia uygura che rientra a Urumqi (saranno 12 lunghe ore di viaggio per coprire una distanza di circa 500 km), che si dimostra veramente gentile offrendomi pranzo e cena, rigorosamente tradizionali!

E' tempo di rientrare, si chiude un'ampia finestra che mi ha ancor più aperto gli occhi su quella che è la politica cinese nei confronti delle minoranze e su quella che è una regione spettacolare, ricca di cultura, storia e tradizione, terra di popoli ospitali e accoglienti!

17 aprile 2006
"nevica sabbia gialla!"

E come se l'avessi chiamata, stanotte si è scatenata una violenta tempesta di sabbia proveniente dal deserto del Gobi che ha ricoperto bici, strade, campi, alberi...di un sottile strato arenoso, ha reso l'aria irrespirabile e ha coperto il cielo con uno spesso strato di nubi dal colore giallastro!

16 aprile 2006
"sapessi com'è strana la primavera a Pechino..."

Nell'ultimo periodo non ci sono state grandi novità...la mia vita pechinese procede tranquilla, anche perchè sono io che ho deciso così.
L'ultima settimana di aprile infatti ho 4 esami (uno per ogni materia)...dire che ho molto da studiare è dire poco!Help!...anche la scrittura della mia tesi è stata accantonata...ma bisogna fare anche questo sforzo e quindi inizio una settimana da reclusa...

Ma ovviamente dopo le fatiche arriva il divertimento...e quindi eccomi qui, quasi in partenza per la lontana regione del Xinjiang (estremo nord ovest)...mi aspettano circa 2 settimane sperduta tra steppe, deserti, le immense ed altissime catene montuose del Pamir, nomadi, cavalli, cammelli...questa regione della Cina è particolarmente conosciuta per essere via di passaggio dell'antica Via della Seta e quindi passaggio privilegiato tra Cina e Occidente, oltrechè per essere la patria di una delle minoranze etniche e religiose più numerose in Cina, quella degli uyguri, di religione musulmana...sarà un pò come fare un viaggio in un altro Paese...aspettate e vedrete!

La cosa più strana che sta capitando a Beijing in questi giorni è l'arrivo della primavera: qualcuno mi aveva detto che era molto ventosa, ma così tanto veramente non me lo sarei mai immaginato!E il problema è che tutto il vento proviene da nord, dalla Siberia (non ci sono montagne sufficientemente alte a bloccarlo)...questo fa ovviamente si che i venti siano gelidi oltre che incredibilmente forti!La mia testa ne risente particolarmente e quindi spesso, se rimango a lungo fuori, mi colpisce un insopportabile mal di testa. In camera non è molto meglio, visto che nonostante tutto lo scotch che Nadia ha messo sulle finestre, gli spifferi continuano ad allietare le mie giornate!Fortunatamente qui in città si dice che la primavera a Beijing è molto corta...beh, speriamo veramente che si concluda presto!!!Voglio il caldo!!!

Per il resto le cose vanno molto bene, l'intesa con i miei compagni di classe cresce ogni giorno di più (soprattutto dopo le ultime uscite con l'accoppiata cena-dopocena in birreria!!!!;-)))))...non mi era mai capitato di frequentare così a lungo degli orientali, devo dire che spesso è difficile capire il loro modo di ragionare, è difficile non poter avere un contatto fisico (un abbraccio, un bacio quando ci si incontra o ci si saluta...), ma la loro sincerità, la loro spensieratezza, sono veramente incredibili e il più delle volte ripagano le differenze culturali.

Oggi è Pasqua...qui non è stata minimamente sentita...ma del resto non mi aspettavo qualcosa di diverso...la scuola è chiusa, ma solo perchè è domenica, il traffico per le vie della città è caotico come tutti gli altri giorni, gli operai lavorano senza sosta dall'alba al tramonto, facendo una pausa a mezzogiorno per mangiare la loro razione quotidiana di riso nella tradizionale ciotola di ferro, magari seduti per terra ai bordi della strada...insomma, i milioni di abitanti di uno dei Paesi più materialisti del mondo vivono questa giornata come qualsiasi altro giorno...sarà l'aria che si respira qui, sarà il contatto prolungato con una cultura e una mentalità completamente differente dalla mia, ma spesso mi chiedo quanto valgano le mie credenze, quanto in fin dei conti siano relativi al luogo in cui siamo nati...boh, non credo di essere in grado nemmeno io di descrivere questa sorta di sconvolgimento interiore che mi prende spesso da quando sono qui.
E comunque oggi resta Pasqua. E quindi eccomi andare a Messa: non una qualsiasi, ma una delle più particolari a cui sia mai stata, visto che viene tenuta segretamente, visto che per accedere al luogo in cui si tiene capita di dover rispondere alla "domanda segreta". Questo perchè la Chiesa cattolica in Cina è controllata dal Partito (del resto, quaggiù le libertà riconosciute non sono ancora molte, uno è quasi costretto a prendersele): ci sono chiese cattoliche, ma i preti sono ordinati direttamente dal PCC e non dal Vaticano, con tutte le conseguenze che questa scelta ovviamente comporta. E quindi gli stranieri si organizzano con preti anch'essi stranieri nell'unica maniera concessa...farlo in segreto...
Beh, comunque la Messa è stata molto vissuta da tutti gli africani, gli occidentali e qualche cinese che vi hanno partecipato...
Dopo Messa sono stata a mangiare in un ristorante francese e finalmente ho mangiato...il formaggio!!!!!era l'unico cibo di cui sentivo la mancanza...

Inizio ufficialmente il ritiro pre-esami...

PS: ho un nuovo amico, si chiama Confucio ed è il mio personalissimo "grillo parlante"

5 aprile 2006
"un compleanno speciale"

31 marzo 2006, 24 anni...la mattina mi sveglio con un biglietto giunto dall'Italia da parte di Dario, mamma e papà! Non poteva esserci sorpresa migliore! Nadia mi fa trovare il suo biglietto d'auguri in russo e un pensiero sulla mia scrivania...wow!Entro in classe e Teresa ha disegnato sulla lavagna un'immensa torta di compleanno e si è messa in testa di farmi cantare "Tanti auguri a te" da tutti i nostri compagni...insegnante incluso!...la mia faccia diventa del colore dei miei capelli!!!...e lo stesso succede quando mi fanno trovare sul tavolo una torta con incluse le candeline!!!E chi se lo aspettava...commossa...senza parole e felicissima!Per di più scrivono sulla lavagna Tanti Auguri in tutte le lingue parlate nella mia classe: cavolo, un vero e proprio compleanno multiculturale!Per pranzo, Wo qingke...detto in parole povere: siamo andati a pranzo insieme e ho offerto (non pensate a chissa' quale cifra, con gli stessi soldi a Milano non mangiamo neppure una pizza in due...). E' proprio vero che a volte sono i piccoli gesti che ti fanno stare bene e ti soddisfano: senza aver organizzato nulla e' stato un compleanno indimenticabile!

Era un pò che non viaggiavo e senza muovermi, senza andare alla ricerca di avventure, senza parlare con la gente di culture diverse proprio non so stare...ho deciso di partire per il weekend con Nadia e Mariesu. Tre giovani donzelle in viaggio verso sud, verso il tempio di Shaolin (dove i monaci studiano il Kungfu) e verso la città di Kaifeng (una metropoli di 5 milioni di abitanti dove è stata conservata un'atmosfera magica propria delle antiche città cinesi).
Il mezzo più comodo ed economico di muoversi in Cina è il treno: all'andata abbiamo viaggiato di notte, rispetto a 2 anni fa i treni sono decisamente migliori...l'unico problema rimane il fatto che le cuccette sono veramente strette e un pò corte...per il resto, ottimo viaggio!
Arriviamo a Zhengzhou di prima mattina...e qui abbiamo la prima (e fortunatamente unica) brutta sorpresa del viaggio...non ci sono più posti sul treno della domenica sera, quindi dobbiamo attendere il lunedì...tra l'altro dovevamo prendere l'autobus per il tempio, ma la fila per comperare i biglietti era talmente lunga... così ho fatto la faccia tosta e mi sono avvicinata al primo della fila e, con aria innocente e un pò sprovveduta per cercare di commuoverlo, gli ho mostrato il biglietto e gli ho chiesto se potevo passare davanti a tutti (almeno 20 persone!!!)...nessun problema...biglietti acquistati e via di corsa verso il bus sotto lo sguardo un pò inebetito degli altri cinesi che non avevano ben capito cosa stessi combinando!

Il tempio di Shaolin non è molto diverso dagli altri che ho già più volte visitato, ma in più, oltre alla rappresentazione di Kungfu, c'è la possibilità di entrare nel cimitero dei monaci...ed è la prima volta che ne visito uno...più che in Cina, le caratteristiche tombe mi danno l'idea di essere capitata in qualche tempio del sud est asiatico...
Caratteristico è il paesaggio: ci troviamo infatti tra le montagne e per di siamo in primavera, è quindi un susseguirsi di alberi in fiore che colorano l'ambiente...spettacolare!

Nadia e Mariesu sono bionde con gli occhi azzurri, io sono rossa...inutile dire che veniamo continuamente tartassate da richieste di cinesi che vogliono fare una foto con noi...a metà giornata decidiamo quindi di provare a chiedere un compenso per ogni foto...non va molto bene, i cinesi proprio non capiscono la battuta (del resto è il 1° aprile) e fino a quando non ripeto più di volta che si tratta di uno scherzo, mi guardano sorpresi della richiesta monetaria! Veramente divertente osservare le loro reazioni...Nadia e Mariesu non sono molto abituate e, dopo un pò, non sono più della mia stessa idea...

In serata rientramo a Zhengzhou, dove troviamo un alberghetto abbastanza tranquillo e tutto sommato pulito (pavimento escluso); nadia non è molto soddisfatta della scelta (non la biasimo, è il suo primo viaggio sola e avere me come compagna di viaggio non deve essere facile visto che io vado al risparmio e certe cose non le ritengo molto rilevanti...). Ma le comiche arrivano quando alziamo l'asse del gabinetto e vediamo che è rotta: per sicurezza avvertiamo la cameriera, la quale ci risponde che l'asse è stata rotta apposta perchè era troppo piccola e altrimenti non si poteva usare...va beh, no comment!
La mattina dopo partiamo in bus per Kaifeng...arrivati alla stazione dei bus facciamo un salto alla toilette pubblica...e qui vedo sbiancare nadia e mariesu che certamente non si aspettavano di trovarsi in dei servizi dove assolutamente non c'è la minima privacy...io divertita mi faccio anche fotografare (nessuna foto scandalosa...non sapevo in che altro modo far capire di che gabinetti si tratta se non mettermi in posa io stessa, non potevo certo chedere qualcun'altro di farlo al posto mio...).
Kaifeng non è per niente male, si respira un'aria particolare propria di una città che si sta sviluppando ma che ha conservato le sue tradizioni antiche...certo si potrebbe però anche dire che non è nè l'una nè l'altra cosa, ma io invece la interpreto come una città in cui si può scoprire come la Cina sta cambiando.

Lunedì mattina il treno ci riporta a Beijing...7 ore seduta...attraversando infinite distese di risaie e chiaccherando a lungo con un ragazzo cinese che mi racconta un pò com'è stata la sua esperienza universitaria (1400 yuan=140 euro al mese per una stanza più piccola della mia in cui stavano in 4...lo stesso prezzo che pago io, straniero, per una stanza doppia); le difficoltà di dover lavorare ogni giorno dell'anno, senza vacanze, senza permessi di alcun genere per un misero stipendio; il desiderio di viaggiare per scoprire se quello che ha letto nei libri e su internet è così come se lo immagina; il grande desiderio di comperarsi una piccola automobile tutta per sè (ha circa 30 anni e ha appena preso la patente); l'affetto che lo lega ad una ragazza di Shanghai conosciuta via internet, incontrata dal vivo, ma che la distanza e l'impossibilità di spostarsi frequentemente impedisce di far diventare una relazione importante...in 7 ore di cose se ne raccontano parecchie, e si osservano anche molti comportamenti propri della gente comune visto che abbiamo viaggiato nella classe "popolare".

...ottima esperienza...ottimo weekend, grazie alle magiche atmosfere dei luoghi visitati e soprattutto grazie alle compagne di viaggio.

30 marzo 2006
"bambini bolliti...e non solo... "

Riporto qui due frammenti tratti dal blog del corrispondente dalla Cina per "La Repubblica", Federico Rampini.

Il primo riguarda una campagna di educazione civica lanciata da Hu Jintao a nome del Partito Comunista che esorta a seguire gli 8 comandamenti (8 cose da fare, 8 da non fare): "Ama la patria, non danneggiarla. Servi il popolo, non tradirlo. Sostieni la scienza, non essere ignorante. Lavora duro, non essere pigro. Siate uniti e aiutatevi, non cercate vantaggi a spese degli altri. Siate onesti, non avidi di profitto. Siate disciplinati e rispettosi delle leggi, non caotici e anarchici. Vivete semplicemente, non nel lusso."

Il secondo riguarda la questione dei "bambini bolliti" recentemente sollevata da SB.
"I collaboratori di Berlusconi hanno chiarito che la sua affermazione sui "bambini cinesi bolliti" durante la Rivoluzione culturale e' ripresa dal "Libro nero del comunismo", edizione italiana. Il Libro nero, ricco di informazioni sulle stragi nell'Urss di Stalin e nei paesi-satelliti del blocco sovietico in Europa orientale, non e' mai stato considerato come un testo particolarmente utile per la conoscenza del comunismo in Cina. In effetti il capitolo cinese di quel libro non contiene notizie originali ed e' essenzialmente ricavato da due fonti: l'ottimo Jasper Becker (La rivoluzione della fame, Cina 1958-62 la carestia segreta. Il Saggiatore 1998) e gli studi gia' pubblicati dall'autorevole sinologo francese Jean-Luc Domenach. Gli episodi di cannibalismo sono citati per l'epoca del Grande Balzo in avanti (1958-59), non durante la Rivoluzione culturale (1966-75). Inoltre non vi si parla di bambini "bolliti per usarli come fertilizzanti". Con la politica del Grande Balzo in avanti Mao puntava a bruciare le tappe dell'industrializzazione; costrinse i contadini a tralasciare il lavoro dei campi per costruire "un altoforno in ogni villaggio"; la conseguenza fu il crollo della produzione agricola e una carestia di massa con decine di milioni di vittime; tra gli orrori di quell'epoca si ritiene che ci furono anche episodi di cannibalismo; la disponibilita' di fertilizzanti, purtroppo, era l'ultimo dei problemi per i contadini.
Il cannibalismo era pratica comune: i contadini si mangiavano reciprocamente i bambini, per evitare di mangiare i propri. Pratica che comunque esisteva ben prima del comunismo, quella dell’infanticidio.

Aggiungo io...presso alcune tribu' la pratica del cannibalismo è ancora oggi praticata, in Messico durante i sacrifici alle divinità vigeva la pratica di scuoiare vivo il soggetto da sacrificare, in altri Paesi, che oggi si definiscono democratici e rispettosi dei diritti umani, vige la pena di morte...queste annotazioni non vogliono in alcun modo giustificare le pratiche sopracitate, anzi, condannarle tutte, senza esclusioni.

23 marzo 2006
"due giorni ricchi di avventure"

Gli ultimi due giorni si sono rivelati più interessanti dell'ultima settimana...

Ieri sono stata alla Grande Muraglia, veramente spettacolare! E' la terza volta che torno, ogni volta c'è qualcosa di misterioso che mi spinge a percorrerla su e giù, saltellando come uno stambecco da un gradino all'altro, entrando e uscendo dalle varie torri di avvistamento, immaginandomi per un istante con addosso dei vestiti tradizionali cinesi...
E' un'incredibile dimostrazione di quanto l'uomo possa realizzare con le sue sole mani...ma è anche un'incredibile prova di quanto sia possibile assoggettare degli uomini al volere di uno solo: centinaia di migliaia di uomini, per la maggior parte prigionieri di guerra, lavorarono per più di 10 anni (siamo attorno al 200 a.C.); si stima che furono utilizzati circa 180 millioni di m3 di terra per formare la struttura originaria del muro e la leggenda narra che un altro dei materiali usati fossero i corpi dei lavoratori morti. Durante la dinastia Ming (1368-1644) si rinnovò la muraglia utilizzando circa 60 milioni di m3 di pietre e mattoni: un progetto che impegnò migliaia di centinaia di uomini per oltre 100 anni!

Oggi invece sono stata in visita a Huiling (traduzione: intelligente e abile), una comunità per persone con discapacità mentali. Poichè è molto difficile trovare strutture di questo tipo in Cina vi racconto un pò la storia.
La comunità è stata fondata nel 1990 a Guangzhou (Canton) da una cantonese cattolica, da un missionario italiano e da un'assistente sociale statunitense. Nel 2000 sono stati aperti 3 centri a Beijing, ognuno dei quali ospita circa 10 persone. In particolare il centro che ho visitato oggi ospita persone adulte autosufficienti, mentre ve ne sono altri, come ad esempio quello di Tianjin, che ospitano orfani con problemi psichici. Attualmente i centri in Cina si trovano in 8 città.
Da quello che ho capito il governo cinese è al corrente dell'esistenza di questi centri, ma non della natura vera e propria del centro e del fatto che si tratta di un'organizzazione cattolica, basata sul concetto del rispetto dell'altro.
In Cina, infatti, più che in altri posti, la figura dell'handicappato mentale è particolarmente discriminata: la politica del figlio unico infatti permette alle coppie il cui primo figlio sia disabile di averne un secondo (così come se la prima è una figlia!). Il problema in Cina non è tanto chi bada al figlio disabile quando è piccolo, ma chi baderà ai genitori una volta anziani, visto che il figlio non può farlo. E' quindi facile che i bambini abbandonati siano femmine o handicappati.
La comunità che ho visitato oggi si trova in un hutong (i vecchi quartieri di Beijing), accoglie ragazzi autistici e disabili mentali dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16 e all'interno lavorano 2 professori e 2 volontari (per 10 ragazzi), cercando in questo modo di ricreare un'atmosfera familiare in una piccola struttura.
Alcuni di questi ragazzi hanno delle famiglie alle spalle e quindi ogni giorno rientrano alle proprie case. Altri vengono invece ospitati da alcune famiglie pechinesi e chi ha una famiglia che abita lontano rientra a casa nel fine settimana.
I ragazzi svolgono diverse attività: fabbricano braccialetti e collane, dipingono, cantano, suonano, seguono corsi di educazione sessuale...
I prodotti fatti dai ragazzi vengono venduti e il ricavato viene consegnato a loro, per valorizzare il loro lavoro.
Alcune università cinesi hanno una lista di alcune associazioni caritatevoli che necessitano di volontari: recentemente Huiling ha deciso di inserirsi in questo elenco e quindi nella comunità è facile incontrare degli studenti cinesi che saltuariamente svolgono attività di volontariato.

Nel frattempo sono diventata l'insegnante d'italiano anche di un altro ragazzo cinese che verrà a studiare design al Politecnico...anche qui si tratta di uno scambio alla pari, io parlo con lui in italiano e lui parla con me in cinese...

L'altro giorno ho anche fatto una interessante biciclettata per la strade della capitale fino alla mia vecchia università...quanti cambiamenti!!!...il bello della bicicletta a Beijing è che le piste ciclabili sono quasi più larghe delle carreggiate per le automobili, peccato che lo smog sia veramente a livelli altissimi e quindi i polmoni ne risentono notevolmente!

19 marzo 2006
"arricchimento culturale "

Oggi ho avuto un'interessantissima chiaccherata con Svieta, una ragazza kazaka di 29 anni...le ho chiesto di raccontarmi un pò com'è il suo Paese, quali sono i suoi interessi...e poi le ho chiesto che lavoro fa, quali sono le condizioni di vita in Kazakstan...
Lei è laureata in lingua e letteratura russa, ma mi ha speigato che la paga di un'insegnante in Kazakhstan è veramente da fame: 100 euro circa al mese...impossibile per viverci mi dice lei...per avere un'idea le chiedo quanto costa l'affitto mensile di una stanza..."tra i 200 e i 400 euro ad Almaty, di più ad Astana, la capitale"...roba da pazzi, ai livelli di Milano...lei mi spiega che proprio per questa ragione ha deciso di non lavorare come insegnante, ma all'interno di una compagnia di telefonia mobile:"...è il lavoro del futuro nel mio paese, attualmente il 50% della popolazione possiede un cellulare, ma nel giro di qualche anno l'avranno quasi tutti..". E dire che aveva provato a lavorare come insegnante perchè le piace veramente molto...ma qualche anno fa, quando aveva inziato in Tajikistan, la paga era di 10 euro al mese...

15 marzo 2006
"questo voto proprio non s'ha da esercitare"

niente da fare, alle prossime elezioni non potrò votare. La legge dice che può votare solo chi risiede nello stato estero per almeno un anno. Non trovo giusta questa legge, l'ho ribadito più e più volte, proprio perchè non consente, a chi stabilmente residente in Italia, ma temporaneamente all'estero, di votare per i propri governanti, mentre prevede questa opportunità per chi risiede da anni in un Paese straniero o magari non ha mai messo piede in territorio italiano.
Non parliamo poi della cortesia degli addetti all'ambasciata...lascia a desiderare. E si che all'ambasciata uno dovrebbe sentirsi un pò come a casa sua, circondato da persone disponibili e cortesi...Durante i miei viaggi e' la seconda volta che mi capita di dover chiedere aiuto o consigli a un'ambasciata e per la seconda volta vengo trattata in maniera abbastanza sconcertante...con tutti i soldi che guadagnano consiglierei a questi delegati dei corsi di buone maniere!

Avanti miei prodi, esercitate il vostro diritto di voto secondo coscienza...e chi ha orecchie per intendere, intenda!

12 marzo 2006
"aggiornamenti e novità"

Dunque dunque...vediamo un pò da dove comincio...

Le lezioni: i cinesi hanno un metodo di studio completamente differente dal nostro, viene infatti lasciato pochissimo spazio all'iniziativa personale. Mi spiego meglio: durante le lezioni quando il professore chiede di fare una frase con un vocabolo è assolutamente impossibile inventare qualcosa al momento, bisogna fatti ripetere esattamente quello che c'è scritto sul libro senza nemmeno cambiare una virgola...non sono certo abituata a studiare in questo modo ed è una delle cose più difficili a cui abituarsi, perchè veramente limita enormemente la capacità di inventiva e libera scelta di una persona...
Per me è un problema, ma nel momento in cui termino le lezioni riacquisto la mia capacità di pensare e riflettere con la mia testa, però mi chiedo quano questo metodo influenzi i cinesi fin da piccoli, impostando in serie le loro impressioni, i loro pensieri, le loro riflessioni...

La bici: si, proprio così, la bici...ne ho comperata una vecchia per 9 euro, è nera, modello da uomo...per ora regge, speriamo resista fino alla fine!Le ho trovato un nome, Asia, in onore di questo meraviglioso continente in cui mi trovo, in onore di queste persone così speciali che sanno far si che anche il più piccolo avvenimento sia qualcosa di speciale nella vita di tutti i giorni, in onore del loro stile di vita, libero, senza preoccupazioni!
Ormai viaggio per le strade del mio quartiere come una vera Beijing ren, non rispetto i semafori, vado in contromano, trasporto gli amici sul sedile posteriore...l'avventura a Colonia mi è servita!

L'insegnamento: oggi con Rebecca ho iniziato ad insegnare italiano a un ragazzo cinese di 17 anni. Il sogno di Yitian è infatti di poter venire in Italia tra 2 anni a studiare la lirica: per essere ammesso ha però bisogno di sapere parlare italiano almeno a livello base e quindi io e Rebecca serviamo proprio a quello. Senza grandi pretese cerchiamo di partire dalle basi (anche se senza un manuale sotto mano è veramente difficile). In cambio Yitian ci offre la possibilità di parlare con lui in cinese, di mettere in pratica quello che apprendiamo in classe! Veramente un ottimo scambio linguistico-culturale!

Le conoscenze: nel fine settimana sono finalmente riuscita ad organizzare un'uscita con i miei compagni di classe...è stata una serata veramente interessante...innanzitutto ho parlato per più di 5 ore consecutive in cinese e al ritorno a casa, parlando con Nadia, non riuscivo più a smettere e lei mi guardava stranita a mi diceva..."I don't understand you!"...peccato, ho dovuto riassettare il mio cervello sull'inglese e abbiamo continuato la chiaccherata.
Come avevo già accennato, i miei compagni di classe sono tutti asiatici: anche qui c'è stato uno scambio culturale notevole. Ad esempio ho scoperto che in Corea quando un bimbo nasce ha già 1 anno, che in Corea c'è un grande numero di cristiani, che ci sono delle affinità linguistiche tra thailandese e cinese, che il cibo coreano non mi piace poi molto, che thailandesi e indonesiani sono molto accoglienti, che tutti sono stra simpatici e anche un pò fulminati!

Il voto: mi hanno restituito il passaporto con il permesso di soggiorno fino a fine agosto...e pare proprio che potrò votare qui in Cina, almeno per le politiche!...mercoledì vado in ambasciata e si vedrà. Se posso votare sarò una dei primi a farlo, visto che il mio lenzuolone, che mi verrà spedito in dormitorio qui in università, deve essere rinviato in ambasciata entro il 6 aprile.

Le ambasciate: ieri sera ho fatto un giro con Marie Suzanne in uno dei quartieri delle ambasciate...qui a Beijing sono organizzatissimi, ogni ambasciata ha un soldatino cinese fuori dal portone che sorveglia e che, in questa stagione, deve sopravvivere per evitare di rimanere congelato come una statua sul suo piedistallo. Inoltre tutto il quartiere è transennato da una doppia cancellata oltre che da alcuni cancelli rimovibili (eccetto quello dell'ambasciata USA che è fisso e nella cui strada è impossibile entrare) accanto ai quali si trovano delle valigette semi aperte che sembrano abbandonate a se stesse: ieri quando ho visto la prima mi è preso un colpo...poi ho visto la seconda, da cui uscivano due corde alle quali erano legati dei chiodi e ho tirato un sospiro di sollievo...sono li pronte ad essere allungate lungo la carreggiata nel caso sia necessario fermare qualche auto.

Nel frattempo scrivo un articoletto al mese per la rivista IM del Pime...se avete voglia di leggerli basta andare sul loro sito e cercare...il prossimo riguarderà lo sport in Cina.

6 marzo 2006
"un assaggio di primavera!"

Ho finalmente trovato un nome cinese, ora potete chiamarmi pure A-LI (阿丽) dove a è una particella che precede molti nomi cinesi ed esprime confidenza, intimità, mentre li significa bello!

Le lezioni sono iniziate...è cominciato il tempo dello studio...
Mi hanno cambiato di classe come avevo chiesto: diciamo che ora capisco solo il 60-70% di quello che dicono i professori, ma meglio così, almeno imparo qualcosa di nuovo.
Complessivamente studio 4 materie: comprensione orale, comprensione scritta, linguaggio parlato, lettura di articoli tratti da giornali. Ogni materia ha un suo professore, a me sono capitate 2 donne e 2 uomini...bene o male li capisco tutti allo stesso modo, ovviamente dipende sempre dalle parole che utilizzano! ;-)
In classe siamo una ventina: coreani, giapponesi, thailandesi, indonesiani...e solo due italiane!...mi verrano gli occhi a mandorla!!!...e io sono l'unica che ha i capelli di un colore che non sia il castano, in tutte le sue sfumature!
Complessivamente sembrano dei buoni compagni di classe, ancora non ho avuto modo di conoscerli approfonditamente, ma promettono bene!
Ormai sono talmente professionale nello studio del cinese che ho anche comperato il dizionario elettronico su cui disegnando i caratteri come su una tavoletta grafica, appare automaticamente la trascrizione fonetica e la traduzione!

Nella mia stanza ci sono vari spifferi, quindi dopo il potente raffreddore della settimana scorsa ora ho una tosse abbastanza fastidiosa...ma non mi farò sconfiggere!
La mia compagna di stanza, Nadia, ha qualche problema ad ambientarsi e così sto facendo volente o nolente da baby sitter, visto che eccetto le 4 ore di lezione (per fortuna siamo in due classi diverse), mi segue ovunque come se fosse la mia ombra!!!help!...mi spiace molto che non riesca assolutamente ad ambientarsi, ma a volte è un pò "pesante" non potere fare nemmeno un passo senza sentire il suo alito sul collo...spero per lei (e per me!) che si adatti presto. A proposito degli spifferi, ha deciso di comperare dello scotch per cercare di sigillare un pò meglio la finestra della stanza, peccato che ora non si riesca più ad aprire per far cambiare l'aria della stanza...ma la saboterò!!!

Nel weekend sembrava di essere già in primavera: ero in giro in magliettina...peccato che oggi sia tornato il freddo.
Chi mi conosce sa del mio ottimo (modestia a parte ovviamente!) senso dell'orientamento...sabato ho preso un taxi e...il siji (per i comuni mortali il tassista) non sapeva la strada!ummm...ho pensato un pò e poi gli ho detto: andiamo, ti guido io!...e siamo arrivati in università!!!Ero troppo soddisfatta (una di quelle piccole soddisfazioni quotidiane che rendono partcolare ogni giorno di questa esperienza).

Mi sto dando da fare per assaggiare tutti i piatti tipici cinesi, anche se non so se mai riuscirò visto che sono un'infinità...per ora "cose strane" non ne ho mangiate, ma il prossimo passo è provare tartaruga e serpente con un'amica cinese (sempre che si riescano a trovare visto che lei mi ha detto che dopo la sars la gente ha paura di poter contrarre malattie e quindi anche il numero di ristoranti che servono quesi animali si è ridotto).

Ho girato ancora un pò per alcune zone di Beijing dove ero già stata un anno e mezzo fa...impressionante...sono sparite intere strade, interi quartieri di hutong (le vecchie e tipiche case cinesi)...sinceramente questo desiderio di abbattere il vecchio per far posto al nuovo proprio non mi trova d'accordo (per lo meno come viene fatto qui) e soffro come se fossi una Beijing ren, sento veramente la città come se fosse la "mia" città, non credevo di poter provare questa sensazione! E' strano, ma al contempo fa piacere perchè è un pò come se fossi a casa mia.

28 febbraio 2006
"prima settimana"

Eccomi qui nuovamente, per trarre le somme di questa prima settimana pechinese.

Innanzitutto il cibo cinese non mi ha ancora stufato...e oramai sono un vero e proprio mago con i kuaizi (i bastoncini)!

Stamattina mi sono svegliata con la neve! Ieri sera in effetti c'era proprio un'aria frizzantina e tutto preannunciava questa rapida imbiancata che però è già quasi del tutto svanita.

Oggi prima lezione: non sono molto soddisfatta del livello in cui sono capitata, mi sembra un pò troppo facile visto che riesco a capire praticamente tutto quanto dicono i professori...vedrò se è possibile avanzare!

Ultimi aggiornamenti...innanzitutto non sono più clandestina, o quasi...nel senso che ho consegnato la richiesta per ottenere il permesso di soggiorno...ma questo è stato il leit motiv della settimana: è stata un'odissea ottenere tutte le carte necessarie, non invidio gli stranieri che arrivano in Italia!
Inizialmente mi avevano detto che avevo un visto sbagliato (se prendo quelli del consolato di milano...) e che bisognava pagare per correggerlo; mi sono quindi recata al PSB, la questura, dove una poliziotta mi ha spiegato che avendo io bisogno anche del permesso di soggiorno bastava pagare per quello e automaticamente mi avrebbero corretto anche il visto!Meno male! Peccato che richiedere il permesso di soggiorno costi circa 45 euro (magari non è molto per gli standard italiani, ma tenete presente che qui c'è un cambio di 1 a 10...quindi mi sembra molto esagerato!!!). Per ottenere il permesso di soggiorno ocorrono però anche delle analisi mediche: mi informo subito. C'è bisogno delle analisi del sangue, dell'ECG e dell'RX torace...ottimo, ho appena fatto tutto a Milano quando ho donato il sangue, chiedo se vanno bene anche degli esami italiani. Risposta positiva! Evvai, così non devo pagare i 400 yuan (40 euro) della visita!Chatto immediatamente con Milano e chiedo di farmi mandare via fax gli esami...6 euro...rispetto ai 40 è un affare!Ma non è finita qui...
Ieri finalmente ci hanno portato a fare tutte le analisi, io mi sono presentata con i miei fogli che in realtà avrebbero solo dovuto tradurre e invece???non vanno bene, perchè non sono originali...noooooooo...allora ho chiesto se potevo tornare dopo essermi fatta spedire gli originali...risposta negativa perchè comunque non vanno bene, ad esempio manca il test per la sifilide...ah, ma allora ditelo che è perchè volete comunque farmi pagare!...e così...paga alessia paga...

Ora vi racconto come si svolgono gli esami (testimoniati da alcune foto)...medici e infermieri in lettura a voi il giudizio!
Entro per fare il test fisico: mi pesa e mi misura in altezza, mi guarda in gola (ho la gola irritata e mi suggerisce di bere acqua calda) e poi mi misura la pressione e mi ausculta il battito con addosso due strati di vestiti!Poi passo all'ECG e al prelievo di sangue e qui tutto tranquillo. Poi arrivano le comiche quando passo all'rx del torace: anche qui nessuno mi chiede di spogliarmi, quindi mi posiziono davanti alla macchina che comincia a muoversi e a traballare! Chissà che esami!...Alla fine mi metto a chiaccherare con un ragazzo francesce che mi racconta quello che gli è successo al prelievo di sangue: per un errore l'infermiera si è trovata in mano due fialette di sangue con lo stesso nome sull'etichetta, senza pensare molto, ha preso un'etichetta con un nome diverso e l'ha sostutuita casualmnete su una delle due provette che aveva in mano...Qui ho avuto la conferma che questi test sono fatti solo per spillare soldi agli stranieri!!!

Settimana scorsa ho anche assistito ad un interessantissimo spettacolo teatrale dal titolo "Chun Yi: la leggenda del Kungfu". La storia raccontata è quella di un bambino che diventa un monaco buddhista del Tempio di Shaolin, uno dei templi più conosciuti e importanti di tutta la Cina. La scenografia dello spettacolo era molto semplice, sul palco c'erano solo pochi oggetti, ma significativi per lo svolgersi della trama. Gli oggetti sul palco diventavano veri, reali quando venivano illuminati dai fari che li coloravano con dei bellissimi giochi di luci, rosse, gialle, blu, fucsia, arancione, bianco! I costumi si rifacevano agli antichi abiti cinesi, coloratissimi e abbastanza semplici. Lo spettacolo è stato molto interessante e affascinante, soprattutto perché gli artisti erano molto bravi e trasmettevano le loro emozioni, il loro sforzo e la loro fatica al pubblico.

22 febbraio 2006
"prime impressioni all'arrivo"

Rieccomi a Beijing, 1 anno e mezzo dopo. L'aereo è appena atterrato, la curiosità di uscire è tanta. Ho voglia di vedere cosa è cambiato nella grande città dove tutti lavorano a ritmi altissimi per completare il restyling prima del 2008.
Già dall'aereo scruto dal finestrino e l'impressione è quella di essere arrivata in una città dove non sono mai stata prima.
Impressione non del tutto corretta.

La Capitale è ancora tutta un cantiere e, mentre mi avvicino all'università, riscopro luoghi da cui ero già passata e che non sono cambiati poi di molto. Qualche sopraelevata, qualche palazzo in più, ma mi sembra che la città sia sempre la stessa...chissà poi cosa mi aspettavo...forse ad essere sincera credevo che avrebbe cambiato completamente il suo aspetto esteriore, ma è anche vero che un anno e mezzo non è molto, anche per degli stakanovisti come i cinesi!

Di certo non sono cambiati i cinesi, sempre tanti, sempre loro, stesse facce, stessi sguardi...un pò più imbaccuccati dell'altra volta, però.
E anche il loro atteggiamento è lo stesso: sei tu lo straniero a casa loro, se parli cinese sono quindi più che disponibili a venirti incontro, a cercare di capire quello che farfugli, a ripeterti le cose cento, mille volte...
Sono sempre uguali anche nel modo di lavorare, precisi fino in fondo, non sgarrano per nulla le regole scritte, impossibile aggirare anche un piccolo ostacolo...e se poi capiti in un ufficio appena prima della chiusura, la risposta è certa: "mei you", non c'è, impossibile soddisfare la tua richiesta...torna domani, in orario di ufficio però...

Inoltre ho qualche problema nella comprensione, ma non tanto perchè non capisco quello che dicono, quanto perchè hanno un modo di ragionare completamente differente dal nostro e quindi i concetti non sono immediati, soprattutto a livello burocratico.
E' per questo che attualmente credo di essere quasi clandestina, in possesso di un visto sbagliato, senza registrazione in università perchè pare che non abbia pagato...boh, si vedrà...loro mi hanno detto di stare tranquilla e io prendo alla lettera il loro consiglio!

In stanza sono capitata con Nadia, una ragazza russa, che ha seri problemi a parlare cinese e in inglese non se la cava molto meglio...sarò costretta a imparare il russo!
La stanza non è male, standard cinesi naturalmente: per due è un pò strettina, abbiamo un armadio in miniatura (i vestiti sono rimasti tutti nello zaino quindi), però c'è da dire che il bagno è quasi più grande della stanza, anche se il lavandino è microscopico e mi arriva alla ginocchia e non è certo facile lavarsi!

Oggi ho comperato un numero di telefono cinese...voi potreste anche dirmi: e a noi cosa interessa? In effetti a voi proprio non interessa, visto che con questo numero posso solo parlare con altri numeri cinesi...e inoltre qui in Cina si paga sia se si chiama, sia se si riceve...effetti del comunismo.

Stanotte il fuso orario mi ha fatto visita e mi ha tenuto sveglia due orette dalle 4.30 in poi: ecco che quindi alle 6 ho avuto modo di osservare dei cinesi che si allenavano (era ancora buio ovviamente), facendo esercizi e ripetendo delle litanie, su uno dei 10 campi da basket che si trovano giusto sotto la mia finestra...che NON invidia mi è presa!...e sono quindi tornata a letto...ed è a quel momento che credo di essermi riaddormentata!

Alla prossima,
Alessia

19 febbraio 2006, ore 14.00 ....sto lavandomi i denti, quando squilla il cellulare...

pronto? si, qui è la malpensa, lei è alessia stradella? si, sono io...vorrei informarla che il volo milano-vienna è stato cancellato...CANCELLATO????...si ha capito bene...ah, e quindi cosa faccio?...le abbiamo trovato un altro volo domani con scalo a francoforte, si presenti domani in aeroporto...

iniziamo bene...

16 febbraio 2006

mancano pochi giorni ormai...19 gennaio 2006...la Cina mi aspetta, nuovamente!

un'altra esperienza, diversa dalla precedente, ma sempre all'avventura!

per i prossimi 6 mesi circa mi troverete qui www.blcu.edu

a presto con i racconti di viaggio...

Alessia


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